venerdì 29 ottobre 2010

UNDER PRESSURE

Ho sempre pensato a questa operazione come ad una nobilitazione o ad uno sdoganamento dei Queen, piuttosto che come ad un abbassamento di livello del Duca.
UNDER PRESSURE è forse una delle più belle canzoni che la musica leggera  (nota bene, "leggera") ci abbia dato negli ultimi trent'anni.
In quel pezzo si incontrano due delle voci più belle di sempre della musica pop e rock. C'è una tessitura, un incrocio di parti cantate incredibile, complesso, mai una caduta di tensione, voci da tenore da baritono da eunuco che si alternano in continuazione senza mai pestarsi i piedi ma alimentandosi a vicenda. Quando una frase finisce ne è cominciata già un'altra, e via andare.
Cose da Queen, ovviamente. Ma a cui la voce di Bowie apporta un valore aggiunto in termini di profondità, di "drama" e di spessore che non si era mai sentito in una canzone dei Queen.
Ci sono poi almeno 4 parti armoniche con le quali un qualsiasi gruppetto pop avrebbe fatto almeno mezzo LP.
C'è la strofa, il ritornello, il bridge che è da solo una canzone, la coda finale anche. Sospetto che lo zampino del Duca abbia toccato pesantemente almeno questi due fondamentali passaggi. Che portano il ritornello un pò "allegretto" in un tunnel di forza che lo restituisce alla canzone rinvigorito.
E' poi c'è uno dei giri di basso più famosi del rock. Uno dei due colpi da maestro del sempre sottovalutato John Deacon (l'altro colpo è ovviamente Another one bites the dust).
Insomma "troppe note" direbbe qualcuno, ma anche "troppa grazia" direbbe qualcun altro.
La canzone ancora oggi veleggia sugli airplay senza la stanchezza insita negli anni che ci separano dalle canzoni dei Queen.
E anche, a dire il vero, senza l'eccessiva concretezza e pretestuosità delle canzoni del Duca, sempre in odore di qualcosa di più elevato (tranne che per qualche disco mal riuscito) come se fosse sempre lì a dirci "io sò io e voi nun siete un cazzo".
UNDER PRESSURE è leggiadra.
Indelebile.

Tum Tum Tum TuTuTumTum.
Tum Tum Tum TuTuTumTum.

Qua la famosa versione cantata da Bowie con Annie Lennox al concertone tributo di Wembley dedicato alla memoria del compianto Freddie.



Freddie Mercury Tribute (4)- David Bowie & Annie Lennox

12 commenti:

unwise ha detto...

detto da bassista: John Deacon è grande. uno dei pochi capace di trasformare un tempo di batteria in una canzone...
detto da uno a cui Bowie cantante non piace molto: qui ha un inciso memorabile... :)

brazzz ha detto...

non so,è tale la mia avversione x i queen..bello il pezzo,per carità..però...

totonno ha detto...

I Queen non sono mai stati e, data la mia età, mai saranno nei anche solo nei miei pensieri,a parte qualche canzone...in primis questa!!e questa versione, in quella dimensione, è commovente, al pari di Somebody to love con G.Michael:)

allelimo ha detto...
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DiamondDog ha detto...

@unwise
totalmente d'accordo su john deacon.
@brazz e ale
nkyikuyb olinamhn iojo ("ogni scarrafone è bello a mamma soia")
@totonno
totonno, tu quoque? ma se ti piacciono quasia tutti?

Per il resto ci tengo a precisare che io i Queen li apprezzo al 50%. Cioè un 50% dei loro pezzi è da baraccone, l'altra metà invece è storia.

Disco Boomer ha detto...

ma 'sto pezzo proprio con i queen lo doveva fare?
Mercury insopportabile, anzi i queen insopportabili, nonostante deacon.

Henry ha detto...

non ti curar di lor, ma guarda e passa...

Maurizio Pratelli ha detto...

dai il pezzo è proprio bello e annie aveva ancora la voce

allelimo ha detto...
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DiamondDog ha detto...

Ma sono io l'autore, avrò pure il diritto di dire che i queen hanno fatto il 50% di ciofeche...mica mi contraddico!!!

allelimo ha detto...
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DiamondDog ha detto...

Ah ecco....:-)