mercoledì 28 gennaio 2009

Alice In Chains - No Excuses

Lo so....lo so......mi ripeto.
Sarà l'arteriosclerosi.
Ma gli Alice in Chains erano uno dei miei gruppi preferiti ed ogni tanto ritornano a galla. Usciti dal mazzo del grunge seppero trovare una loro via al rock, pieni di debiti verso il passato ma anche pieni di crediti verso il futuro.
Ho già postato tempo fa il loro brano pià roccioso e urticante, quel "Man in a box" che ancora oggi squarterebbe un qualsiasi gruppo hard o heavy.
Stamani la radio mi ha regalato senza preavviso la bellissima (e più famosa) No Excuses, forse il singolo di maggior successo della band.
Una canzone che chiunque ami il rock dovrebbe quantomeno conoscere.
Rest in peace caro Layne Staley, voci e personalità come la tua ce ne sono sempre meno. Altro che quel figaccione afono di Chris Cornell.

......Everyday it's something
Hits me all so cold
Find me sittin' by myself
No excuses, then I know......

Alla prossima gente, halleluja!

lunedì 26 gennaio 2009

The Rip - Portishead

E' vero che al music-video si è sempre dato perlopiù il ruolo di pubblicizzare il disco, e che raramente si sono visti music-video capaci di rilucere di dignità propria.

I più triti sono i video dove si fa vedere l'artista suonare.
Ci sono quelli dove invece si fa a gara con gli effetti speciali.
Oppure si mandano su un paio di gnocche e via.
Al massimo si tenta, attraverso il video, di raccontare una storia.

Ma in questo caso si è veramente superata qualsiasi barriera e siamo al cospetto di un un'opera d'arte che va a sommarsi ad un'altra opera d'arte (la canzone dei Portishead, sulla quale non mi soffermo ma che già sapete cosa ne pensi).
Al momento non mi vengono in mente altri magici connubi di cotanto spessore.
Nemmeno in casa Bowie (dove pure il video non è mai stato fatto a caso).

Ma magari mi aiuterete voi.

martedì 20 gennaio 2009

Fleet Foxes - White Winter Hymnal

Un grazie di cuore a Valerio (liveon35mm.wordpress.com) per avermi talmente sfracassato gli zebedei con questo gruppo che alla fine, stremato di leggerne ovunque, ho deciso di ascoltarli seriamente.
E' incredibile come nel 2008 si sia riusciti a scrivere, a registrare e a pubblicare questo gioiellino che pare d'altri tempi.
Un bozzetto delicato ma di spessore con armonie inusuali e dimenticate, elegiaco e toccante.
Il più bel pezzo del 2008 assieme a The Rip dei Portishead (che non c'entrano una mazza ma mi andava di citarli).
FLEET FOXES: un gruppo su cui puntare le proprie fiches per il futuro della musica.
Halleluja!

martedì 13 gennaio 2009

New York Dolls

Una serie di 10 elementi per inquadrare i tipacci di cui sopra.

1) Vivevano col santino di Mick Jagger (David Johansen ne era praticamente il sosia), Iggy and the Stooges, MC5 sul comodino.
2) Ma anche con quello di Marc Bolan.
3) Dettero vita al più esplosivo esempio di come il Glam potesse, incrociando l'energia del blues e del rock, diventare incendiario.
4) Ma anche spettacolarmente hollywoodiano.
5) I Kiss dovrebbero dargli una percentuale sulle vendite.
6) Ma anche gli Aerosmith.
7) Per non parlare dei Twisted Sister.
8) E pure tutta l'armata brancaleone che fu un tempo definita "Hair Metal" o "Glam Metal" (Hanoi Rocks, Motley Crue).
9) Pensandoci bene anche molti gruppi Punk e New Wave dovrebbero almeno versare un obolo. I Sex Pistols (e il loro manager) dichiararono di essersi ispirati anche a loro, in particolare al mitico chitarrista Johnny Thunders. Ma anche Damned, Dead Boys e financo i pluridecorati Ramones debbono loro qualcosina.
10) Udite udite, pur non prendendo spunto dal loro stile, anche REM e Morrissey erano loro fan.

Insomma, le NEW YORK DOLLS fecero un paio di album e molti live act che lasciarono il segno, per sempre indelebile, sulla musica a venire.

Oggi mentre è in corso una tristissima reunion, ci piace ricordarli così.

Al massimo. Con la loro PERSONALITY CRISIS.

Halleluja!

venerdì 9 gennaio 2009

The Kinks - Superman

Diciamo che la loro storia di grandi influenzatori del Rock era già conclusa.
Ma i Kinks dettero un potente colpo d'ala nei tardi anni '70, riuscendo anche laddove fino a quel momento non erano stati capaci.
Conquistare le classifiche USA, fino a quel momento piuttosto schifate dalla loro purissima essenza britannica.
In questi anni The Kinks indurirono il suono, fecero storcere il naso a molti puristi ed a vecchi fan con la tazzina del tè delle 5 rigorosamente a portata di mano, ma conquistarono le arene, le charts, le discoteche.
Ed anche un ragazzino che iniziava a dimenarsi nel gran calderone del rock indeciso se lanciarsi nella new wave o nell'hard rock.
Fu con SUPERMAN (Wish I would fly like) che conobbi il genio di Ray Davies e non lo mollai più.
Ci vollero anni perchè mi impadronissi della sterminata discografia, decenni perchè capissi come molte cose che avevo ascoltato credendo originali in realtà partivano da loro.
E per questo, anche se SUPERMAN non è considerato un brano epocale al pari di You really got me o Waterloo Sunset o Lola, a me piace ancora oggi.
E' un roccaccio col ritmo squadrato (ne esisteva anche un poderoso remix da discoteca, che ahimè non posseggo), delle belle tastiere e tutta la carica di Ray e dei suoi compari.
Spero che non vi dispiaccia.
Halleluja!

mercoledì 7 gennaio 2009

SKA TIME!

Diciamo subito che il POST PUNK (il biennio 1978-1979 in particolare) fu uno dei periodi più fertili di tutta la storia della musica.
Lo scossone dato dal Punk rese possibile l’afflusso sul mercato discografico di qualsiasi cosa, tutti all’impazzata ricerca del nuovo filone che avrebbe dominato gli anni ‘80.
In realtà non emerse nessun filone così duraturo, ma quel magico biennio espresse una messe di talenti e di scritture impressionante.
Non voglio qui e ora sbrodolarmi addosso con la new wave (i Joy Division, i Cure…) o con i superbig appena nati (i Simple Minds, gli U2….) o reimpostati (Peter Gabriel….).
Qui e ora voglio invece ricordare quel magico momento (perché fu poco più di un battito di ciglia di farfalla nei confronti della music history) che fu denominato SKA.
La riproposizione (sfruttando l’onda lunga del mega successo mondiale del Reggae) in chiave moderna e british dei ritmi giamaicani degli anni ’60.
Praticamente, mentre Bob Marley e Peter Tosh e gli altri rasta portavano il verbo del reggae alle platee mondiali, in Inghilterra si assistè ad un “back to the roots” compiuto dai bianchi che riandarono ai pezzi ska e rock steady dei sixties che in Europa pochi conoscevano, proponendone cover irresistibili (un back to the roots che ebbe luogo contemporaneamente anche in USA, però spostato nel campo del Rock and Roll con il movimento del Rockabilly capeggiato dagli Stray Cats).
Anche se si trattava sostanzialmente di revival (e non volendo analizzare le dinamiche sociali soggiacenti al movimento ska) il periodo fu estremamente godibile.
Ho pensato a lungo quale fosse il pezzo signature di tutto il movimento Ska.
Alla fine sono rimasto assolutamente indeciso, 50 e 50.
Dopo violenti alterchi interiori ho stabilito che per me A MESSAGE TO YOU RUDY degli Specials e ONE STEP BEYOND dei Madness non possono che equivalersi.
Per oggi è così.
Allegria!

PS Vi posto il secondo perché il video con la mitica camminata all together ha fatto epoca.

giovedì 1 gennaio 2009

Siamo nella merda fino al collo? Facciamola salire ancora un pò così non ci si pensa più.

Il giorno dopo Natale stavo tornando a casa quando ti incrocio nel tragitto dei gruppetti di persone che escono dal cinema.

Vedo facce allegre, gioviali, gadolle e senza pensieri.

Già il cinema è fatto “anche” per questo, immagino.

Per farti passare un paio d’ore in santapace lontano dai problemi quotidiani.

Cioè, certi film sono fatti così. Film che si intensificano durante le festività, quando la gente ha meno voglia del solito di fare i conti con la propria vita.

Si dia il caso che al cinema fosse in programmazione uno dei tanti Natali in qua e in là, a Casablanca…a Rio o a Sgurgola Marsicana: non ho capito bene dove ma sicuramente non a casa sua.

Immagino il cast anche senza conoscerlo: o De Sica o Boldi (insieme no che hanno scoperto anche dopo troppo tempo che due film incassano più di uno e allora fanno finta di essere litigati), la bellona di turno, l’attore di grido ma prezzolato e compagnia cantante.

Quello che mi distoglie dai miei pensieri non è la visione della mandria che anzi appare ordinata e poco chiassosa quasi ci fosse un invisibile cowboy con la voce da panariello a dare la direzione.

Ma l’udire alcuni commenti di passaggio.

bellino eh? Meglio di quello dell’anno scorso!” (eh già, ma magari peggio di quello di quattro anni fa o uguale a quello del 1998 alla faccia del benchmark)

ganzo quando lui prende e gni dice…..(omissis)”

icchesifà ora, si va daiggino a rompegli i corbelli? Poi magari si guarda la cassetta del viaggio a santodomingo!” (quello che non hai visto un cazzo del posto, hai fatto il bagno nella piscina dell’albergo ma hai conosciuto tanta gente ganza scoprendo che abitava a dieci minuti da casa tua!)

o Giorgio…….occhettenefrega di’ttu babbo? Glià voluto risposassi e ora lascialo perdere….ountullovedi che anche aiccinema si scambiano i partner uno dietro l’altro?

mamma mamma allora le posso dire anch’io le parolacce?”

"oh, senti te. Io voto il Berlusca perchè è bravo ed è l'unico che ci può tirare fuori dalla crisi" (no vabbè confesso: questa l'ho aggiunta io per farli sembrare più imbecilli)

Cioè.

Voglio dire.

Sicuramente nella mia neppur troppo breve vita ho fatto cose molto ma mooooolto peggiori di andare a vedere un cinepanettone.

Quello che però mi mette tristezza non è che tutta quella gente fosse andata a buttare via un trentino di euro a famiglia appecoronandosi dietro alle tremila copie distribuite di quel film (in un multisala poco più in là era proiettato in contemporanea in 4 sale….o vai a vedere qualcos'altro se ti riesce) e dietro ad un marketing più bieco di quello che spinge vascorossi jovanotti e laurapausini.

Quello che mi mette tristezza è pensare che qualcuno pensi che vedere quei film sia un vero modo per essere più sereni e alleggeriti. E che all’uscita debba ostentarlo (eh caro mio, se lo ostenti magari tanto convinto nell'animo non sei.....) in quel modo triviale, boccaccesco e antitoscano peggio di carloconti.

Mentre invece dovrebbe solo guardarsi allo specchio e dire “ma in questo mondo di merda c’era anche bisogno di vedere qualche altro troiaio?”.

Halleluja!

Anzi…..buio!

E buon anno, a tutti e nonostante tutto.