Il mio vicino non so neanche come si chiama di nome (il cognome sì, c’è sul campanello).
Il mio vicino è solo, non se se è vedovo o separato.
Il mio vicino ci ha dei figli, ma non lo vengono a trovare quasi mai.
Il mio vicino è un vecchietto nella media, né simpatico né antipatico, mite come un agnellino.
Il mio vicino parla poco e a voce bassa. A volte in casa lo sento dal muro che parla da solo: per forza, è solo.
Il mio vicino una volta è venuta l’ambulanza poi il dottore poi i figli poi sono andati via tutti prima l’ambulanza poi il dottore poi i figli e lui è rimasto solo ancora una volta.
Il mio vicino esce sempre di casa alle 14, tutti i giorni (ma dove cazzo andrà che non lavora mica).
Ieri passavo ai giardinetti e ho visto il mio vicino seduto su una panchina, di spalle.
Seduta davanti a lui una deliziosa vecchietta coi capelli turchini.
Si guardavano con dolcezza e parlavano piano piano.
Io sono passato senza disturbare e dentro di me mi sono sentito meglio.
BELL BOTTOM BLUES, di Enrichetto con i Dominos, per il mio vicino.
Halleluja!
I don't want to fade away.
Give me one more day please.
I don't want to fade away.
In your heart I long to stay.