Visto il polverone per aver usato il testo di Dario Fo, rimedio oggi postandone uno invece direttamente dell'Enzino.
Questa canzone è (ironia a parte) una seria riflessione su quanto l'Uomo sia disposto a sacrificarsi in dignità per cercare di far colpo sulla Donna.
Io sono stato già tacciato di maschilismo e quindi non posso parlare.
Lascio a voi ogni ulteriore e qualsivoglia commento sul testo.
PRENDEVA IL TRENO
S'ênn conosciuti a la catena di montaggio: lei, tutta bianca, che spiccava in quel candor.
Gigi Lamera, ed abitava dietro Baggio,era il suo nome; ma non era un tipo snob!
"Scusi, signore: per andare alla toeletta?""Scusi, signora, ma rispondere non so."
"Lei, al lavoro come viene?" "In bicicletta...""Ma non è fine! La credevo un gran signore..."
Prendeva il treno per non essere da meno; prendeva il treno per sembrare un gran signor!
E la rivide, sempre in sede di montaggio, lei tutta fresca, con un fresco cappellin
"Gigi Lamera, si ricorda? Vivo a Baggio...""Si, vagamente.. Lei è ciclista o giù di lì"
"Macché ciclista! Prendo il treno dietro a Baggio!"- ed ostentava un cravatta dell'Upìm-
"Voglia gradire questi fiori come omaggio...""Che fiori sono?!?"
"Signorina, i hoo fà mi!"
Prendeva il treno per non essere da meno;ma già deluso da quel grande, assurdo amor!
L'han licenziato, in un bel giorno a fine maggio che l'han trovato a tagliar fiori int'i lamée;
adesso è ottobre, fa già freddo, ma il coraggio di dirlo in casa, col perchè, lü ghe l'ha no!
E tun-tun-tun che l'vol savé (.............)
"Gigi, l'è tardi!..." come pure, ogni mattina lesto si avvia, con la cartella sotto il braccio, male annodata la cravatta dell'Upim...
e prende il treno per non essere da meno, e piange e ride per quel grande, assurdo amor!
e prende il treno per non essere da meno, e piange e ride per quel grande, assurdo amor!