giovedì 31 marzo 2011

Non se ne può più dei luoghi comuni

Tante volte leggo mestamente che i famigerati anni '80 furono di plastica, che l'estetica aveva preso il sopravvento sulla musica, che i sintetizzatori avevano sommerso tutto, che si erano perse la spontaneità e l'emozione.
Non rispondo mai a parole, ma coi fatti.
Così, ne caccio fuori tre a caso su due piedi. Ma potrei continuare per ore, per giorni, per settimane.











lunedì 28 marzo 2011

Distillers

Tempo fa vi parlavo dei Breeders (il gruppo side project di Kim Deal e sorella) e della loro "Cannonball".
Direte che diamine c'entrano i Distillers di Brody Dalle.
C'entrano eccome, altrochè.
Ci sono pezzi che hanno caratterizzato il proprio decennio senza che i loro detentori siano mai saliti (in senso lato) al cielo.
Pezzi che qualcuno oggi li rimette su in radio e te fai un salto sulla sedia pensando come avevi fatto a dimenticartene.
E' ovvio che, come i Breeders, anche i Distillers si sono praticamente esauriti nel giro di pochi album.
Ed è altrettando ovvio che, come i Breeders negli anni '90, anche i Distillers hanno lasciato un graffio ma che dico un graffio, una cicatrice negli '00.
In più come nei Breeders le sorelle Deal erano un bellissimo guardare, anche Brody diciamo che non è esattamente sotto la media....
DRAIN THE BLOOD è puro Epitaph Punk, tosto ma orecchiabile.
Lontano dall'hardcore di Washington ma vicino vicino ai cari (quasi) estinti Bad Religion.
Se non altro per motivi di label.
Godetevela fino in fondo che chi non poga con me, come disse Amedeo Nazzari....

sabato 26 marzo 2011

Meteore 1.0


Quando si dice azzeccare la canzone giusta.
Per chi se la ricorda e per chi l'ha ballata in discoteca sperando che la serata virasse sul rock.
Greg Kihn Band e la loro "Jeopardy".
Ola.

giovedì 17 marzo 2011

Denovo: Niente Insetti su Wilma


Che poi mi si dice che non cago la musica italiana.
La cago, quando merita.
DENOVO dalla Sicilia (Catania, per la precisione) furono una luminosa meteora ormai quasi un trentello fa, partendo in concomitanza coi supermanzi Litfiba (arrivarono dietro di loro in un rock contest di giovani promesse!!!!) ma sciogliendosi poco dopo come neve al sole.
Adesso Mario Venuti e Luca Madonia (non so cosa facciano Gabriele Madonia e Tony Carbone, gli altri due componenti della band) oscillano tra produzioni più o meno dignitose, qualche colpo di classifica (veramente!) e apparizioni a sanscemo alterne.
Ma diciamocelo. Vivacchiano.
Soprattutto in relazione alle loro potenzialità iniziali.
Ricordo agli astanti anche il delizioso album Unicanisai, che seguì l'EP di esordio che conteneva "Niente insetti su Wilma".
E la canzone di stasera, un pezzo dal sapore vagamente XTC ma anche Talking Heads, però assolutamente originale e insolito nel panorama italico di quei tempi
Dispiace si siano dispersi così. Ma in fondo è anche meglio, per conservare alla memoria il sapore del "chissà cosa avrebbe potuto essere se". Un caro saluto a Mario e Luca, anche se non li conosco.

sabato 12 marzo 2011

PRIMUS at the Spring Break 1992

Ma porca miseria se gli anni 90 devono andare a memoria per le belle statuine di Seattle.
Eccheccavolo
La vera adrenalina era ALTROVE.
Altrove.
Per esempio nella Bay Area. Ma appena appena eh.
Vai Les, dagliene secche.
(senza dimenticarsi di Tim e di Larry)

domenica 6 marzo 2011

Kyuss - Whitewater


Bazzicavo già Mediatrek di Ernesto Assante da un pò, sarà stato il 2003, sì sicuramente era il 2003 perchè mio figlio è nato l'anno dopo e ricordo ancora con tenerezza la notte che tornai a casa dopo che era nato e lo scrissi tutto emozionato anche agli amici del blog. Sapete sono quegli eventi che vi sentite di raccontarlo a tutti non potete farne a meno e venni sommerso da una tale ondata di calore che decisi di aprire un blog tutto mio.
Sì insomma tutta questa spataffiata per dire cosa.
Che fino al 2003 non avevo mai sentito bene i KYUSS.
Incredibile per uno che affonda le proprie origini nel rock duro, ma credibile se si pensa che per almeno 5 o 6 anni negli anni 90 non avevo mai ascoltato un disco che fosse uno. Black out totale, poi fortunatamente recuperato.
Insomma parlando del più e del meno (non la notte della nascita di mio figlio eh) venne fuori l'amico SHADO che mi invita all'ascolto dei 3 album più importanti dei tizi in questione, quelli lì che conoscerete tutti dal 1992 al 1997.
Apriti cielo.
Il root-hard-rock per definizione. Il back to basics della potenza sotto controllo. Il polverosissimo e pesantissimo sound creato da Josh Homme e company (ma diobonino quanti anni aveva allora che oggi è ancora giovane, 18?) che squarciava il decennio dei '90 come nessun altro album del modaiolissimo sound di Seattle era riuscito a fare. Forse solo gli Alice in Chains si salvano nel confronto impietoso.
Non ci credete?
Sentite l'incedere iniziale di questo che io considero forse IL masterpiece di tutta la produzione KYUSS.
Sentitelo, andate a prendere zio Iommi dal pensionato di lusso in cui si trova e lui vi dirà di sicuro che per salire sul palco a suonare per una sola ora questa roba darebbe in cambio la metà dei suoi anni di vita residui.
Josh Homme poteva tranquillamente passare alla storia per i Kyuss, maledizione a lui.
E invece ha voluto agostinianamente darci altre prove dell'esistenza di iddu, con i Queens of the Stone Age (odio gli acronimi). E tenta di passare da stronzo qualunque con i Them Crooked Vultures, ma mica ce la da a bere.
WHITEWATER.
Alla faccia dei gruppazzi che s'atteggiano.