venerdì 30 settembre 2011

WHEN NAPOLI WAS CALLING...

Ricevo e pubblico questo post dall'amico Totonno, appassionato del Neapolitan Sound per ovvii motivi genetici....
:-)
PS Vi invito a visionare il video perchè la versione di Papa's got a brand new bag ivi contenuta è veramente clamorosa. Io personalmente non avevo mai sentito parlare di questo gruppo (The Showmen) così seminale e determinante per lo sviluppo dell'intera scena musicale partenopea.


Per parlare un po' di questo movimento così influente che esplose in Italia nella seconda metà dei '70,il Neapolitan Sound...cercando di ricostruirne gli albori, a parte le figure un po' a sè stanti alla Carosone o il primo Peppino di Capri, mi viene da pensare che l'inizio di quel suono rabbioso, caldo, così tanto etichettato ("Nero a metà", "Il rock del Mediterraneo"...che non era poi tanto rock ma così lo chiamava "Per voi 'ggiovani"...), sia stato generato da questi signori, in gran parte venuti dal "famigerato" quartiere di Scampia...chissà se un po' di facce le riconosciamo tutti......

Ok bon, via alla "caccia alla faccia"!!! Io ne avevo riconosciuto uno solo......fatevi sotto.

giovedì 29 settembre 2011

Friendly Fires - Live Those Days Tonight



Ecco se proprio devo scegliere qualcuno che tra le "nuove proposte" (mi sono rotto di chiamarle next big thing) mi smuove qualcosa che non sia un transito intestinale, ecco dicevo che questi qua sono sicuramente nel gruppo in testa alla corsa, assieme ai Wu Lyf, ai Black Lips ed alcuni altri, e hanno qualche minuto di vantaggio sul gruppone che insegue ansimando.
Arrangiamenti moderni, tematiche sonore non banali, un ritornello micidiale incastonato in strofe al passo coi tempi.
Avanti tutta con i FRIENDLY FIRES.
Da St.Albans, Hertfordshire, England (non so dove sia nel modo più totale, tranne England).
Dal secondo album PALA per XL Recordings.

domenica 25 settembre 2011

DISCOTIME: "Superstar" di Bob McGilpin



Tutti abbiamo iniziato da qualche parte.
Io quando c'era la disco music iniziavo parecchie cose della mia vita.
Riviste all'indietro eran tutte cazzatelle ma vissute ai tempi parevano robe importanti.
Il primo bacio, le prime uscite serali, i primi locali, i primi dischi.
E pensare che ero già un rocker. Comprati Rolling Stones (Black and Blue) e Led Zeppelin (Presence) ascoltati qualche volta e poi messi via coi miei capelli alla Allen Collins. Nessuno dei miei amici teen ager li conosceva cacchio.
E quindi giunse il dancefloor. Almeno per 2 o 3 anni non ci fu niente altro, tranne qualche canzone di cantautori nostrani che riusciva a "bucare" anche la mia giovanissima generazione (es. Musica Ribelle di Finardi). Poi tornai a cose differenti, crescendo anagraficamente.
Posteròpperò di tanto in tanto qualche pezzo "disco", un genere semplice e diretto nato a latere della musica black ma ben presto sviluppatosi in innumerevoli filoni indigeni e autoctoni, anche in Europa e persino in Italia (chi si ricorda gli Easy Going di Paul Micioni è benemerito). Un genere che nella sua "povertà" ebbe  alcuni meriti.
Introdusse per esempio diversi elementi nuovi per il music business, tipo i grandi produttori di suoni (moroder, soccio, morali, poncia) che ebbero modo di influenzare non solo il genere disco.
Sdoganò completamente il "gay world" che apparve in tutto il suo variopinto potenziale (come avrebbero potuto esistere le Scissor Sisters 30 anni dopo, sennò?).
Lanciò personaggi di caratura interessante e destinati a rimanere sulla cresta dell'onda anche e dopo la morte della Disco (Donna Summer, for instance).
Insomma la Disco non era niente di che ma aveva un suo perchè.
E soprattutto fu la colonna sonora dei miei "inizi". C'era quella come soundtrack impossibile sfuggirle.
Mi piace ricordarla in questa serie di post con cui vi ammorberò, con alcuni pezzi non troppo noti (non metterò You make me feel di Sylvester o Macho Man dei Village People o I will survive di Gloria Gaynor, per dire).
Pezzi però di "qualità" capaci di tirare in pista migliaia di persone (vi ricordate le maxi discoteche?) con suoni da leccarsi le orecchie e, appunto, produzioni avanti di brutto.
SUPERSTAR di Bob McGilpin è indubbiamente uno di questi pezzi. Sentite il sound secco e asciutto della batteria ci sono dischi di rock degli stessi anni prodotti da cani oppure la (vera) sezione archi come introduce il pezzo ma anche le parti quasi completamente percussive che servivano ai diggei per cambiare brano, mixandolo con uno di analoga ritmica.
Spero di avere qualche lettore di nicchia che sappia capire la natura di questi post e ne comprenda la natura che non è celebrativa di alcunchè di artistico ma ha tutto il sapore dell'amarcord.
See ya.

mercoledì 21 settembre 2011

I "mostri" della laguna

Adesso vi giro un pezzo che mi ha sempre dato quelle che siamo soliti definire "good vibrations".
Non chiedetemi perchè, dovrebbe rispondere il mio spirito non la mia testa, ma quando metto su LAGUNA SUNRISE è come se mi si riaprissero i polmoni.
Quell'arpeggio così originale (non mi intendo di accordature ma quelle di Toni Iommi non erano esattamente standard....PS Nota dell'amico SHADO: sì lo erano solo che la chitarra era accordata qualche tonalità più bassa) che parte sognante e poi si apre con una maestosità degna della colonna sonora di un filmone da hollivuddone, quello stile così inconsueto per i "cattivoni" mangiatori di pipistrelli e stracciagroupies, quella sua melodia chiaramente percepibile ma mai ruffiana, quell'atmosfera così poco BLACK SABBATH e allo stesso tempo così magicamente incastonata nei pezzi dei Black Sabbath da starci quasi bene, nella sua bio-diversità.
Insomma per me è un punto di riferimento, un pezzo magari non da memorabilia ma da tenere sempre nell'Ipotetico-Ipod (che non porto comunque mai con me) per un utilizzo nei momenti di stress.
Alla prossima folks!

lunedì 19 settembre 2011

La musica impegnata e faticosa

A volte mi piace la musica disimpegnata, altre volte ho voglia di ascoltare qualcuno che scrive canzoni per dire qualcosa di serio, di importante, di concreto. Sono sempre meno, ahimè.
Pierpaolo Capovilla non è un mostro di simpatia ma nel panorama italico è uno dei numeri uno da anni, sia con il suo gruppo originario (One Dimensional Man, ascoltateli sono veramente forti) sia con il suo gruppo parallelo italico-arrabbiato-intenso e parlo del TEATRO DEGLI ORRORI, autore di un disco solido, tra i migliori in Italia negli ultimi anni, come A SANGUE FREDDO.
Musica dura, quasi noise, testi di denuncia e/o di amara constatazione dello squallore della realtà che ci circonda, per capirsi.

E' un filone che sta prendendo sempre più piede nel nostro disastrato paese, che vede il Teatro degli Orrori in prima fila a fianco di Massimo Volume, Le luci della centrale elettrica e pochi altri. Forse anche I Cani, perchè no, seppur su un piano un pò più sarcastico.
Di seguito testo e video dell'omonima canzone, ben nota a chi segue il circuito indie nostrano un pò meno a chi segue sempre e solo quello di oltreManica.

PS Ovviamente, e onestamente, prima di conoscere questo splendido e amarissimo pezzo anch'io non sapevo chi fosse Ken Saro Wiwa.


A SANGUE FREDDO

Non ti ricordi di Ken Saro Wiwa?
il poeta nigeriano
un eroe dei nostri tempi
non ti ricordi di Ken Saro Wiwa?
perché troppo ha amato
l’hanno ammazzato davanti a tutti
bugiardi dentro
fuori assassini
vigliacchi in divisa
generazioni intere
ingannate per sempre
a sangue freddo
ken saro wiwa è morto
evviva ken saro wiwa
non è il tetto che perde
non sono le zanzare
non è il cibo meschino
non basterebbe a un cane
non è il nulla del giorno
che piano sprofonda
nel vuoto della notte
sono le menzogne
che ti rodono l’anima
in agguato, come sempre
la paura
la paura di morire
non ti ricordi di ken saro wiwa?
il poeta nigeriano
un eroe dei nostri tempi
non ti ricordi di ken saro wiwa?
perché troppo ha amato
l’hanno ammazzato davanti a tutti
io non mi arrendo
mi avrete soltanto
con un colpo alle spalle
io non dimentico
e non mi arrendo
io non dimentico
è nell’oblio che un uomo
è nell’indifferenza che un uomo
un uomo vero
muore davvero
quanto grande è il cuore
di Ken Saro Wiwa
forse l’Africa intera
il nulla del giorno
sprofonda piano
nel vuoto della notte
avete ucciso Wiwa
ladri in limousine
che dio vi maledica
pagherete tutto
pagherete caro
non ti ricordi di ken saro wiwa?
il poeta nigeriano
un eroe dei nostri tempi
non ti ricordi di ken saro wiwa?
perché troppo ha amato
l’hanno ammazzato davanti a tutti
bugiardi dentro
fuori assassini
vigliacchi in divisa
generazioni intere
ingannate per sempre
a sangue freddo





Di seguito invece la poesia di Ken che ha evidentemente ispirato Capovilla e co..

Non è il tetto che perde



Non sono nemmeno le zanzare che ronzano


Nella umida, misera cella.


Non è il rumore metallico della chiave


Mentre il secondino ti chiude dentro.


Non sono le meschine razioni


Insufficienti per uomo o bestia


Neanche il nulla del giorno


Che sprofonda nel vuoto della notte


Non è


Non è


Non è.


Sono le bugie che ti hanno martellato


Le orecchie per un'intera generazione


È il poliziotto che corre all'impazzata in un raptus omicida


Mentre esegue a sangue freddo ordini sanguinari


In cambio di un misero pasto al giorno.


Il magistrato che scrive sul suo libro


La punizione, lei lo sa, è ingiusta


La decrepitezza morale


L'inettitudine mentale


Che concede alla dittatura una falsa legittimazione


La vigliaccheria travestita da obbedienza


In agguato nelle nostre anime denigrate


È la paura di calzoni inumiditi


Non osiamo eliminare la nostra urina


È questo


È questo


È questo


Amico mio, è questo che trasforma il nostro mondo libero


In una cupa prigione.






mercoledì 14 settembre 2011

FLORENCE!

Non è mistero la mia passione per Florence Welch, immagine e corpo di Florence & The Machine.
Sono sinceramente rapito dalla di lei silhouette, dagli occhi color acquamarina, dalla chioma rossa fuoco.
Ma non prendetemi per un donnaiolo o pensare che ami Florence per il fatto che si chiama come la mia città.
Io amo Florence anche e soprattutto per le sue capacità artistiche.
Adesso che, ahinoi, è deceduta Amy, penso sia la figura femminile di spicco del panorama pop inglese.
Perlomeno la maggiore (e di gran lunga) fra quelle emerse diciamo negli ultimi 4 o 5 anni.
Le canzoni le ha, sono notevoli e molto originali. I suoni.....il vero punto di forza.
La voce, nonostante possa capire non piaccia a tutti, è caratteristica, unica, inimitabile.
La band è (per adesso, che mi sa che fra 2 o 3 anni imboccherà una strada completamente solista) di livello, gli arrangiamenti sopra la media, l'uso dell'arpa per ora vincente (ma dovranno trovare strade nuove che alla lunga può "stuccare").
Consentitemi quindi di avvertire il mondo (hahahaha, siete 4 o 5 e lo sapete già tutti....) che il 31 Ottobre esce "Ceremonials", il secondo nuovissimo disco che si annuncia un pò più dark del primo.
Il singolo apripista ("What the water gave me") non mi ha convinto del tutto anche se, parafrasando il titolo del pezzo, la classe non è acqua e si sente.
Cresce comunque in modo esponenziale la curiosità per il nuovo lavoro, di qua e di là dell'oceano (Florence si avvia a diventare una stella anche in USA, dove le sue tourneè hanno avuto successo e l'album di esordio ha chartato bene nonostante i suoni distantissimi dal mondo stelle e strisce).


Io sono comunque tra quelli che aspetta. E, credetemi, non ne aspetto tante di nuove uscite.....

venerdì 9 settembre 2011

Il mondo che vorrei (I)

che bello se i rolling stones facessero un disco tutto di blues e andassero in tourneè nei piccoli club e annunciassero finalmente al mondo di smettere di annunciare una nuova tourneè

che bello se sting divorziasse dal carlino, tornasse a insegnare letteratura e suonasse solamente piccoli concertini jazz nei club di newcastle

che bello se jovanotti, dopo averci propinato "Io credo che a questo mondo esista solo una grande chiesa che passa da Che Guevara e arriva fino a Madre Teresa, passando da Malcolm X attraverso Gandhi e San Patrignano arriva da un prete in periferia che va avanti nonostante il Vaticano...", si togliesse definitivamente dai maroni e entrasse in seminario

che bello se bob dylan si ritirasse in un eremo e smettesse di sputtanare la propria musica e la propria immagine prima di morire

che bello se david bowie fosse già morto in segreto e ci risparmiasse lacrime e dolori futuri

che bello se gli zz top si tagliassero staccassero le barbe

che bello se gene simmons facesse un disco di canzoni pop alla beatles (la sua vera vocazione, credetemi ne è capace) e andasse primo in classifica alla facciaccia dei denigratori

che bello se i verdena si capisse ciò che dicono nei dischi

che bello se vasco rossi e ligabue aprissero una trattoria di cappelletti e zampone fra la via emilia e il west, tipo quella dei dikdik a milano

che bello se i fratelli gallagher (quelli famosi, non quelli dei raven) scoprissero di non esserlo, chissà magari tornerebbero insieme e smetterebbero di scaccolarsi in pubblico per far vedere chi è il più duro

che bello se ogni anno uscissero una decina di dischi come quello dei wu lyf e quello di john grant

che bello se florence welch parcheggiasse un attimo "la macchina" e accettasse la mia proposta di matrimonio................



(to be continued)

martedì 6 settembre 2011

VAN HALEN: nuovo album di inediti?

Sono sempre stato appassionato di chitarra elettrica. Viene quindi da sè che ho attraversato la mia bella fase di andiamo-alla-caccia-del-chitarrista-che-ce-l'ha-più-lungo.
Ed in questa fase non potevo non imbattermi in EDWARD VAN HALEN, uno degli uomini che ha maggiormente rivoluzionato (dal 1978 in poi) il linguaggio e la tecnica della chitarra rock. Sì, senza limitarsi all'hard rock, il modo di suonare di Eddie è stato imitato veramente da tutti, dai semplici cloni a quelli che invece ne hanno tratto spunti per arricchire il proprio fraseggio (esempio maximum Glen Tipton dei Judas Priest che partendo da una base lirica/epica/classica di un certo livello e inserendo hammering e tapping e sweep-picking ha raggiunto capacità incredibili di espressione - basti l'assolo di Painkiller a sintetizzare quello che sto dicendo). Poi oggi in rete è pieno di ragazzini che suonano a memoria gli assoli di Van Halen. Ma vai a farli te la prima volta. Pensali, progettali, suonali in un modo che ancora nessuno aveva fatto. Cose incredibili che lo installano di diritto tra i primi 10 della storia del rock.
Insomma tutto questo sproloquio (che pochi intimi capiranno) per dire cosa.
Che i Van Halen in formazione (quasi) originaria hanno appena terminato di registrare un album di inediti da studio (già finito il mixaggio manca solo il master), il primo dopo enne anni e soprattutto il primo con DAVID LEE ROTH in pianta stabile, dopo le tourneè rigeneratrici degli ultimi 2 anni.
Certo, al posto del buon MICHAEL ANTHONY c'è WOLFGANG VAN HALEN, figlio di Edward e nipote di ALEX, portando a 3 su 4 la presenza della famiggghia sul marchio. Ma insomma dai, la continuità con il passato dovrebbe essere garantita.
La notizia buona è che David "I'm just a gigolò" Lee Roth pare tornato in ottima forma, sia fisica che vocale. E lui che fu uno dei più grandi frontman mai visti su palco, è una garanzia. Perlomeno fino a quando non rilitiga con Eddie.
La notizia cattiva è che Sammy Hagar, per anni cantante al posto del defenestrato Dave, lo stesso Sammy che conosce vita morte e miracoli di Eddie e ne ha patito le ubbie e i fuoriditesta, nutre seri dubbi sulle capacità di recupero quest'ultimo. Non è infatti mistero che Eddie, malattia a parte (tumore alla lingua dal quale ormai pare fuori), abbia passato anni schiavo della bottiglia e sia tuttora incapace di gestire qualsiasi cosa, dalla vita privata alla chitarra. Che dire, come non avere le stesse perplessità?
Ma speriamo in bene e speriamo che ci diano un disco non dico a livello dei primi 4 che siamo nell'Olimpo del Rock ma almeno a livello di un OU812.......dal quale vi passo questa a me sempre gradita FINISH WHAT YA STARTED anche per omaggiare gli anni di "militanza" di Sammy che nel frattempo si è ricreato un suo giocattolino con i Chickenfoot assieme a Michael Anthony e qualche altro "sbarbino" di primo pelo....


PS Ho cambiato il video ne ho trovato uno di qualità sonora superiore..

venerdì 2 settembre 2011

I've got a pocket full of kryptonite

Certamente ho già scritto di loro in qualche angolo del passato, ma porca vacca se ogni tanto me ne dimentico c'è sempre qualche stazione radio (anche commerciale, massì) a ricordarmi gli SPIN DOCTORS e i maledetti ANNI '90.
Gente è vero che sono durati un amen (due bei dischi, una cover bellissima e poi vooosh....) ma questo album qua era e resta un portento e non già per il sempiterno loop di TWO PRINCES che canteresti all'infinito senza un vero e proprio turning point (qua in versione live)

ma anche per JIMMY OLSEN'S BLUES, la gemella ribelle e meno addomesticata di Two Princes donde proviene il titolo del post.....


e per il poderoso funkey di WHAT TIME IS IT? (ne vogliamo parlare?)


Ma insomma un discone davvero, composto suonato e prodotto benissimo da una band di prima fila che dava punti a tantissimi nomi ben più altisonanti (trovatemi a quei tempi un batterista come Aaron Comess o un chitarrista come Eric Schenkman, forse solo i Living Colour potevano ambire a quel livello).
Poi mi direte che era troppo cross-over ma porca miseria a me piaceva da matti e ancora oggi se la sento inizio a saltare come "un" scemo.
Bon nuit, a tout le monde.