Bella meteora eh? Questa canzone fece il giro del mondo A/R conquistando praticamente ovunque il numero uno. Evidentissime le influenze del cantautorame americano mixato con gli allora imperanti e arrembanti Guns'n Roses di Axl e Slash. Dietro le 4 non blondes non c'era però il vuoto. La cantante e compositrice e leader Linda Perry non ripetè mai più l'exploit in proprio ma ancor oggi il suo nome e la sua testa si celano dietro molte produzioni da classifica billboardiane (Aguilera, ad esempio le deve tutto o quasi -Beautiful, Candyman- ma anche Gwen Stefani e Pink e una lista di artisti di quella parte dell'oceano lunga un chilometro).
Insomma che dire. Il pezzo era buono, ben prodotto e suonato. Mi piace riproporvelo perchè io, sinceramente, fino a poco fa che l'ho ripreso in radio, me l'ero scordato. E riascoltarlo mi ha fatto piacere. Halleluja!
Io di una cosa sono certo. Che, quando appena prima del ritornello parte la chitarra, mi si accappona la pelle. Un ingresso con un accordo smozzicato che sembra un cocomero che si spacca e poi una pennata tiratissima che neanche nel metal. Jonnie Greenwood non è mai stato un solista celebrato ma la sua importanza nell'economia del sound Radiohead non è seconda a quella di Thom Yorke. Il gruppo che più ha caratterizzato gli anni '90 (sì, i migliori, e senza alcun confronto con nessun altro) è qua alle prese con il suo "big bang", quella CREEP che li costringerà per molti anni ad essere identificati totalmente con la canzone come David Duchovny con Fox Mulder. Creep guidava quel gioiellino di Pablo Honey, album ancora in bilico tra i Cranberries e gli U2. Ma poi vennero The Bends e OK Computer e il volo si issò ancora più in alta quota. Ma questa, è un'altra storia. Halleluja!
Ascoltate questa canzone, ne vale veramente la pena.
E’ uno dei migliori pezzi degli XTC, band che qualcuno ha definito la seconda miglior pop band inglese dopo i Beatles (e non l’ho detto io!).
Uno dei pochissimi gruppi nel music business ad accoppiare livelli altissimi di musica e di testi.
Uno dei pezzi con i suoni più duri dell’intero repertorio della band, contenuto in quel capolavoro di album che è English Settlement (Virgin - 1983).
La canzone è di Andy Partridge, una delle due colonne portanti del songwriting assieme a Colin Moulding.
Ascoltando la canzone non si può fare a meno di notare i riferimenti sonori che sono germogliati a pioggia nelle band inglesi degli anni '90 e del 2000.
Ma soprattutto leggendo il testo non si può fare a meno di notare quanto ancora sia ancora attuale questa tematica: la difficoltà di comunicazione e l’incomprensione figli-genitori. Avremo anche noi in casa un delinquente pensando invece di avere un angioletto? Halleluja!
NO THUGS IN OUR HOUSE
“The insect-headed worker-wife will hang her waspies on the line;
The husband burns his paper, sucks his pipe while studying their cushion-floor; His viscous poly-paste breath comes out, Their wall-paper world is shattered by his shout, A boy in blue is busy banging out a headache on the kitchen door.
And all the while Graham slept on, Dreaming of a world where he could do just what he wanted to.
No thugs in our house, are there dear? We made that clear, We made little Graham promise us he'd be a good boy.
No thugs in our house, are there dear? We made that clear, We made little Graham promise us he'd be a good boy.
The young policeman who just can't grow a moustache will open up his book, And spoil their breakfast with reports of Asians who have been so badly kicked, Is this your son's wallet I've got here? He must have dropped it after too much beer. Oh, officer, we can't believe our little angel is the one you've picked. and
And all the while Graham slept on, Dreaming of a world where he could do just what he wanted to.
No thugs in our house, are there dear? We made that clear, We made little Graham promise us he'd be a good boy.
No thugs in our house, are there dear? We made that clear, We made little Graham promise us he'd be a good boy.
They never read those pamphlets in his bottom drawer, They never readthat tattoo on his arm. They thought that was just a boys club badge he wore, They never thought he'd do folks any harm.
The insect-headed worker wife will hang her waspies on the line;
She's singing something stale and simple now this business has fizzled out; Her little tune is such a happy song Her son is innocent, He can't do wrong, 'Cos dads a judge and knows exactly what the job of judging's all about.
And all the while Graham slept on, Dreaming of a world where he could do just what he wanted to.
No thugs in our house, are there dear? We made that clear, We made little Graham promise us he'd be a good boy.
No thugs in our house, are there dear? We made that clear, We made little Graham promise us he'd be a good boy.”
1. Message in a bottle Colpisce in pieno il bersaglio grosso al momento giusto: pubblico, classifiche e critica urlano di SOS. Un riff e un ritornello che sarebbero (giustamente) passati alla storia.
2. Reggatta De Blanc Il più bel cambio-tempo di tutti i tempi. Quando a 2/3 della canzone Stewart Copeland modifica il ritmo passando da un reggae-rock ad un rock veloce, aggressivo e incalzante e la chitarra di Andy Summers infila tre o quattro degli assoli più taglienti che i Police abbiano mai concepito anche il più fantastico dei cori stinghiani (ioooo ieeeee ieio) va nel dimenticatoio. Un masterpiece.
3. Roxanne Per i contenuti, per il romanticismo dolente, per la magica formula reggae-rock (questo era il primo LP del trio, quello ancora un po’ punk ma anche no) per una delle più belle interpretazioni canore di Sting. E’ ormai diventato uno Standard eseguito a tutte le latitudini (sì, anche nei bordelli).
4. So Lonely Ci ho un debole per questo pezzone rock, per il breve ma maligno assolo di Andy, per le urla sguaiate di Sting in fine di canzone che sono state poi abbandonate per sempre a favore dei consueti toni patinati, per la clamorosa arrembante batteria di Stewart, per uno dei più grandi refrain del rock di sempre. Non è la canzone più originale dei Police, ma probabilmente la più impattante e la più adatta alle arene.
5. Bring on the night Un caso a parte. Una canzone ancora oggi sospesa nel tempo e nello spazio. Un arpeggio etereo che induce al sogno completato da un ritornello alla take it easy. Una batteria discreta che sembra provenire da Kingston Town e che invece arriva da Londra via Stati Uniti e progressive rock. Dopo averla ascoltata si stenta a credere che dietro ci siano tre biondi.
IN PANCHINA (ma che panchina! Tipo le panchine lunghe del Milan e dell’Inter) Bed’s too big without you (grande dub!) Sinchronicity II (il canto del cigno) Walking on the moon (elogio dell’Ubriachia) Wrapped around your finger (forse il miglior testo in assoluto dei Police) Bombs away (misconosciuta, perfetta) Too much information (quattro passi nel funky) One world (is enough, for all of us! Bella bella bella) Can’t stand losing you (sta qua perchè ha le stesse valenze di So Lonely e perchè sennò la foto prima del titolo?)