Non so se esista un album maggiormente indicabile ad emblema della musica "on the road".
Running on Empty di JACKSON BROWNE è un tipico prodotto "west coast", intriso delle tematiche woodstockiane e peace and love che determinarono il significato della parola Rock.
Anticipa di pochissimo l'esplosione del punk e la demitizzazione del rock stesso, al contempo portandone alle estreme conseguenze ruolo e significato della kerouachiana componente "strada".
Il disco infatti non è il classico "live".
Ci sono pezzi registrati in concerto, è vero. Inediti.
Ma la maggior parte sono pezzi registrati in luoghi meno sacri dell'arena. Dalla camera di albergo ai posti in fondo al Tour Bus.
Nel disco si respira quindi a pieni polmoni l'aria della tourneè, o perlomeno di un certo tipo di tourneè anni '70 quando ancora ci si spostava tutti assieme in autobus e non si volava con i jet privati e le carovane di TIR andavano per conto proprio.
Gli artisti vivevano amavano litigavano uscivano di testa e avevano colpi di genio tutti sotto lo stesso tetto e condividendo le stesse fatiche emozioni sensazioni.
Le composizioni contenute nel disco sono tra le migliori mai espresse dal bravissimo Jacskon ma non è una questione meramente qualitativa, di songwriting o arrangiamenti azzeccati. E' una questione di spirito, di mood, di humus.
Ciascun pezzo di Running on Empty è perfetto qua dentro, in questa sequenza, a questo volume.
Funziona anche altrove, ma perde un pò di significato.
Si pensi solo alla mitica THE ROAD (di Danny O'Keefe, in italia Città per cantare di Ron), decontestualizzata ha un valore ed un significato molto differente.
Ma anche alla incalzante title-track, alla strappalacrime LOVE NEEDS A HEART (cofirmata con Lowell George dei Little Feat), alla sempiterna STAY (quella col falsetto e col fiddle di David Lindley), alla clamorosa e definitiva THE LOAD OUT (una delle ballate in assoluto più riuscite dell'intera produzione di Browne), alle "eaglesiane" YOU LOVE THE THUNDER, ROSIE e SHAKY TOWN (quest'ultima firmata Danny Kortchmar, un prezzemolo della chitarra west coast; e comunque tenendo sempre presente che Jackson, nella definizione del sound delle Aquile, ha un ruolo attivo avendone supportato il lancio con la strafamosa Take it easy).
Un mix perfetto di canzoni atte a mostrare l'anima della tourneè.
Un progetto ed una performance senza pari nell'intera epopea del rock. A cui contribuì non poco il supporto discreto di Greg Ladanyi alla produzione e che consegna alla storia il genio cantautorale di JACKSON BROWNE meglio e più dei suoi cavalli di battaglia, da For Everyman a Late for the sky.
Da questo magnifico album non si può non postare la canzone che più di ogni altra ne determinò le fortune commerciali, l'accoppiata THE LOAD OUT / STAY.
Halleluja!
Jackson Browne THE LOAD OUT - STAY MARYLAND 77(10)
Running on Empty di JACKSON BROWNE è un tipico prodotto "west coast", intriso delle tematiche woodstockiane e peace and love che determinarono il significato della parola Rock.
Anticipa di pochissimo l'esplosione del punk e la demitizzazione del rock stesso, al contempo portandone alle estreme conseguenze ruolo e significato della kerouachiana componente "strada".
Il disco infatti non è il classico "live".
Ci sono pezzi registrati in concerto, è vero. Inediti.
Ma la maggior parte sono pezzi registrati in luoghi meno sacri dell'arena. Dalla camera di albergo ai posti in fondo al Tour Bus.
Nel disco si respira quindi a pieni polmoni l'aria della tourneè, o perlomeno di un certo tipo di tourneè anni '70 quando ancora ci si spostava tutti assieme in autobus e non si volava con i jet privati e le carovane di TIR andavano per conto proprio.
Gli artisti vivevano amavano litigavano uscivano di testa e avevano colpi di genio tutti sotto lo stesso tetto e condividendo le stesse fatiche emozioni sensazioni.
Le composizioni contenute nel disco sono tra le migliori mai espresse dal bravissimo Jacskon ma non è una questione meramente qualitativa, di songwriting o arrangiamenti azzeccati. E' una questione di spirito, di mood, di humus.
Ciascun pezzo di Running on Empty è perfetto qua dentro, in questa sequenza, a questo volume.
Funziona anche altrove, ma perde un pò di significato.
Si pensi solo alla mitica THE ROAD (di Danny O'Keefe, in italia Città per cantare di Ron), decontestualizzata ha un valore ed un significato molto differente.
Ma anche alla incalzante title-track, alla strappalacrime LOVE NEEDS A HEART (cofirmata con Lowell George dei Little Feat), alla sempiterna STAY (quella col falsetto e col fiddle di David Lindley), alla clamorosa e definitiva THE LOAD OUT (una delle ballate in assoluto più riuscite dell'intera produzione di Browne), alle "eaglesiane" YOU LOVE THE THUNDER, ROSIE e SHAKY TOWN (quest'ultima firmata Danny Kortchmar, un prezzemolo della chitarra west coast; e comunque tenendo sempre presente che Jackson, nella definizione del sound delle Aquile, ha un ruolo attivo avendone supportato il lancio con la strafamosa Take it easy).
Un mix perfetto di canzoni atte a mostrare l'anima della tourneè.
Un progetto ed una performance senza pari nell'intera epopea del rock. A cui contribuì non poco il supporto discreto di Greg Ladanyi alla produzione e che consegna alla storia il genio cantautorale di JACKSON BROWNE meglio e più dei suoi cavalli di battaglia, da For Everyman a Late for the sky.
Da questo magnifico album non si può non postare la canzone che più di ogni altra ne determinò le fortune commerciali, l'accoppiata THE LOAD OUT / STAY.
Halleluja!
Jackson Browne THE LOAD OUT - STAY MARYLAND 77(10)
10 commenti:
più che un album è la fotografia di un'epoca che per altro a più di 30 anni dall'uscita mantiene ancora colori vivissimi.
Secondo me è il vero capolavoro di Jackson Browne,io lo preferisco di gran lunga a Late for the sky,anche se irrazionalmente amo l'album Hold on Hold out.
Un genio il regista di Forrest Gump che ha inserito la canzone running on empty in uno dei momenti topici del film.
Buona domenica!
"irrazionalmente amo l'album Hold on Hold out"
Beh, irrazionalmente....:-)
Hold on Hold out è il primo album di Jackson che è entrato in casa mia e continuo a considerarlo molto bello.
Ci sono molte perle, una assoluta: Of Missing Persons.
Missing persons è la mia canzone prferita di Jackson Browne,la so a memoria all'incontrario
Jackson Browne. Mi piaceva These Days cantata da Nico in Chelsea Girl...
arc
Concordo su ogni parola di quello che hai scritto, caro Diamond..e la cosa bella che le stesse cose me le hai detto, a mo' di sensazione, una mia amica nata nei giorni in cui il disco uscì a cui lo regalai nel 2007 per festeggiare i 30 anni suoi e di questo splendido album!!Totonno
Sono andato a cercarmi su youtube "of missing persons"...non sapevo fosse dedicata a Lowell George...:)
http://www.youtube.com/watch?v=OuyiGUoe3Ac
Totonno
...e io che non lo ho mai ascoltato! Ok lo ascolto e ti so dire...
Consumato in un walkman a cassette andando al lavoro!
Ciao.
concordo in pieno!
Mi sono iscritto, c'ho messo un paio di mesi ma accussi' è n'ata cosa!
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