domenica 25 settembre 2011
DISCOTIME: "Superstar" di Bob McGilpin
Tutti abbiamo iniziato da qualche parte.
Io quando c'era la disco music iniziavo parecchie cose della mia vita.
Riviste all'indietro eran tutte cazzatelle ma vissute ai tempi parevano robe importanti.
Il primo bacio, le prime uscite serali, i primi locali, i primi dischi.
E pensare che ero già un rocker. Comprati Rolling Stones (Black and Blue) e Led Zeppelin (Presence) ascoltati qualche volta e poi messi via coi miei capelli alla Allen Collins. Nessuno dei miei amici teen ager li conosceva cacchio.
E quindi giunse il dancefloor. Almeno per 2 o 3 anni non ci fu niente altro, tranne qualche canzone di cantautori nostrani che riusciva a "bucare" anche la mia giovanissima generazione (es. Musica Ribelle di Finardi). Poi tornai a cose differenti, crescendo anagraficamente.
Posteròpperò di tanto in tanto qualche pezzo "disco", un genere semplice e diretto nato a latere della musica black ma ben presto sviluppatosi in innumerevoli filoni indigeni e autoctoni, anche in Europa e persino in Italia (chi si ricorda gli Easy Going di Paul Micioni è benemerito). Un genere che nella sua "povertà" ebbe alcuni meriti.
Introdusse per esempio diversi elementi nuovi per il music business, tipo i grandi produttori di suoni (moroder, soccio, morali, poncia) che ebbero modo di influenzare non solo il genere disco.
Sdoganò completamente il "gay world" che apparve in tutto il suo variopinto potenziale (come avrebbero potuto esistere le Scissor Sisters 30 anni dopo, sennò?).
Lanciò personaggi di caratura interessante e destinati a rimanere sulla cresta dell'onda anche e dopo la morte della Disco (Donna Summer, for instance).
Insomma la Disco non era niente di che ma aveva un suo perchè.
E soprattutto fu la colonna sonora dei miei "inizi". C'era quella come soundtrack impossibile sfuggirle.
Mi piace ricordarla in questa serie di post con cui vi ammorberò, con alcuni pezzi non troppo noti (non metterò You make me feel di Sylvester o Macho Man dei Village People o I will survive di Gloria Gaynor, per dire).
Pezzi però di "qualità" capaci di tirare in pista migliaia di persone (vi ricordate le maxi discoteche?) con suoni da leccarsi le orecchie e, appunto, produzioni avanti di brutto.
SUPERSTAR di Bob McGilpin è indubbiamente uno di questi pezzi. Sentite il sound secco e asciutto della batteria ci sono dischi di rock degli stessi anni prodotti da cani oppure la (vera) sezione archi come introduce il pezzo ma anche le parti quasi completamente percussive che servivano ai diggei per cambiare brano, mixandolo con uno di analoga ritmica.
Spero di avere qualche lettore di nicchia che sappia capire la natura di questi post e ne comprenda la natura che non è celebrativa di alcunchè di artistico ma ha tutto il sapore dell'amarcord.
See ya.
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42 commenti:
Caro DD, ti dirò di più...di tanta di quella Musica non resta solo amarcord ma anche Arte, gusto, creatività..questo brano (non lo ascoltavo da 30 anni!) è piacevole ma, anche senza arrivare a vette di Artistoni tipo Chic, c'è tanto da ricordare...hai parlato di Disco made in Italy...vogliamo non citare la Peter Jacques Band con la Irresistibile Walking on music?!?
P.S.Voglio vedere una tua foto con look simil Skynyrd!!!
u-u-u-u i'm walking on music.....facevo un programma in una (pseudo artigianale) radio libera dove compravamo noi i dischi, ricordo che il mio partner di programma se ne arrivò con questo LP della Peter Jacques Band che stava partendo come un razzo mentre io passavo a manetta Tragedy e Spirits Having Flown dei fratelli Gibb.....che tempi....mi spacciavo per uno fisso alla discoteca xy per fare colpo con le ragazzine e invece facevo programmi su radio che non si sentivano neanche in tutta la città....ma un giorno vi racconterò.
la foto coi capelli lunghi fino alle scapole mai, magari quella col giubbotto di jeans con ricamato a mano (perfetto, con la dima del logo ricavata dai dischi e ingigantita con la fotocopiatrice) "AC/DC".
Ma eravano già nel 1981....
comprendo perfettamente lo spirito del tuo post.
Pensa che venerdì sera ho fatto una serata dedicata all'ascolto di vinili portati dagli avventori del locale dove si svolgeva il tutto.
Ovviamente immaginando che i dischi portati dagli altri non sarebbero stati sufficienti a riempire 6 ore di musica ho attinto ampiamente alle mie riserve a 33 e 45 giri.Tra questi ultimi c'era anche Superstar di Mc Gilpin con tanto di scritta sulla copertina che segnalava che la canzone era la sigla del ciclo L'America secondo i generi , trasmissione dedicata ai films di Don Siegel in onda in seconda serata su Rai 2.
Quando si dice le affinità elettive!
Mitico Stefano!
"E pensare che ero già un rocker"
Anche no.
DD chiama, Harmo risponde.
Prima cosa: mai vergognarsi del proprio passato, delle proprie passioni e della musica che ascoltavamo. Secondo: si associa la disco con la cialtroneria musicale, che dire allora di chi sa a malapena tenere in mano una chitarra e di orchestrazioni non ci capisce 'na mazza ?
Terzo: Buona parte del post-punk devo molto se non tutto alla disco: in particolare chi si dilettava con l'elettronica mischiata al funk accenda un cero a Giorgio Moroder, a Sylvester e a Cerrone, piaccia o non piaccia a tanti talebani o pasdaran del rock che dir si voglia.
Quarto: chi nei seventies voleva dilettarsi nell'arte del ballo e nella caccia alle sottane, la disco era l'unico genere di casa nelle discoteche, le rokkoteche erano ben aldilà dal venire.
Quinto: non è vero che tutta la disco è merda; ascoltare ad es. i succitati Moroder, Sylvester, Cerrone. Ma anche le produzioni di Gregg Diamond, Gamble & Huff, Alec Costandinos, Patrick Adams, Rodgers & Edwards e venendo in Italia, Malavasi e i da te citati Easy Going.
Quindi, tirando le fila, massimo rispetto per questi musicisti, e se vogliamo, anche nella disco c'è arte, basta aver la voglia e la briga di ascoltare senza le cicerchie nelle orecchie.
Ehi non vorrei dare la sensazione di quello che sputa nel piatto dove ha magnato.
Il senso del post è e resta "amarcordico" ma l'intenzione di creare una rubrica Discotime è proprio legata alla voglia di riscopire pezzi un pò in disuso (nel senso che non compaiono mai nei programmi revival di carloconti hahahahaha o nei trenini di capodanno dopo paistropical) ma che avevano un significato. Ne ho già in mente svariati ma se volete seguirmi nell'impresa....
Azz!:)...ti seguo proponendotene qualcuno anch'io...lasciamo stare per il momento quelli che davvero amo, Nile Rodgers&disntorni per es., eccone uno magari un po' tamarruccio ma ancora orgogliosamente italico, i Kano!!:)
http://www.youtube.com/watch?v=92136ptzkuE&feature=results_video&playnext=1&list=PL509494B488EC810B
giusto, direi proprio di abolire i "miti" che passano da carloconti. ;)
Caro Dinamico Duo,
io questa vostra insistenza nel voler sempre giustificare tutto e tutti non la capisco.
Perchè non ci si deve vergognare dei propri errori?
Che male c'è a cambiare opinione?
I primi dischi che ho comprato sono stati Pink Floyd e Queen: allora mi piacevano, adesso no.
Pochi anni prima, in quarta elementare, pensavo che le cose più importanti del mondo fossero giocare a pallone e finire l'album dei calciatori, e che non avrei mai e poi mai baciato una ragazza (che schifo!)
Poi ho cambiato gusti e priorità, e succede continuamente nella vita.
Ovvio che se ascolto adesso "We are the champions" mi viene in mente la prima volta che ho ballato un lento, e se ascolto "Wish you were here" mi vengono in mente le prime feste ("La festa delle medie"...), i miei amici dell'epoca, etc. etc.
Ma è una madeleine: vale perchè scatena i ricordi, non perchè ha valore in sè, e quei dischi fanno schifetto uguale.
Le differenze esistono: voi due in particolare non perdete occasione per parlare male di Jovanotti, Ligabue, Pelù, Vasco Rossi e ultimamente di Carlo Conti :)
Che a molti fanno lo stesso effetto madeleine che a voi fanno i Kiss o Sylvester, e non capisco perchè di quelli vi sentiate autorizzati a parlare male mentre parlare male di questi vuol dire essere talebani e prevenuti.
Esistono gusti diversi dai vostri, e se si deve rispetto ai gusti lo si deve a quelli di chiunque.
Anche a quelli di chi apprezza Pelù e Carlo Conti.
Poi ecco, sulla disco in particolare: se ha una reputazione universale di cialtroneria musicale, qualcosa di vero ci sarà.
E' musica fatta solo per ballare, cassa in quattro (che non è la stessa cosa di 4/4) e tutto il resto è un di più, dalla disco music degli anni '70 alla acid-house o come diavolo si chiama quello che si balla adesso nelle discoteche.
Trovare arte qui dentro, boh.
Poi tutti noi da piccoli abbiamo frequentato le discoteche, ma certo.
Ci si andava per rimorchiare però, non per ascoltare la musica, che faceva cagare allora come adesso...
1) "se ha una reputazione universale di cialtroneria musicale"
interessante assolutismo, ma lo sai o lo pensi? su quale bibliografia eccelsa basi la tua affermazione? sulla treccani o sul sentito dire?
2) qua come al solito si parla in toni positivi di qualcosa che ci dà good vibrations. Se a te non dà le stesse sensazioni puoi benissimo dircelo, sempre con un minimo di buon gusto. Non capisco il pistolotto invece su Ligabue e co.
La storia della "reputazione universale di cialtroneria musicale" è da Oscar!!!...in base a quale criterio, ad es,Michael Jackson sarebbe un Artista e Nile Rodgers un cialtrone?!?
DiamondDog e Totonno58: stavo rispondendo ad Harmonica, l'argomento disco-music e cialtroneria l'ha introdotto lui, non io. Per le referenze bibliografiche, girare la domanda al suddetto :)
DiamondDOg: il "pistolotto su Ligabue" a me sembra chiaro, se vuoi far finta di non capire va bene lo stesso.
Provo comunque a chiarirmi con questo parere di indubbio buon gusto sui Coldplay:
"mah, sarò un eretico ma a me fanno cagare anche i primi due che sono ricicciature del pop inglese anni 70/80 e un pò di epicità alla U2."
Totonno58: a dire la verità a me non verrebbe mai in mente di usare la parola "artista" nella stessa frase contenente "Micahel Jackson" e/o "Nile Rodgers"... :)
Totonno guarda che è fiato sprecato....ormai il giudizio è sancito a livello universale....
Alle non è che faccio finta di non capire è che ormai non abbocco più ai tuoi tentativi di buttarla in caciara.
Allelimo: infatti non ho usato la parola "artista" ma Artista!:)
Vedi, DiamondDog, io non cerco continuamente di farti passare per un pirla, come fai invece tu.
E' una tua scelta, ma cosa c'entra buttarla in caciara con il non essere sempre d'accordo con tutto quello che scrivi?
Per la cialtroneria musicale, insisito, ne ha parlato Harmonica, settimo commento dall'alto, io mi sono limitato a rispondergli.
Poi, se a quello che ho scritto preferisci non rispondere e insistere a focalizzarti su una parola ("cialtroneria") che non ho introdotto io nel discorso, che dire, fai pure come preferisci.
Totonno58: non ci crederai, ma l'iniziale minuscola ce l'avevo messa apposta :)
"il non essere sempre d'accordo con tutto quello che scrivi"
Idem per me. Tu non sei d'accordo con quello che scrivo e io non sono d'accordo con il MODO con cui manifesti di non essere d'accordo.
Te l'ho scritto centinaia di volte oramai (ahimè) da anni, in tutte le salse, con le buone e con le cattive, da solo o in gruppo.
Ma te NON vuoi capire. E insisti.
E vabbè insisti.
Poi però non ti lamentare sempre per come vieni "arimbarzato".
Quando capirai che oltre alle (legittime) opinioni conta anche la forma e la sensibilità, forse ma solo forse potremo trovare un dialogo.
E ora non andare a scandagliare il web per scoprire quante volte ho scritto cacca o pupù per cercare di accomunarmi al tuo modo di fare.
La rete sa che io sono diverso da te.
Non migliore o peggiore, diverso.
Ma certo DiamondDog, il problema è che dopo un po' mi dimentico di quanto tu sia in malafede e credo sia possibile comunicare normalmente con te: colpa mia che insisto.
D'altronde, "la rete sa" che tu sei diverso da me.
Interessante assolutismo, ma lo sai o lo pensi? su quale bibliografia eccelsa basi la tua affermazione? sulla treccani o sul sentito dire?
Se ti capita, spiegami dov'è che la forma ha offeso la tua sensibilità questa volta. Io non vedo nè caciara nè offese, ma se non interessa il dialogo, lascia pure stare.
E comunque, per chiudere sulla disco-music: io continuo a pensare che il punk, alla ricerca di un sound militante e aggressivamente monolitico, avesse giustamente depurato il rock del suo elemento "nero", recidendo i legami del genere con l'R&B e rifiutando la disco music in quanto disimpegnata e insulsa, fino alla rinascita di una dance pericolosa, definita come "pervert disco" o "avant funk", operata dal movimento post-punk.
Oltre alla musica dance, il punk aveva repsinto anche tutti i genrei ibridi (jazz-rock, country-rock, classical-rock, etc.) che porliferavano nei primi anni '70.
Agli occhi dei punk, tutto ciò puzzava di esibizionismo virtuosistico, jam session inconcludenti e ipocrite insulsaggini hippy stile "tutto è musica, amico".
Schierandosi contro questo eclettismo moscio e demagogico, il punk proponeva uno stridente pursimo, gettando alle ortiche qualunque regola estetica e offrendo improvvisamente una chance a tutto ciò che era anormale ed estremo.
E continuo a credere che la musica che nasce da questa etica e da questa estetica abbia qualcosa in più da dire da quella che nasce dalla pura e esmplice esigenza di commericalizzare un prodotto.
Allelimo, ma chi vuol giustificarsi! a me la disco piaceva e piace pure adesso. poi su quello che il movimento post-punk pensava del punk, leggersi il libro di Simon Reynolds, o chiedere a James Chance. Strano, chissà da dove si ispirava la Mutant-DISCO, forse quella seconda parolina per definire il genere da qualche parte doveva pur arrivare. Poi che cazzo vuol dire "avesse giustamente depurato il rock del suo elemento "nero", recidendo i legami del genere con l'R&B", ma giustamente per te. Ecco, questo è il tipico giudizio intriso di razzismo che all'epoca avevano quelli che facevano punk, o almeno la maggior parte di loro. che poi magari sono gli stessi che esaltavano i Talking Heads, che di quei suoni ne furono i più grandi innovatori. Suoni neri, non perché nazi, ma africani.
E qui chiudo, poi pensala come ti pare.
L'esaltazione del punk posso anche, in parte, condividerla.
Ma non come momento iconoclasta (dato che a sua volta generò icone più o meno commerciali, prive di qualunque riferimento artistico ma dense solo di valori etici distorti, es. Syd Vicious) ma in quanto movimento di rinnovamento e di rottura. Io amo il punk per com'è e per quello che ha permesso alla musica di diventare dopo.
Ma il fatto che il punk (e dal punk verso tutti i suoi filoni post-) non contenesse un'anima commerciale.....povero illuso.
Ammazza quanto sei ingenuo adesso capisco la tua donquixotaggine.
Sì certo l'etica e l'estetica del punk non prevedevano un interesse commerciale magari all'inizio-inizio dei vari generi, oppure se ti riferisci ad alcune e ben specificate band (fugazi) ma poi le major come al solito (o le indie travestite da indie) si sono comunque ingoiate tutto.
Vabbuò, ballammece acopp'(anche per festeggiare lo scaricamento di berl.da parte della CEI...)!DD,aspettando qualche tua dritta, metto sul piatto qualche altra cosa io..posso?facciamo...Love Unlimited?:)
http://www.youtube.com/watch?v=H9zXz_2ObiA
Oops, scusate, mi sono dimenticato di citare la fonte del mio ultimo commento, che è tratto dal capitolo introduttivo del libro "Rip it up and start again" (in italiano "Post Punk 1978-1984") di, indovinate un po', Simon Reynolds...
Quindi: rigiro ad Harmonica il suo invito a leggere il suddetto libro, mentre le accuse di razzismo e di ingenuità, rivolgerle all'autore, grazie :)
E bravo allelimo, ci hai preso tutti per il naso ci hai preso.
Adesso sì che sei uno credibile.
Oh bella, preso per il naso, e perchè?
Vi ho solo fatto vedere che le vostre risposte sono pesantemente condizionate dalla malafede: non rispondete a quello che dico ma al fatto che lo dico io, addirittura consigliandomi di leggere il libro da cui è tratta la mia risposta!
Chi sia credibile a questo punto, ditemelo voi...
Alle, non è che hai la sindrome di Scaruffi? Ovvero passare quel che piace per verità assoluta, sminuire chi ha fatto la storia ed incensare quello che è conosciuto da tre gatti.
p.s. non leggere solo l'introduzione del libro, il discorso sul razzismo Reynolds lo fa, non ricordo per quale personaggio e su quale capitolo, ma c'è. Leggi bene.
....e comunque, pur non avendo letto io Reynolds e non potendolo giudicare, pur avendo letto in giro per blog che trattasi di un buon libro......anche Simon Reynolds non è gesù cristo è pur sempre uno che scrive le sue opinioni che sovente non sono condivise da personaggi di analogo spessore/calibro.
E il mondo è pieno di opinionistiche seppur bravi, sono in disaccordo tra loro. Anche in campi più oggettivi della musica, dove le differenze di posizione dovrebbero essere minori.
Indi per cui se anche uno vuole addurre una citazione importante dovrebbe sempre sottolineare che la citazione gli serve a sostenere una propria opinione che non è detto coincida con la Verità.
E la tua affermazione che rimetto in virgolettato a fondo commento ha tutta l'aria di una sentenza "sputata" caro alle, a prescindere dall'artiglieria che ti porti dietro.
Oltre ad essere un'affermazione greve, assolutista, e carica di antipatia misto snobismo intellettuale. Nel mio pensiero eh, ci mancherebbe.
Magari a qualcuno può anche piacere, il mondo è bello perchè è vario.
"se ha una reputazione universale di cialtroneria musicale, qualcosa di vero ci sarà"
Harmonica, sindrome di Scaruffi, direi di no, in ogni caso non più di chiunque scriva su un blog: non mi sembra di cogliere tutte 'ste relativizzazioni nei tuoi post.
Scrivi di un gruppo che yi piace (o non ti piace) e dici che ti piace (o non ti piace).
Sono pareri, sono personali e il fatto che lo siano è implicito nel mezzo usato, la scrittura: quando qualcuno scrive, normalmente scrive le sue opinioni.
Sminuire chi ha fatto la storia e incensare quello che è conosciuto da tre gatti, ahem...
Posso fare qualche nome a caso? Cccp, Vasco Rossi, Ligabue, Jovanotti e Pelù non hanno fatto la storia del pop-rock italiano? Almeno un po' più dei Truzzi Broders o dei Bisonti?
ps - il libro io l'ho letto tutto, non solo l'introduzione, ma ho evidentemente scelto le frasi che mi servivano per il post.
"Leggi bene" è l'invito che rivolgerei a te, che non hai minimamente riconosciuto la fonte delle frasi da me usate.
Se il discorso riporato da Reynolds sia razzista o meno (anche se io propenderei per il meno) è una cosa che riguarda chi quelle parole le ha scritte, non me!
E per chiarire: propenderei per il meno perchè a me genericamente la "musica nera" non piace: funk, soul, r'n'b, disco non sono cose che mi piace ascoltare.
Ma come non mi piace il country, il bluegrass, il liscio, i cori degli Alpini, il Kabarett tedesco e il folk irlandese.
Sono gusti, non razzismo.
ALLELIMO scriveva:
Minchia DiamondDog, non so più come dirtelo: l'argomento "cialtroneria musicale" l'ha introdotto Harmonica, io mi sono limitato a rispondergli.
Riesci a capirlo o il concetto è troppo difficile?
Te lo riscrivo qui sotto, magari riesci a capire:
Commento di Harmonica del 25 settembre 2011, ore 16:03
"Secondo: si associa la disco con la cialtroneria musicale, che dire allora etc. etc."
La mia frase era una risposta alla frase appena citata.
Che non era mia, ma di Harmonica, che ha introdotto l'argomento disco music e cialtroneria.
E chiaro oppure no?
La parte mia è "qualcosa di vero ci sarà", non mi sembra particolarmente greve, antipatica e intellettualmente snobistica: è un semplice tentativo di rispondere a un argomento introdotto da qualcun altro: l'associazione tra "disco music" e "cialtroneria musicale" non è mia. E' di Harmonica.
Più di così non riesco a spiegarlo, e sinceramente non mi sembra difficile da capire.
Poi ecco, diciamo che nel gioco delle associazioni a disco-music non mi viene naturale associare parole come arte, onestà, ribellione, indipendenza, contestazione, etc.
Magari mi sbaglio, ma son convinto di ricordare che negli anni '80 la musica da discoteca piacesse ai paninari (o, per dirla con Umberto Eco (metto il nome prima che ci caschiate un'altra volta) agli "integrati" piuttosto che agli "apocalittici") e non ricordo rivoluzioni di costume che abbiano avuto come colonna sonora la disco music.
Copioeincollo da Wikipedia:
"La disco music (in italiano detta anche musica disco, o semplicemente disco), prende il nome da discoteche. I due fenomeni (il genere musicale e il tipo di locali) emersero insieme, e il fine esplicito della disco music era quello di essere ballata, più che di essere ascoltata. Detestata da chi in quegli anni aveva una visione della musica più "politica", impegnata e poco commerciale, ha saputo con il tempo imporsi e diventare una vera e propria corrente musicale. Sottogenere del funk, a sua volta derivato dall'R&B, la disco music è legata a locali americani come lo Studio 54.
Ci troviamo di fronte a un vistoso mutamento della musica nera. Prendono sempre più piede gli arrangiamenti orchestrali, i climi si fanno più dolci e leggeri, il kitsch assurge a ruolo di status."
DIAMOND DOG RISPONDE
Allora caro allelimo, chiariamo un punto.
Vieni qua e fai quel cavolo che ti pare ma la politica per cortesia lasciala fuori dai coglioni.
E le frasi che hai scritto su quei personaggi (che potrei anche condividere) non devono stare qua.
E' il motivo per cui ti ho cancellato il commento, che poi ho ripubblicato con gli opportuni tagli.
Spero di essere stato chiaro.
MESSAGE IN A BOTTLE x TOTONNO
Totò, ho creato un gruppo su Facebook parallelo a mediatrek. Se vuoi unirti a noi (siamo già una quarantina di vecchi "frequentanti" ma non solo) non hai che da iscriverti a Facebook. Ti aspetto.
Trovo veramente fantastiche diverse cose:
1 - "gli opportuni tagli" è un capolavoro di ipocrisia.
2 - "la politica lasciala fuori dai coglioni, etc." - nessun problema, se mi spieghi nell'ordine:
a - dove ho parlato di politica.
b - dove mai hai scritto che su questo blog non si devono nominare personaggi politici o giornalisti, che è quello che, incidentalmente, ho fatto io: non ho parlato di politica, ho usato alcuni nomi di politici e di giornalisti per fare un esempio.
Dopodichè, basta dirlo e si eviterà in futuro di usare ancora quei nomi.
3 - "Vieni qui e fai quel cavolo che ti pare" è bellissimo: non faccio quello che voglio, commento quello che scrivi tu nei post o quello che scrivono gli altri nei commenti. Mi sembra lo scopo di un blog. Se mi sbaglio, avvertimi.
4 - Lo stridore di arrampicata sugli specchi è fortissimo: pur di non rispondere nel merito a quello che scrivo ti attacchi a qualsiasi cosa.
Finisco restaurando "gli opportuni tagli" usando esempi diversi; avevo scritto più o meno:
Se anche su wikipedia si parla in questi termini della disco-music, forse qualche motivo oggettivo ci sarà?
Se di Federico Moccia si dice che non sia un grande scrittore, forse qualcosa di vero ci sarà?
Se di Tiziano Ferro si dice che sia stonato e riesca a cantare solo grazie all'autotune, forse qualcosa di vero ci sarà?
Se di Gennaro Gattuso si dice che non abbia i piedi di Messi, forse qualcosa di vero ci sarà?
Ale, bando ai formalismi.
Hai veramente rotto il cazzo.
Ehilà!
Devo prenderlo come esempio di "un minimo di buon gusto" nel dialogo?
Oppure come esempio di "modo corretto" di esprimere le proprie opinioni?
O come esempio di discorso non greve, relativista e scevro da antipatia misto snobismo intellettuale?
:)
Prendilo un pò come ti pare, io con te rinuncio a parlare. L'ho detto troppe volte questa spero sarà l'ultima, continua pure con gli altri se trovi qualcuno che ti sopporta buon per te.
piccola precisazione: della supposta associazione con la cialtroneria della disco music non lo affermo io, ma altri, ben più importanti ed influenti del sottoscritto, tanto per chiarire,chiaro il concetto allelimo o devo esprimermi con i disegnini? cosa che mi lascia indifferente, e cosa più importante, non trovo niente di cui vergognarsi se a me piace la disco. non voglio giustificare niente, come crede il saccente commentatore di cui sopra. e si faccia una ragione se insieme a musiche più "serie", possono essere apprezzate anche suoni più fatui. riguardo al rispetto che si deve a chi ascolta artisti che non piacciono, da che pulpito: da uno che considera al livello di decerebrati chi ascolta Springsteen, e i Pink Floyd, direi che ha uno strano senso del rispetto altrui. ma ora basta, veramente. ringrazio DiamondDog per lo spazio, ma con chi approfitta della pazienza altrui per far cagnara e basta, non vale la pena di stare a perder tempo. Poi, in tutto il suo argomentare, devo ancora capire in cosa la disco music debba essere considerata cialtrona: basta che lo dica wikipedia o scaruffi ?
Ale adesso basta.
Ti avevo avvertito.
Hai superato i limiti.
Se vuoi offendere la gente, oltre che "cercare la rissa", riapriti il tuo blog e spera di non incontrare gente come te.
Fantastico, adesso siamo alla censura isterica!
E capolavoro assoluto il "se vuoi offendere la gente".
Il mio (offensivo!) commento cancellato, in risposta al tuo educato "hai veramente rotto il cazzo", recitava più o meno così:
"DiamondDog, bando ai formalismi,sei davvero un idiota.
E io più di te, che continuo a credere che sia possibile parlare anche con le persone con cui non si è necessariamente d'accordo."
Questo è passare i limiti?
Se IO voglio offendere la gente?
CHI cerca la rissa?
Mi viene il dubbio a questo punto che tu non capisca davvero, nè quello che leggi nè quello che scrivi.
I due blog non li ho chiusi per evitare di incontrare gente come me, ma perchè nascevano troppe incomprensioni con gente come te (a proposito, grazie per l'ennesima opinione non sulle cose che dico ma su di me, d'altronde "la rete sa" che tu sei diverso)
Poi, come ho già detto altre volte, dopo un po' mi dimentico e quando vedo un argomento interessante (che sia d'accordo o meno) ci casco e partecipo alla discussione, riuscendo solo ad avere in cambio malafede ed insulti... e scemo io che ho pure ignorato "l'avvertimento"!
Ringrazio invece Harmonica per aver provato a chiarire che l'accostamento cialtroneria-disco music è stato da lui introdotto nel discorso (DD, tu continua pure a pensare che sia stata una mia greve/grave provocazione).
Era chiaro che non fosse il suo (di Harmonica) pensiero, che si limitava a riferive un parere, ma quanto meno dovrebbe essere chiaro che non è stata una mia farneticazione.
Per la questione del rispetto, vedo che non c'è modo di farvelo capire.
Non ho mai giudicato, nè ho mai espresso opinioni, su CHI ascolta musica che a me non piace. Mi sono sempre limitato a dire che alcuni gruppi A ME NON PIACCIONO.
La frase che DD continua a imputarmi come volgarissima e inaccettabile era "I Foreigner (o un gruppo simile, non ricordo) mi hanno sempre fatto cagare."
Che è la stessa cosa che scrivete voi tutti continuamente a proposito dei gruppi che non piacciono a voi.
E non capisco perchè vi costi tanto ammetterlo, nè cosa c'entri il rispetto per le persone con il dire che un gruppo non ti piace, nè perchè il ragionamento per voi è valido solo se riguarda gruppi che piacciono a voi, e non lo è più se riguarda gruppi che non vi piacciono.
E soprattutto, citatemi, vi prego, un mio insulto rivolto alle PERSONE che ascoltano un gruppo che non mi piace.
Sulla saccenza, che vi devo dire: chiunque scrive di solito scrive quello che pensa, lo faccio io e lo fate voi. Se non si avessero idee da esprimere sarebbe inutile scrivere. Se questa è saccenza, ok, sono saccente.
Su chi faccia cagnare e basta, ti invito a rileggere tutto questo post dall'inizio, e a vedere chi è intervenuto con espressioni volgari e fuori luogo e chi ha cercato di parlare di un argomento, pur non essendo d'accordo a priori con gli altri.
E continuo a non capire da cosa derivi questo rifiuto generico al dialogo con chi la pensa diversamente, nè questo continuo tentativo si sminuire non le cose dette ma l'interlocutore.
ma non hai niente da fare?
Tante cose, come tutti, ma un po' di tempo per i blog si trova sempre...
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