Non so quali percorsi mentali mi abbiano portato sin qui.
I KANSAS di Kerry Livgren non sono esattamente il mio gruppo di riferimento, anche se non li disdegno affatto.
Immersi e dispersi nel gran calderone dell'arena rock però con una buona dose di originalità dovuta sia all'utilizzo del violino che agli arrangiamenti virati prog (ehi qualcuno li definì i Genesis americani), hanno sempre navigato bene oltreoceano ma poco poco poco qua in Europa.
Strumentisti ovviamente molto dotati (tra loro per un certo periodo anche Steve Morse) e mai banali, non si pongono però certamente come innovativi o seminali.
Con questo cosa voglio dire. Non lo so.
Però qualche segno nella storia i Kansas di "pagoda" (i capelli...) Livgren l'hanno lasciato. Chessò, "Carry on wayward son", "Play the game".... e assolutamente questa gemma qua.
Una proto power ballad, ma non banale come la maggior parte delle power ballad.
DUST IN THE WIND ogni tanto riaffiora alla memoria come la panna nel latte. E meno male.
Halleluja!
lunedì 16 novembre 2009
Kansas - Dust In The Wind
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7 commenti:
I Kansas fanno parte insieme ad una vasta schiera di gruppi americani di una parte fondamentale della mia vita musicale.Quelli di Dust in the Wind cmq sono ancora il gruppo come hai detto tu di Kevin Livgren.All'inizio degli 80 il timone della band lo prendono i fratelli Dino e John Elefante ed il gruppo divente aor con brani appunto come Play the game,bellissimo il clip con la partita a scacchi con la morte.Nell'83 dopo Drastic Measures i fratelli se ne vanno e torna la vecchia guardia ma per tornare ai Kansas pseudo Prog bisogna aspettare fine 80 con il bellissimo Spitit of things.
Mi sa che ci dovrò fare un post...è che non pensavo che qualcuno se li inculasse ancora..
Questo è un gran pezzo, nulla da dire. Da qualche parte ho ancora un greatest in cassetta...mi piaceva anche Hold on.
Mr Montag
"è che non pensavo che qualcuno se li inculasse ancora.."
Io mi "inculo" tutto ciò che merita, non ho preclusioni di nessun genere o periodo.
Almeno in musica :-)
John Elefante, giusto.
Dino invece non me lo ricordavo.
Insomma siamo sempre a little italy (i panozzo, i porcaro, i vannelli...).
Tu pensa che io ho conosciuto i Kansas con quel bellissimo video a cui fai riferimento ("Play the game") e comunque ne ho sempre apprezzato la grande onestà intelletuale.
Per dire, non hanno mai fatto un album smaccatamente commerciale come invece insegnano Foreigner e REO Speedwagon.
E poi mi piace troppo Kerry, con quel suo essere totalmente fuori del tempo.
Grazie Stè, ho approfittato dell'occasione per ascoltare una buona volta i Kansas e già che c'ero gli Styx, giusto per confermarmi l'idea che avevo del "Prog Americano". Troppo poco un paio di clip su You Tube è vero, sta di fatto che come previsto gli yankee non possono prescidere da un po'di melassa, cori e capello a Cugino di Campagna.
Questo "Dust in the Wind" è un po' più sobrio grazie al suono acustico, peccato il filmino abbondi in nebbie, lampi di luce e pizzi ma chiudendo gli occhi...
Vabbè, ho inaugurato la settimana della cattiveria, senz'altro verrò punito.
ciao a tutti
arc
Mi hai fregato! Questo video avrebbe dovuto essere da me proposto come "guilty pleasure". Non so perchè, ma solitamente un gruppo del genere non ha mai suscitato le mie simpatie (metto nel mazzo anche i Journey, giusto "Anyway You Want It" mi andava o i Boston di "More Than A Feeling", gli Styx...no grazie!); però questa canzone ha un qualcosa che...boh, mi piace. Il video è meraviglioso nel suo trionfo di kitsch, tra pettinature e abbigliamento. Bel colpo, DD!
All'epoca mi bastavano i Boston, non è mai stato un genere per cui sono impazzito; con l'arrivo dei primi capelli grigi ho iniziato a rivalutare questo genere, ma non riesco a finire un disco di questi gruppi. Mi associo ad Andrea, gli Styx erano proprio tremendi
pensa che ho appena comprato un gh, non che mi facciano impazzire ma ho avuto un flash e li ho "riportati" a casa
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