giovedì 5 gennaio 2012

We've Got Tonight



Iniziamo l'anno con calma, attaccati alle radici e con il terreno ben saldo sotto i piedi.
BOB SEGER da Ann Arbor (Michigan, vicino a Detroit) è LA tradizione fatta persona.
E' uno di quelli che costituiscono la spina dorsale del "blue collar rock" o "heartland rock" o come cavolo volete chiamare quella musica rock a tutto tondo che girava in America negli anni 70 e 80 (poi sempre più di nicchia) e che si componeva al tempo stesso di tirati rock and roll così come di ballate più o meno sdolcinate. Petty, Mellencamp, il Boss, insomma siamo da quelle parti lì.
In questo campo Bob Seger è quasi un precursore, avendo iniziato nei tardi anni 60 la sua avventura nel music business ed avendo tenuto a balia gente che oggi magari è generalmente più famosa di lui.
Ha avuto un periodo veramente d'oro nella seconda metà dei seventies, finito poi in crepuscolare a partire da quell'AGAINST THE WIND (1981 se non sbaglio, se sbaglio mi correggerete) che rappresenta probabilmente il suo canto del cigno.
L'album STRANGER IN TOWN è probabilmente insieme a NIGHT MOVES quello più famoso.
E contiene questa incredibile ballad, naturale colonna sonora di millemila storie d'amore più o meno truffaldine ("we've got tonight, who needs tomorrow")..peraltro un pezzo coverizzato alla stragrande.
Molti di voi forse conosceranno di più la versione duetto di KENNY ROGERS + SHEENA EASTON, altri magari avranno sentito parlare di quella di RONAN KEATING (con o senza la nostra GIORGIA), di quella di SHIRLEY BASSEY, di quella di BARRY MANILOW o financo della nostranissima "Grazie Perchè", portata all'italico proscenio da Gianni Morandi ed Amii Stewart.
Il pezzo è ormai divenuto uno standard. Talvolta da "fine festa", talaltra da "piano bar".
Ma è e resta un gran pezzo, scritto con maestria compositiva, con pochi fronzoli.
Chissà quante coppie l'hanno eletta a canzone della vita.
Madames e messieurs,
WE'VE GOT TONIGHT.
(who needs tomorrow?)

17 commenti:

DJazz ha detto...

il solito pop-soul ruffiano quel che basta.
non dispiace ma mi lascia sempre insoddisfatto alla fine...
non so perchè.

Alexdoc ha detto...

Ti correggo subito su Against the wind, che è del 1980. Del 1981 è invece il live "Nine tonight" che è il suo vero canto del cigno. Singolare che, a differenza di quanto avviene molto spesso, per questo artista da me molto amato il successo di pubblico è andato di pari passo con la qualità delle sue proposte.

Ha fatto di molto meglio del pezzo da te scelto. Che per sua stessa ammissione è stato ispirato dalla scena di "La stangata" in cui Redford bussa alla porta della cameriera dicendole "It's four in the morning and I don't know nobody". Un buon "hook" da un grande film.

DiamondDog ha detto...

@traps: pop-soul? POP-SOUL? Non sto mica parlando di Daryl Hall...

@alex: lo sapevo che l'anno era sbagliato lo sapevo.....però Nine Tonight è un live, peraltro bellissimo, ma non puoi considerarlo il canto del cigno....è un resoconto di una grande tourneè. Il mio primo disco di Seger, dove ho scoperto tutte le sue perle...

Son d'accordo comunque che We've got tonight non sia il suo pezzo migliore ma probabilmente è quello per il quale è più famoso. Io sono più per "still the same" e "you'll accomp'ny me", ma soprattutto qua in Italia non so manco se siano conosciute....Diciamo che il pezzo in questione, per chi può avere una propensione naturale per il blue collar, può essere una chiave d'accesso al mondo di Seger.
Partire da qua per entrare in un mondo.

brazzz ha detto...

non so..questo tipo di cose mi stanca dopo un secondo..forse meno...le trovo di una banalità e ruffianeria assolute...pazienza..su queste cose abbiam gusti differenti amico carissimo...

Alexdoc ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Alexdoc ha detto...

Quel grande live è la fotografia di un'epoca che si chiude, insieme al precedente "Live bullet" (1976) è il miglior riassunto di una carriera, due "Best Of" sul palco. "Banale e ruffiano" finchè si vuole, ma nel suo genere un campione che ha anticipato nel tempo gli altri che citi nel post. Il successivo "The distance" (1982) è l'inizio della fine, e mai come in questo caso il successo calerà "giustamente", parallelamente all'ispirazione.

"Ramblin' gamblin' man", "Katmandu", "Old time rn'r", "Mainstreet", "Roll me away", "Even now", le mie preferite "Hollywood Nights" e "Fire inside", altre songs da ricordare del "leone di Detroit".

brazzz ha detto...

si nel suo genere..il problema,nel mio caso, è proprio il genere...

porillo ha detto...

Per tutto quello che con dovizia hai elencato, ti dico: tiro innanzi. Dopo il liscio e' cio' che piu' aborro.

DJazz ha detto...

Bob Seeger non è pop-soul ma il brano in oggetto lo è con tutti i cliché più scontati, il piano e non ultimo il coro...

Euterpe ha detto...

Bravo DD, Petty Mellencamp e Seger che triade da sballo per me, che ho il gusto musicale di un autotrasportatore dell'Iowa.
A me cmq sono piaciuti molto anche The distance, like a rock e the fire inside.
Concordo che i 2 migliori siano stranger...e night moves.
Le mie 2 canzoni preferite però sono against the wind ( per il testo ) ed american storm.

giusy ha detto...

Condivido ogni parola. E' una descrizione molto oggettiva la tua. Ma il brano mi ha fatto venire un attacco di orticaria...

DiamondDog ha detto...

Ecco, ma se la canzone è sì zuccherosa e ruffiana (in effetti...), come mai ne sono state fatte cover a iosa e sono andate tutte a bersaglio?
Nell'andare a bersaglio includerei il non secondario fatto che solitamente la canzone in questione serviva anche a mettere in piedi quel tipo di atmosfera lì che avete capito benissimo a cosa alludo.
Provate voi a far cadere l'ultima "barriera psicologica" con (ne cito due che io personalmente ammiro senza se e senza ma) gli steely dan o con i talking heads.......avreste ringraziato bob seger (seger, traps, non seeger!!!) per tutta la vita!
:-)

brazzz ha detto...

Ecco, ma se la canzone è sì zuccherosa e ruffiana (in effetti...),

perchè zuccherosa e ruffiana..

DJazz ha detto...

D:come mai ne sono state fatte cover a iosa e sono andate tutte a bersaglio?
R: perchè è zuccherosa e ruffiana...
---
e comunque non si può valutare una musica solo dalla percentuale di "acchiappo", perchè ti farei una lista lunghissima di orrori che aprono la camera da letto.
in fondo lo scopo principale della musica non è "la scopo"...

Disco Boomer ha detto...

no ragazzi, per raggiungere lo "scopo", molto meglio andare con Michael Franks o Teddy Pendergrass, che tra l'altro fanno si canzoni adatte alla bisogna ma mai ruffiane o troppo zuccherose, cioè di quello sdolcinamento tendente al glucosio. Grande Bob, comunque, amore giovanile, insieme agli altri eroi del blue collar rock.

Alexdoc ha detto...

Sono d'accordo con Harmonica, per quello "scopo" è certamente molto meglio il Pop Soul del Blue Collar Rock. Meglio Franks, Pendergrass, o Daryl Hall (con o senza Oates).

Parlando di ballad costruite in un cliché simile, con tanto di piano e coro femminile, ecco una cosa dimenticata da tutti, e non senza motivo. Ovvero: quando Brian Johnson voleva essere Bob Seger (o Joe Cocker, o Rod Stewart). Con gli Ac/dc ha dimostrato di essere capace di urlare all'infinito, qui "il ragazzo" sapeva anche cantare.

http://www.youtube.com/watch?v=nGEabpxP-sA

DiamondDog ha detto...

I GEORDIE? Che colpo basso....
:-)