giovedì 19 gennaio 2012

Origini del Brit Pop

Ecco sinceramente parlando di Brit Pop in riferimento al movimento anni 90 che riportò in auge un certo modo di fare musica britannico posso sinceramente dire che non mi travolse, anche perchè ahimè non ero più un teen ager......però dobbiamo riconoscere che l'impatto sulla scena mondiale dei vari oasis, blur, kula shaker, charlatans, così snocciolando a caso fu notevole e catalizzante.
E allora tutti a ricercare le primogeniture, dagli Stone Roses a Paul Weller e via andare. Certo andando a fare l'albero genealogico del Brit Pop sicuramente incontriamo anche questi due grandi poli, ma alla fine della fiera, come succede nel 70% dei casi (nel restante trenta si parla di Kinks e Who), si scopre che all'origine di qualsiasi fenomeno musicale britannico ci sono sempre e comunque loro, i Beatles e i Rolling Stones.
Non ci credete? Siete come al solito scettici?
E allora beccatevi queste due rivendicazioni di paternità, tiè. Due pezzi non di prima fila di entrambi i gruppi, ma sufficientemente prospettici e sicuramente fonte di ispirazione per decinaia e decinaia di band degli anni successivi.
CHILD OF THE MOON degli Stones 1.0 (prebrianjonesdeath), ma avrei potuto mettere anche We Love You.
RAIN dei Beatles







Ecco a chiosa finale del pistolotto mi preme sottolineare una cosa. Mentre per i Beatles è da sempre del tutto normale e giustissimo essere indicati come "ideatori" di qualcosa (anche esagerando eh, come quando si dice che inventarono l'hard rock con helter skelter...), si tende al contrario a dipingere gli Stones come una band molto lineare e più fedele a certi schemi (il blues) ma meno creativa. La più grande e irripetibile rock and roll band del pianeta ma insomma mica ha inventato nulla di nuovo.....
E invece no. Anche gli Stones andando a cercare bene, magari in pezzi minori o in abbozzi di cose poi mai più sviluppate, hanno fornito spunti e dato preziosa ispirazione per il futuro.



10 commenti:

Alexdoc ha detto...

D'accordissimo sugli Stones. Anche se il Brit-Pop dei '90 non mi è mai piaciuto molto. Quello dei decenni precedenti (Smiths, Costello, Joe Jackson, Xtc...) invece tantissimo.

Lucy ha detto...

Quoto Alexdoc, sono in linea con quello che dice. Inoltre al brit pop preferivo la scena "grunge" che mi aveva appassionata solo qualche tempo prima. Dio, sembra una cosa lontana, ora! Eppure in pochissimi anni si sono succeduti 2 movimenti così potenti, mentre adesso non c'è nulla di nemmeno vagamente simile... :(

Alexdoc ha detto...

Per me gli anni '90 sono stati un decennio "diviso in due", . La prima metà ha portato nuovi movimenti e "scene" interessanti, più o meno di mio gusto, e cito Crossover, Grunge, Brit-Pop... Tutto sembrava una cosa lontana, come dice Lucy, già alla fine di quel decennio.

DiamondDog ha detto...

...mmmm mi state fornendo riflessioni per un ulteriore post sui "movimenti" collegati alle geografie.....Seattle e il grunge, Manchester e il Brit Pop anni 90, California e cross over....comunque il succo di questo post è dimostrare che anche gli Stones sono stati a modo loro "seminali"...

Valerio ha detto...

geografie che sono morte proprio negli anni 90 quando la diffusione della musica su internet ha permesso a chiunque di ascoltare qualunque cosa da qualsiasi parte del mondo con conseguente meltin pot globale.

Cosa buona e giusta, intendiamoci... ma dubito emergera' mai piu' una scena "geografica" anche se i vari collective di Brooklyn ci hanno provato negli ultimi anni...

PS-Non dimenticarti Bristol

allelimo ha detto...

In realtà il vero inizio della diffusione della musica sul web dovrebbe coincidere con Napster (1999-2001) più che con gli anni '90.

Per le scene "geografiche" c'è l'imbarazzo della scelta: rimanendo in italia, firenze e la nuova musica italiana cantata in italiano, Pordenone e il Great Complotto, Bologna e lo spaghetti-punk, Napoli e i neo-melodici, Milano e il rock politico, etc. etc.

Euterpe ha detto...

a conferma della tua tesi stonesiana ricordo un'intervista di Noel Gallagher nella quale affermava che il suo scopo era quello di avvicinarsi il più possibile al suono di Exile on main street.Se ci sia riuscito o no sarà il tema di un altro post ma in effetti gli Stones possono essere a buon diritto considerati tra le fonti principali del brit pop visto che il leader della band simbolo di quel movimento li ha citati.

DJazz ha detto...

i luoghi comuni si basano sempre su dati di fatto. I beatles erano più vari e sperimentali mentre gli Stones erano più compatti, che non è una parolaccia.
il motivo è semplice: i primi si sono trovati, strada facendo, 3 compositori sempre più autonimi in casa ed ognuno tirava da una parte diversa. gli Stones si sono sempre serviti invece dalla stessa onorata ditta...

Alexdoc ha detto...

In effetti di quelle band i più affini ai Beatles come attitudine sono stati i Blur, più "vari e sperimentali" come dice DJazz. Mentre gli Oasis, più "compatti" e "rumorosi", come approccio sembrano più "Stoniani". Che poi Noel abbia sempre composto brani "bitolsiani" ma con chitarre distorte, e che il suo sia stato forse il gruppo più paragonato ai Beatles della storia è un altro discorso.

giusy ha detto...

Si è vero: sono d'accordo con quello che scrive alexdoc nell'ultimo commento. Per la questione geografica trovo più che giusta e interessante la lettura di Allelimo, per l'Italia. Per il resto, gli anni di internet e di quel che era rimasto dopo l'ultima esplosione di un genere innovativo - il grunge - sono frammentati e un po' pasticciati, pieni di cross-over certamente ma anche di molte "amalgame": fino a far perdere la connotazione geografica di cui state parlando