lunedì 28 maggio 2012

La canzone più immediata che conosca è...

Le canzoni sono un mistero.
A prescindere dal fatto che ognuno di noi ha un rapporto personalissimo ed unico con i pezzi che conosce, non si può non notare come per certi pezzi la parola IMMEDIATEZZA sia universalmente condivisibile.
E non si tratta dei pezzi migliori o di quelli di maggior successo commerciale, si tratta di pezzi che amen, appena li senti li memorizzi ti si stampano a vita non escono più dal file che hai nel cervello e te li porti dietro tutta la vita.
Potresti partire da LOUIE LOUIE per dire e proseguire fino a MY MY HEY HEY.
Ma anche gli stessi artisti non sempre addivengono ad una canzone immediata, resta un mistero come gli venga fuori dalla penna.
Che penseranno una volta che l'hanno scritta? Ommadonna come mai mi è venuta così di getto? Avrò mica scopiazzato qualcosa senza volere? Dai dimmelo. No riprovala che questa fa il botto.
E via di YOU REALLY GOT ME e SHEENA IS A PUNK ROCKER.
Ma la canzone che io reputo la più immediata in assoluto nella storia del rock (ho detto immediata non migliore) è sicuramente questa.



La prima volta che l'ho sentita è come se l'avessi sentita altre millemila volte prima, e non mi sembrava copiata da niente.
Che poi capisci anche perchè, per quanto Joe fosse la "mente" culturale della band, i Clash non sarebbero mai potuti esistere senza Mick Jones.
La più grande rock and roll band di tutti i tempi insieme a Stones e Ramones.

giovedì 24 maggio 2012

MOBY FOR COMMERCIALS

Richard Melville Hall, in arte MOBY, nasce a New York nel 1965 e il fatto che sia quasi un mio coetaneo me lo rende simpatico. Oltre a questo trascurabile fatto, il suo essere un fanatico totale di David Bowie me lo rende ancora più simpatico.
Diciamo che è un artista che si è un pò perso per strada. Ma che dagli esordi nei primi 90 fino alla fine del decennio si è fatto apprezzare.
Genietto dell'elettronica, passata al filtro dance spruzzata di soul, MOBY realizza il suo colpaccio nel 1999 con l'uscita di PLAY, successo planetario da una decina di milioni di copie vendute.
L'album ancora oggi tiene, nonostante una passata di polvere, anche grazie alla miniera di potenziali singoli contenuti.
Un album che fu saccheggiato ai tempi dal mondo della pubblicità, che ne utilizzò canzoni e spezzoni per rendere più "cool" molti commercials e trovò ampio utilizzo anche nelle soundtrack delle produzioni televisive (documentari in particolare).
A me piace ricordare uno dei tanti pezzi noti di quel disco, la suadente "Porcelain", quella introdotta dal tappeto di synth e dalle note malinconiche di un piano (che accompagnerà tutta la canzone), poi sviluppata in una sorta di incedere di chiara matrice bowiana intercalato da intermezzi più modernamente (ripeto, si parla del 1999) chillout e vocalizzi soul di riempimento. Ma insomma che ve la descrivo a fare, sentitela e basta. See ya.

lunedì 21 maggio 2012

SHINEDOWN fanno catenaccio

Tra i gruppi Rock che oggi vanno per la maggiore non si possono non citare gli SHINEDOWN.
Il gruppo proveniente dalla Florida è arrivato al decimo anno di carriera ed al quarto album, AMARYLLIS, prendendo un pò in mano (assieme a band come gli Avenged Sevenfold e i Disturbed) le ceneri dell'hard rock melodico americano. Rispetto alle due band citate gli Shinedown sono un pò meno hard e un pò più variegati. Svisano dal southern rock al post-grunge. E, piuttosto ben prodotti, immettono spesso un pò di "emo" nella loro musica, sia come contenuti che come melodie.
Il risultato è un mix di ottima fattura, privo di alcunchè di nuovo, ma capace di portare avanti con estrema dignità e professionalità un percorso di mainstream rock che oggi boccheggia seriamente a tutte le latitudini.
Insomma, fanno un pò di "catenaccio", come si usa dire in gergo calcistico.
E siccome oggi nel rock non gira nessun maradona o messi, già fare catenaccio ti permette di stare alto in classifica (il nuovo album ha esordito al 4° posto in Usa) e di far sperare che se uscisse qualche fuoriclasse il futuro sarebbe un pò più luminoso.
Nell'attesa accontentiamoci degli Shinedown e del poderoso cantato di Brent Smith.
Qua la hit single piuttosto tirata, molto epica e con un ritornello totalmente catchy, che tratta di una tematica delicata (il bullismo) andando un pò oltre i soliti clichè contenutistici del genere: BULLY.

domenica 13 maggio 2012

NO QUARTER

La mia nuova amica virtuale Harley Quinn ha riacceso in me l'antica fiamma (mai sopita) dei LED ZEPPELIN.
Claro che non è mai stato in discussione il mio amore viscerale per la band, probabilmente la più grande di tutte nel parco dell'hard&heavy anche se è riduttivo considerarla solo in quel comparto.
Ogni tanto ci ritorno sopra, come i salmoni che tornano dove sono nati dopo milioni di km di nuotate, e claro che sì, le canzoni sono ancora dentro di me.
In particolare una, quella che io prediligo. Perchè sono stron....strano e non mi importa di condividere col resto del mondo Stairway o Heartbreaker.
Io amo dal profondo del cuore, e arrivo a pensarla come una delle 10 canzoni della mia vita NO QUARTER, contenuta in uno dei dischi più controversi e misteriosi, Houses of the holy.
Un pezzo che è inutile descrivere, perchè contiene almeno 30 o 40 anni di rock. E non solo.

C'è la malinconia, c'è il dark side, c'è il pathos, c'è il riffone, c'è l'incedere mid tempo, c'è l'arpeggio strappalagrime, c'è la contaminazione con il jazz rock (sentite l'assolo e poi mi dite), c'è il blues, c'è il grunge che doveva ancora venire (soundgarden e black hole sun non sarebbero mai esistiti senza questo pezzo qua), c'è un artwork di copertina ancora oggi inimmaginabile, c'è la più grande band del mondo in azione e che sia studio version o che sia live version non ce n'è per nessuno.
Signori miei, un affresco sonoro dal secolo scorso che traccia la via anche in questo.   
E basta.
Alla prossima fermata.


mercoledì 9 maggio 2012

CREDERCI SEMPRE, un pò come i JOURNEY


Dopo 3-post-3-filo-new wave è giunto il tempo di tornare al classic rock.
Di fatto stamani andando al lavoro mi sono imbattuto in DON'T STOP BELIEVIN' e sono circa 4 ore che ammorbo i colleghi con quel coretto.
Che poi i JOURNEY non li ho mai veramente amati, diciamo che li rispetto. Non sono il mio genere; l'AOR lo conosco bene e ci sono parecchi pezzi che amo ma la mia cultura è un pò più hard e street, per dire.Quindi AOR a piccole dosi, nessun ascolto di album interi tutti di fila, ma una galleria di band e di pezzi incastonati comunque tra i miei preferiti di sempre.
E questo pezzo rientra a pieno titolo nella descrizione di cui sopra.
E' una canzone epocale per qualsiasi americano cresciuto negli anni 80, ha quell'aria di periferia un pò alla Bruce Springsteen. Ed è uno di quei pezzi che ti infonde ottimismo, carica, voglia di fare. In rete ad alcuni fischieranno le orecchie (ehm....Giovanni....) altri scapperanno via impauriti da cotanta melodia.
Ma fa niente, non si può mica piacere a tutti per forza. E bisogna continuare a crederci, sempre.
Perchè spesso "crederci" fa la differenza.

Just a small town girl
livin in a lonely world
she took the midnight train going anywhere
just a city boy
born and raised in south detroit
he took the midnight train going anywhere


domenica 6 maggio 2012

New Order nonostante tutto



A volte penso quanto sia stata dura per Sumner, Hook e Morris salire sul palco per tutti gli anni 80 con il fantasma di Ian Curtis sulle spalle. Che se CLOSER resta disco immortale, quello che hanno fatto i superstiti per almeno un paio di decenni è altrettanto importante.
I NEW ORDER sono stati la spina dorsale del pop elettronico inglese a partire dalla svolta epocale di Blue Monday e a finire con i vari side projects tipo i Bad Lieutenant, viaggiando sempre in parallelo con i CURE post-Pornography, alternandosi nella corsia di sorpasso a seconda dei momenti (True Faith, Lullaby....). Spesso penso ad invertire i vocals delle due band, ci starebbe benissimo Ciccio Smith a cantare le canzoni dei New Order.
Certo, le tematiche "dark", il nichilismo, il romanticismo insito in canzoni come Love will tear us apart, l'asciuttezza di Transmission e tutte quelle robe lì a cui tutti noi siamo attaccati come alla coperta di Linus......ma caspita, i NEW ORDER sono sempre partiti con l'handicap!
E visto quello che ne hanno cavato, cari signori miei, tanto di cappello.
E che BIZARRE LOVE TRIANGLE vi travolga!