giovedì 21 giugno 2007

Amici per la pelle


Tempo fa Rolling Stone fece una delle sue solite omnicomprensive classifiche.
Questa è quella dei 100 artisti più importanti di ogni tempo.
Non credo alle classifiche, sono fatte solo per far nascere dibattiti.
Ma l’ottima idea che ebbe al tempo Rolling Stone fu quella di far scrivere un piccolo testo di accompagnamento sull'artista in classifica ad un "collega" famoso.

Quello su David Bowie fu scritto da Lou Reed. Eccolo in integrale.


39) David Bowie
By Lou Reed
Posted Apr 15, 2004 12:00 AM
David Bowie's contribution to rock & roll has been wit and sophistication. He's smart, he's a true musician and he can really sing. He's got such a big range: I like the Ziggy Stardust voice, but he's got a lot of different voices. He's got his crooner voice, when he wants to. And he has a melodic sense that's well above anyone else in rock & roll. Most people could not sing some of his melodies. He can really go for a high note. Take "Satellite of Love," on my Transformer album: There's a part at the very end, where he goes all the way up. It's fabulous.
There had been androgyny in rock from Little Richard on up, but David put his own patina on it, to say the least. He thought hard about that Ziggy character; he'd been studying mime, and he didn't do it just for laughs. He was very aware of stagecraft. He made an entire show out of that character -- and then he left it behind. How smart can you get? Can you imagine if he had to keep doing Ziggy? I mean, if you listened to what critics and audiences say, you'd be playing four songs over and over again. David set himself up to do other characters, like the Thin White Duke. And his take on American soul music, on albums like Young Americans, was incredibly good; the original material he wrote was great.
I can't pick a favorite record. It depends on my mood -- any of the dance records; Ziggy Stardust; I always liked "Bewlay Brothers," that track on Hunky Dory. And the albums he did with Brian Eno, like Low and Heroes, are phenomenal. He's always changing, so you never get tired of what he's doing. And I mean all the way up to now: "The Loneliest Guy" on his latest album, Reality, is a great song. Yet another one.
We're still friends after all these years, amazingly enough. We go to the occasional art show and museum together, and I always like working with him. I really love what David does, so I'm happy that he's still doing it and that he's still interested. I saw him play here in New York on his last tour, and it was one of the greatest rock shows I've ever seen. At least as far as white people go. Seriously.

mercoledì 20 giugno 2007

MADE IN ITALY


Incredibile ma vero.

Dopo la mafia e la ‘ndrangheta, la pizza, gli spaghetti, Renzo Arbore, l’alta moda, la pelletteria, il kiwi (vero, giuro che è vero), la Ferrari e la Lamborghini, Muccino e il nuovo cinema italiano d’autore (vabbè questa mi viene da ridere…), Raul Bova e Valeria Golino, i fiori, le scarpe, le cucine componibili, le statuette del presepe, gli aperitivi rossi, i cavalli da corsa, i “cervelli” in fuga, i gioielli e l’olio d’oliva un nuovo filone va ad arricchire i successi del MADE IN ITALY.

La Musica.

Da Rockol.it: Mercato discografico: Italia terzo esportatore mondiale
Il nostro Paese è il terzo esportatore di musica al mondo, dopo Stati Uniti e Gran Bretagna: a rivelarlo è stato, oggi a Roma, Milos Budin, sottosegretario al Commercio Internazionale, durante l’incontro per la firma dell’accordo per la promozione della musica italiana all’estero.


Stai a vedere che ci tocca ringraziare Mino Reitano.

lunedì 18 giugno 2007

After the rain



Sapete che non amo alla follia la musica italiana, tranne rari casi.
Sapete pure che amo ancora meno le canzoni in dialetto, che trovo irritanti nel loro “ripiegarsi” provinciale che ne preclude la comprensione.
Sapete anche che parlanne ‘e Napule, il mio cuore è da sempre in mano a Edoardo, per la sua anarchia populista, per la sua infinita vena rock’n’roll, per la sua esplosiva vitalità.
Ma questa è una di quelle canzoni, porca troia, che quando partono ti fanno improvvisamente intenerire. Come non vorresti mai. Come non credevi che potesse succedere.
E la mente corre a lei, inutile negarlo.
A lei che è scivolata via come una lacrima nella pioggia.
Ma non era Blade Runner, era la vita.
Ovunque tu sia. Stai bene.

QUANNO CHIOVE
(Pino Daniele)

E te sento quanno scinne 'escale'
e corza senza guarda'
e te veco tutt'e juorne
ca ridenno vaje a fatica'
ma mo nun ride cchiù.
E luntano se ne va
tutt'a vita accussì
e t'astipe pe nun muri'.
E aspiette che chiove
l'acqua te 'nfonne e va
tanto l'aria s'adda cagna'
ma po' quanno chiove
l'acqua te 'nfonne e va
tanto l'aria s'adda cagna'.
Se fa scuro e parla 'a luna
e te vieste pe' senti'
pe' te ogne cosa po' parla'
ma te restano 'e parole
e 'o scuorno 'e te 'ncuntra'
ma passanno quaccheduno
votta l'uocchie e se ne va.
E aspiette che chiove
l'acqua te 'nfonne e va
tanto l'aria s'adda cagna'
ma po' quanno chiove
l'acqua te 'nfonne e va
tanto l'aria s'adda cagna'

mercoledì 13 giugno 2007

It Takes Two Babe

Rolling Stones (edizione USA) ha indicato quelle che sarebbero le dieci coppie migliori in campo di songwriting musicale.
E’ stata volutamente esclusa la coppia Page/Plant perché secondo loro l’intervento non saltuario di John Paul Jones come co-autore li avrebbe resi più un terzetto che una coppia. Non sono molto d’accordo in quanto il buon John Paul, grande bassista e egregio tastierista, agiva perlopiù in veste di arrangiatore. Comunque tant’è, RS ha sicuramente più prestigio di RockSaloon.
Chiaramente poi esistono fior di compositori che non sono presenti in quanto abituati a scrivere da soli o "nascosti" dietro/dentro il gruppo. Tutti sanno ad esempio che The Edge scrive gran parte delle musiche e Bono le liriche ma i credits parlano sempre di U2 al completo.
Oppure ci sono autori che in coppia con alcuni hanno fatto scintille (Bowie/Eno, penso) ma si è trattato di collaborazioni limitate nel tempo ad alcuni dischi.
Mi mancherebbero forse Dozier / Holland, all’appello. E fors'anche Perry /Tyler. E forse qualche posizione potrebbe essere rivista. Ma complessivamente penso ci si possa stare. Grande lista.

1. Lennon / McCartney
2. Jagger / Richards
3. Strummer /Jones
4. John / Taupin
5. Marr / Morrissey
6. Becker / Fagen
7. Garcia / Hunter
8. Waits / Brennan
9. David / Bacharach
10. Lieber / Stoller

martedì 5 giugno 2007

ROCK & BUSINESS

Bon. Ricominciamo di nuovo.

Sono on line ormai da qualche anno e la cosa che più conta, dopo mille battaglie, resta parlare di Musica, annessi & connessi.

Consentitemi qualche sconfinamento di campo verso gli altri media e/o situazioni che alla musica sono collegati.

Consentitemi di dare sfogo alle mie passioni musicali (eccheccacchio altrimenti che scrivo affà?) che ovviamente sarete padroni di contestare.

Consentitemi di mantenere le mie convinzioni, anche se mi dimostrerete il contrario.

Non consentitemi però mai di essere troppo serio, pedante, saccente, sparasentenze.

Nel caso succedesse vi autorizzo a spaccarmi i maroni.

OK allora, andiamo a incominciare. Inizio questa avventura recuperando in toto il mio vecchio nome (majortom per gli amici mT), su questa nuova piattaforma che mi auguro meno ondivaga della precedente e con un mio vecchio pallino, i cari vecchi ragazzi di Pasadena.



Cosa vi dice la parola CABO WABO?

A. Gli amici più rockettari diranno
“uno degli ultimi grandi pezzi dei Van Halen"(vedi video 2 e 3 nella colonna a sinistra), tratto dall’album multiplatino OU812, nella formazione con Sammy Hagar alla voce.
B. Gli amici più etilici invece vi diranno
“una Tequila costosissima”
C. Direte invece voi non-allineati “un banale caso di omonimia”.


NO CARI

Il buon Sammy, che cantava Cabo Wabo nel 1988, ha pensato bene nel 1996 di fondare un’azienda produttrice di tequila. Ce lo vedo impegnato nel deserto accanto ai cactus a pensare “è mò che nome je metto, a ‘sta techila?”

Il bello è che quello che sembrava un giochino .."aò, me metto a distillà ‘n po’ de techila pe’ li regazzì"... gli è poi scoppiato in mano. In soli dieci anni la Tequila Cabo Wabo, un prodotto superpremium fatto con metodi tradizionali e con la mitica agave blu, ha raggiunto 80 milioni di € di fatturato annui.

Ed è di pochi giorni fa la notizia che l’80% dell’azienda è appena stata ceduta al gruppo Campari per la somma di 60 milioni di €. Anche se il buon Sammy resterà al suo posto e continuerà a occuparsi delle strategie di marketing.

Aò. Ce semo comprati ’n pezzo de’ Van Halen! Anzi de’ Van Hagar!

PS E non è tutto. Esistono anche il locale Cabo Wabo cantina (video 1, proprietà di Eddie) ed un Cabo Wabo rock contest (video 4, con un delizioso e very californiano commercial dove presenzia tutta la band).