giovedì 17 marzo 2011

Denovo: Niente Insetti su Wilma


Che poi mi si dice che non cago la musica italiana.
La cago, quando merita.
DENOVO dalla Sicilia (Catania, per la precisione) furono una luminosa meteora ormai quasi un trentello fa, partendo in concomitanza coi supermanzi Litfiba (arrivarono dietro di loro in un rock contest di giovani promesse!!!!) ma sciogliendosi poco dopo come neve al sole.
Adesso Mario Venuti e Luca Madonia (non so cosa facciano Gabriele Madonia e Tony Carbone, gli altri due componenti della band) oscillano tra produzioni più o meno dignitose, qualche colpo di classifica (veramente!) e apparizioni a sanscemo alterne.
Ma diciamocelo. Vivacchiano.
Soprattutto in relazione alle loro potenzialità iniziali.
Ricordo agli astanti anche il delizioso album Unicanisai, che seguì l'EP di esordio che conteneva "Niente insetti su Wilma".
E la canzone di stasera, un pezzo dal sapore vagamente XTC ma anche Talking Heads, però assolutamente originale e insolito nel panorama italico di quei tempi
Dispiace si siano dispersi così. Ma in fondo è anche meglio, per conservare alla memoria il sapore del "chissà cosa avrebbe potuto essere se". Un caro saluto a Mario e Luca, anche se non li conosco.

8 commenti:

Disco Boomer ha detto...

Ti dirò, troppo raffinata la proposta dei Denovo per le orecchie di chi si dilettava ad ascoltare i Litifiba e il Vasco nazionale, ma è storia vecchia, il popolino italico è abituato a ragionar con la panza....

Totonno58 ha detto...

Quanto li ho amati!!I primi due album sono magnifici...erano creativi,raffinati,ci mancano...non è certo un caso che nei concerti di Mario e Luca, quando si ripescano i loro brani, il livello musicale-emozionale sale tantissimo!:)...@Harmonica: all'epoca mi dilettavo ad ascoltare i LItfiba(ed ho continuato per altri dieci anni)ma non per questo mi distraevo..per me Litfiba e Denovo erano come, negli anni 70, Premiata e Banco...Graziani e Pulici, Rossi e Bettega...Panatta e Barazzutti(o Bertolucci?)...ecc.ecc.

DiamondDog ha detto...

Sicuramente i Denovo "osavano troppo" per il mercato italiano del periodo (sarebbero stati perfettamente in linea con quello anglosassone di quegli anni).
Anche i primi Litfiba a dire il vero erano un pò più interessanti (fino a desaparecido dignitosi) poi quando ghigo e piero capirono l'antifona si indirizzarono verso un rockaccio banalissimo e volgarotto pure loro.
E' strano notare come molti artisti nostrani dopo inizi promettenti o si sciolgono o si vendono al modello "miticovasco".
Penso anche a Ligabue, i cui primi due/tre dischi erano gradevoli, poli il patatrac.
Come se la sindrome del "vaschismo" avesse intaccato tutta l'area italiana che fa mainstream rock.....

Giamp ha detto...

Nel lontano 1980 averli visti in un concerto assieme ai Walhalla è stato per me un grande privilegio che resta indelebile.
peccato averli persi di vista con venuti che si atteggia a Pop star nazionalsanremiano.....

Mr Montag ha detto...

I Denovo praticamente non li conosco, questo pezzo però, soprattutto se contestualizzato al tempo d'uscita, è davvero notevole.
Ammetto che il Venuti "che si atteggia a Pop star nazionalsanremiano" ;)
ha su di me un certo fascino, lo trovo comunque un autore di qualità.
Madonia non lo seguo, l'esibizione sanremese con Battiato che si autoplagiava non mi ha sconvolto, diciamo...

Maurizio Pratelli ha detto...

wilma, wilma. pensavo fosse un posto su wilma de angelis...

gattasorniona ha detto...

modello "miticovasco" e sindrome del "vaschismo".. ecco hai identificato qualcosa per cui non riuscivo mai a trovare le parole...

DiamondDog ha detto...

Purtroppo il rock italiano TUTTO è stato funestato da questo modello autoctono che lo ha reso volgarotto e banale.
Cioè chi fa rock in Italia o ha dei modelli anglosassoni evidenti e derivativi (leggi: non siamo in grado di elaborare proposte autonome per un tipo di musica che non fa parte del nostro DNA) o si rifà al miticovasco.
Fateci caso, anche Jovanotti e Pelù, quando vanno in odor di rock, assomigliano al miticovasco.
Il capostipite di molti stereotipi è "Il mio nome è mai più" del mitico trio ligajovapelù.
Tre colonne del mainstrem italico incapaci di essere sè stessi, in quel caso specifico, con tutto l'ambaradan promozionale e buonismo di cui l'operazione grondava.
Miticovasco, in musica, ha fatto tanti danni quanti miticosilvio in tivù.
Fatti salvi i primissimi e squinternatissimi album, che per me conservano un valore speciale (i tempi di "non siamo mica gli americani" per capirsi).