Allora, è giunto il momento.
Dopo almeno dieci anni, complice un acquisto di un GH scontatissimo, sono tornato a riascoltare gli
U2.
Premetto che ho amato quel gruppo alla follia o quasi.
Che comprai
WAR nuovo di pacca d'importazione e me ne andavo in giro a far proseliti quando pochissimi in Italia li conoscevano.
Che mi sono commosso almeno con altri 3 loro album, nella fattispecie UNFORGETTABLE FIRE, JOSHUA TREE e ACHTUNG BABY. Che mi sono piaciuti molto anche RATTLE AND HUM e forse, sperando in un mezzo miracolo (
ma chi visse sperando eccetera eccetera) ALL THAT YOU CAN'T LEAVE BEHIND.
Che conosco a memoria di suono (
volete che imiti uno-ad-uno tutti gli strumenti di Drowning Man?) tutti i loro pezzi fino ad Achtung Baby.
Insomma fu vero amore.
E come tutti i veri amori, la rottura fu dolorosa astiosa e (quasi) perenne.
Non sopportai il progressivo e inesorabile calo di creatività, le megalomanie, le megaproduzioni. Le stronzate che aumentavano di volume mentre diminuiva la capacità di restare legati alla musica di tutti i giorni.
Chi come me ascoltava all'infinito il pezzo di chiusura del mini-album live ("40") e chi come me amava le collaborazioni di qualità ("In a lifetime" con i Clannad) non poteva assistere immobile allo sfacelo provocato dall'assoluta mancanza di dignità e di senso della misura di Bono Vox e soci.
Quindi black out ASSOLUTO per una decina di anni e repulsione ASSOLUTA per tutti ma proprio tutti gli ultimi lavori che sono a tutti gli effetti delle vere ciofeche.
Ieri sera però, durante un lungo viaggio in auto, ho ascoltato a palla il GH dei loro primi dieci anni di vita.
E sono tornato con la memoria a tanti ricordi, tante situazioni in cui la loro musica mi aveva accompagnato.
Con WAR credo che si issarono al posto dei Clash, sia come principale rock and roll band del mondo, sia dal punto di vista della proposta musicale che dei contenuti.
Quel disco conserva ancora intatti tutti i valori positivi che portarono i quattro sul tetto del mondo.
E, in un mondo come quello odierno, proprio per questa sua feroce contestualizzazione, sembra molto molto DATATO.
Ma quando parte il piano elementare di
New Year's Day signori, o quando ascolto la batteria mitragliata di Larry Mullen in
Sunday Bloody Sunday, siamo in presenza di Grandezza Assoluta.
Questo non vuol dire che mi innamorerò di nuovo.
Solo che da ieri sera ho recuperato un pezzetto non indifferente del mio passato. Che, in quanto a musica, duole dirlo ma era assolutamente meglio dello scarno presente.
Halleluja gente.
E che
Drowning Man sia. Un pezzo che avrebbe meritato di entrare nella mitologia come e forse più di tante altre canzoni della band. Dai fate un pò di karaoke con me.
U2 - Drowning Man (with lyrics)