Sto parlando degli ormai disciolti R.E.M., per chi non avesse.
Ho moltissimi loro dischi, li canticchio anche quasi senza rendermene conto, stima e respect insomma.
Ma mancava il "sacro fuoco" che invece mi pervade quando si parla di altri artisti.
Insomma com'è come non è stamani mentre andavo in macchina a laurà, mi è partita LEAVING NEW YORK, brano peraltro non particolarmente altissimo nelle top twenty dei fans accaniti, che spesso prediligono pezzi dei periodi migliori (io sbavo in particolare per Man on the moon e Nightswimming, per dire) .
Ma appena ho sentito la chitarra e il piano e poi la voce di Michael mi è preso un groppo alla gola mannaggia, io che non sono un fanatico. Il che mi ha spinto a un paio di riflessioni.
1) Hanno fatto benissimo a sciogliersi. Grandi. Battimano e standing ovation. Oggi staremmo qua a disquisire sul loro ennesimo disco mediocre un pò come sta succedendo a Springsteen.
2) Azz' come erano bravi. Anche se non andavi in deliquio per essi, ad ascoltarli oggi sembrano provenire dalla stratosfera. Da un altro mondo in cui la musica conta veramente qualcosa e chi la fa ci mette l'anima.
So long guys, alla prossima