mi arriva una mail dove mi invitano all'I-day Festival di Milano-Rho.
Sono in cartellone, fra gli altri, Kooks, Kasabian e, on top of the bill, Oasis.
Si vocifera per l'ultimo concerto della loro travagliata storia.
Purtroppo non posso, non avevo neanche cercato i biglietti prima, ho un impegno, devo per forza cedere il posto. Un mio fortunato amico quasi bacia per terra al mio cammino, perchè gli cedo il pass. "'Fanculo, salutami i Gallagher che io mi sa che non li rivedo più", bofonchio fingendo rabbia e rancore in realtà contento di averlo fatto contento.
Sabato 29 Agosto, ore 2 a.m.:
leggo un trafiletto sull'ultima scazzottata dei fratelloni poco prima del concerto di Parigi in programma per la sera stessa. Noel Gallagher annuncia con un comunicato sul sito che lascia per sempre il fratello. Annullati tutti i restanti (2, Milano compreso) concerti. Non ho il coraggio di chiamare il mio amico, un pò per l'ora, un pò perchè lo avrei ucciso.
Domenica 30 Agosto, ore 1 p.m:
messaggino del mio amico "sei un tirapacchi, ma almeno mi sono goduto un pò di Deep Purple...." (n.b. chiamati in fretta e furia a tenere in piedi il Festival).
Perchè vi racconto questo.
Perchè i fratelli Gallagher sono stati gli ultimi grandi rocker.
Perchè trasudano ancora di quella "english street culture" che ormai è svanita per sempre dietro alle spinte della globalizzazione (questa l'ho letta in qualcuno dei blog che frequento, non ricordo quale, ma sono MOLTO d'accordo con esso, mi scusi l'autore se non lo cito). I pub, le pinte di birra, le freccette, l'humour britannico, le spacconate. I gruppi di oggi sono bravi (attenzione, sto rivalutando moltissimo il nuovo lavoro degli Arctic, dopo un pò di ascolti mi pare veramente degno di nota) ma non hanno più quel quid che univa i gruppi inglesi dagli who agli stones ai kinks agli slade ai buzzcocks fino agli oasis. Non importa il valore musicale specifico della proposta. Era la cultura di base che li accomunava e che oggi non c'è più. Quella cultura che svanisce e svapora dopo e con Trainspotting e Full monty. Forse era JOYELLO che lo sosteneva, mi pare il tipo giusto per fare queste analisi. Andrò a ricercare il post e a chiedere venia.
Insomma io gli Oasis non li ho visti, però me li porto dentro, non c'è storia.
Noel più di Liam probabilmente. La mente contro l'immagine. Ma voglio bene anche al fratello che canta, come non riconoscere che ha "definito" gli Oasis almeno al 50%?
E non me ne frega niente se sono stati smargiassi, frignoni, piantagrane, figli di puttana, sopravvalutati, sottovalutati, ribelli, belli, fatti, sani come pesci, tifosi del manchester city, teste di cazzo o geni.
Come dice l'altro amico Luca di Onanrecords "that's rock and roll". E non si può dire altro, suppongo.
E ritengo doveroso salutarli con questo pezzo, cantato da Noel (tiè Liam, l'ultimo dispetto è per te!) in un'atmosfera di tripudio nel magico Wembley.
Halleluja!
Oasis - Don't Look Back In Anger - Wembley Stadium 2000