venerdì 8 ottobre 2010

REO Speedwagon al Live Aid

Condivido con gli amici blogger euterpe e harmonica una (insana?) passionaccia per un genere bistrattato da praticamente tutta la "criticacheconta".
Chiamatelo AOR o Arena Rock o come cavolo vi pare, la sintesi è di solito la seguente.
Trattasi in genere di gruppi nordamericani (provincia USA o Canada) dotati di ottima tecnica, orientati prevalentemente a suonare un misto di melodia e chitarroni. Alternando ballate strappacore a pezzi più o meno roccheggianti ma sempre cantabili.
Solitamente composti da un vocalist di gran livello, un piano man o piano vocalist gran maestro di scena e spesso principale compositore del gruppo, uno o due chitarroni anche virtuosi e una sezione ritmica mai troppo protagonista ma sempre affidabile, concreta, sicura.
In poche parole il ritratto dei Journey.
Dei Toto.
Dei Boston.
Ma anche dei Cheap Trick, dei Foreigner, degli Styx, degli Autograph, dei Night Ranger, dei Giuffria, di Aldo Nova, di Richard Marx, dei REO Speedwagon.
Ad un certo punto molto AOR era confuso con l'ala morbida dell'hard rock con il quale condivideva in parte la struttura musicale e l'esposizione virtuosa dello strumento.
Ma fondamentalmente AOR seppe sempre mantenersi lontano dagli eccessi e vicino al grande pubblico medio americano.
Una sorta di Democrazia Cristiana in musica.
Certo con un tasso così elevato di melodia non sdrammatizzata dalla leggerezza del pop il rischio della ciofecona era altissimo e innumerevoli sono gli album orrendi che il genere seppe partorire.
Ciononostante, quando l'equilibrio si riusciva a mantenere grazie alla classe dei musicisti ed alla sobrietà dei produttori, l'AOR generò album-cardine quali Escape dei Journey, IV dei Toto o Hi-Infidelity degli Speedwagon solo per citarne alcuni.
A me piacevano parecchi di questi artisti, mi servivano in particolare per stemperare i miei eccessi che a seconda delle fasi della crescita andavano dal punk all'heavy metal alla new wave più dark.
Quando mi sentivo un normale nerd partiva anche la botta dell'AOR per riprendermi qualche coro da stadio o qualche armonia da pianobar.
Questo bel pezzo "Can't fight this feeling", tratto da Wheels are turnin' del 1984, ebbe addirittura la fortuna di essere immortalato in quello che resterà (forse per sempre, dato l'attuale frantumarsi degli ascolti) il concerto più visto di tutti i tempi del pianeta Terra.
Mica male per Kevin Cronin (voce e vari strumenti) e Gary Richrath (chitarra), i due uomini-guida dei REO Speedwagon.
Ai posteri ci sono andati.
Non piaceranno a tutti, ma tant'è.
Meno male che non ci assomigliamo troppo, sennò come potremmo, ogni tanto e con fatica, insegnarci qualcosa a vicenda?
Halleluja!


17 commenti:

brazzz ha detto...

eh no,in effetti qui non ti seguo proprio..gruppi come questo mi han sempre fatto venire l'orticaria....non mi piace davero nula..le sonorità,la costruzione dei pezzi,nulla..bè,de gustibus,poco male..ciao

beppekin ha detto...

Ciao, dal mio punto di vista Cheap Trick non erano proprio parte della scena AOR, un pò più rock adolescenziale, no ?

Disco Boomer ha detto...

beh i Cheap Trick la critica li metteva nel calderone power-pop, ma è come discutere del sesso degli angeli. Erano un gruppo piacevole da ascoltare. I Reo ricordo che li ho visti un secolo fa su rai3 quando riproponevano il programma Rockpalast da una tv tedesca. Buono il loro Hi-Infidelity e anche dal vivo non erano niente male.

DiamondDog ha detto...

@brazzz no problem, il mondo è bello perchè è vario! Comunque oh, non fraintendetemi. Io spesso, come detto milioni di volte anche a alle, porto alla luce delle cose che mi piacciono anche di generi/artisti un pò discussi. Sono un pò il suo "opposto" lui che invece critica anche i mostri sacri. Però non è che passo il tempo ad ascoltare dischi di AOR. Diciamo che li "recupero" volentieri.

@beppekin i Cheap Trick in effetti sono un pò anomali....facevano un pop rock molto di matrice beatlesiana. A tratti hard rock melodico, a tratti AOR, ma sempre molto personale. Li metto nel calderone AOR perchè hanno sempre dato moltissimo spazio alla linea melodica e gli arrangiamenti spesso prevedevano chitarre piuttosto in evidenza. Tutto qua.

@harmonica i REO erano ganzi, soprattutto se si vanno a recuperare i loro album precedenti al "botto" di Hi-Infidelity (oltre 10 milioni nei soli States, 15 settimane al numero uno su Billboard..). Negli anni '70 i REO erano più tosti, meno smielati e molto più trascinanti. Vendicchiavano un pò meno però si costruirono (soprattutto in tour, la dura legge del tour) la credibilità che gli permise poi di scalare tutte le classifiche con gli album degli anni 80, molto più commerciali dei precedenti.

atom-ery ha detto...

Quanto te piace 'sta monnezza "for pomicions only"! :)
Però una domanda ce l'ho, vista la scelta del brano: escludendo la lingua usata, che differenza c'è con tanta musica italiana fatta invece, e giustamente, a pezzi?

Euterpe ha detto...

Ricordo perfettamente il concerto a cui fa riferimento Harmo.
Per il resto devo accettare di essere stato un democristiano musicale,ma non è un problema.Non rinnego nulla di scelte fatte in maniera convinta.

DiamondDog ha detto...

@atomico
nulla, come diceva Guccini nel suo famoso monologo (quello di "ero sulla strada tra omaha e tucson" paragonato con "tra ozzano emilia e castelfranco"), gli americani ci fregano sempre con la lingua.
Vallo a dire ai Pooh.

@euterpe
Il passato non va mai buttato, se hai apprezzato qualcosa un motivo ci sarà stato. Avanzare sempre, rinnegare mai.
Detto così sembra un motto fascista ma insomma la penso così.

unwise ha detto...

a me l'AOR piaceva e piace. certo ci sono un sacco di gruppi fuffa, ma credo succeda in tutti i generi. oltretutto sta vivendo una seconda (o terza) giovinezza negli USA (almeno nella dimensione LIVE)... è arrivato fino a oggi e non credo se ne andrà, quantomeno non me lo auguro. anche perchè come diceva classic rock, il piacere di ascoltare una bella canzone cantata intonata non è mai morto.... :)

unwise ha detto...

@Diamond Dog & Atom-ery: se parliamo di testi, è verissimo. ma la musica nell'AOR (e non solo, anzi praticamente in tutti i generi anglosassoni) non è, come nel caso di quasi tutta la musica italiana post-cantautorale, "indietro" rispetto alla voce. nei Toto, non a caso, conta molto di più Lukather di Kimball o dei suoi sostituti...

DiamondDog ha detto...

Giusto unwise, però nell'AOR c'erano fior di ugole (Perry, DeYoung, Cronin, lo stesso Kimball, il povero Brad Delp eccetera).
Il front man, per quanto non post cantautorale, era fondamentale quanto il guitar-virtuoso che l'AOR aveva ereditato dal progressive.

unwise ha detto...

giustissimo, ma viste proprio le qualità vocali, anche la voce diventa uno strumento...con la stessa importanza degli altri (e dal mix è abbastanza evidente). qui invece, a prescindere dalla qualità della voce, questa è sempre mixata più alta. il che finisce per relegare anche musicisti di un buon valore al ruolo di comprimari (di lusso forse, ma senza arte né parte, alla fine).
nota a parte: colgo lo spirito della battuta, ma come mai bisogna sempre fare paragoni con la politica? nessuna polemica, ma io alla politica sono da sempre allergico...:))

Anonimo ha detto...

Caspita, questo è uno dei miei scheletri nell' armadio.
ho ascolato one lonly night e ho comperato l'LP (si, eravamo ancora nel giurassico), l' ho cacciato sul piatto, l'ho ascoltato e rimesso nella sua custodia e sta ancora la. penso sia l'unico disco di cui mi saqrei sbarazzato volentieri (anzi può essere che poi l'abbia regalato).

ciao

The Spirit

DiamondDog ha detto...

@unwise anch'io tendo a lasciare la politica almeno fuori di qui ma non trovavo termine di paragone migliore.....la media provincia americana con la sua vita tran tran è il terreno più fertile per questi tipi di musica rassicuranti, non di rottura.

@xpi, mica bisogna vergognarsi, d'altronde ascolterai tuttora delle ciofecone o no?
:-)

unwise ha detto...

più che di provincia (dove, a quel che ho visto, troneggia ancora indisturbato il country) penso si possa parlare di west coast. LA e San Francisco direi che hanno avuto un ruolo preponderante per l'AOR (Toto e Journey sono esempi illuminanti). non è sbagliato sottolineare il carattere più "laid back" di queste zone, che sono si urbane ma, anche climaticamente, meno turbato che all'est. nel particolare (REO e anche Styx) hai cmq ragione, essendo i due gruppi originari dell'Illinois (i REO infatti son belli rustici...)

Anonimo ha detto...

no, i tuoi consigli non li ascolto più...
;-P

The Spirit

porillo ha detto...

Pessima passione, altro che insana. :)

Totonno58 ha detto...

DD, ti confesso che questo video è per me un "recupero" perchè quell'INDIMENTICABILE giorno approfittai dell'arrivo dei Reo per andare a depositare i sacchetti dell'immondizia...ed evito facili batutte, accostamenti ecc..anche perchè come tutti ho anch'io i miei bravi vizietti...