(ok ok, il dibattito sulla new wave è impegnativo....dopotutto siamo in piena estate, magari lo riprenderemo a Settembre, chissà...tanto è argomento che capita spesso da queste parti)
(adesso vi propino qualcosa di più consono al periodo, un pezzettino di me in connubio come sempre con la musica che mi porto dentro, già apparso ai tempi di splinder ahimè sono proprio senza vergogna)
Tum tutututu tutum.
Tum tutututu tutum.
I can feel it coming in the air tonight, oh Lord….
Phil Collins, spregiudicato dopolavorista, ha appena iniziato la carriera solista che ne distruggerà l’immagine ma non il conto in banca. E io me ne sto qua con la moneta in mano indeciso tra il flipper e il Sorbello (variante toscana del Cremino).
Che afa.
(madre-figlio)
-Ma perché non andiamo più a Castiglione? Cazzo ci andiamo a fare a Vada? -Perché così siamo più vicini alla zia e anche te, sempre a lamentarti.....non c’era il tuo amico di scuola che viene qua?
-Sì ma io a Castiglione c’ho gli amici, la banda, e tutto il resto…..-
-Insomma un posto vale l’altro, l’importante è fare un po’ di mare che lo iodio non ti fa venire la bronchite quest’inverno! E poi conoscerai sicuramente nuovi amici.....
In effetti.
E’ un paio di giorni che ci puntiamo.
Lei ha dei magnifici occhi azzurri. Che illuminano la notte di Vada. E anche il giorno se è per questo. E me li punta addosso con una certa continuità. Un non trascurabile fisico curvilineo completa la buona impressione che ho comunque di lei.
C’è un piccolo molo, per le barchette e i canotti randagi.
Appena arrivato in cima mi tuffo nel mare caldo e deserto delle due. Del pomeriggio.
Che classe. Sembro Klaus, penso.
Qualche bracciata lenta, un po’ loffia. No, così non va. Devo prendere l'iniziativa.
Decido di risalire.
Mentre mi isso sul moletto ho la conferma che lei è lì (da quanto?).
(young diamonddog-young girl from vadabeach)
-Ciao-
-Ciao- rispondo fingendo disinteresse.
-Come ti chiami?
-Stefano.
-Ah.
-E tu? - replico sentendomi in colpa per non averlo chiesto subito e per tirarmela un pò troppo
-Barbara.
Segue silenzio di almeno 5 minuti effettivi. Silenzio di parole, comunicazione a sguardi.
Di fronte, di lato, anche di nuca.
Poi decido di rompere il ghiaccio.
-C’è poco da dire, penso- esordisco con estrema sicurezza.
-Eh già - fa lei altrettanto decisa.
-Non preoccuparti, mi capita spesso – (sborone.....smettila) –ma con te è diverso.
-A me invece non è mai capitato di incontrare uno sguardo e sentirmi immediatamente di sua proprietà. (Tum. Colpito e affondato in un amen).
-Non preoccuparti ci si fa l'abitudine..... Maddai scherzo, anch’io sono imbarazzato come te.
L’emozione sale, il tasso di feromone al picco annuale, la voglia di stare con lei insopprimibile come l’afa di questa fantastica giornata.
-Ci vediamo stasera, allora- (concludo frettoloso la conversatio precox)
-Ok, qua davanti alle 9-
Bacetto.
Non mi sono mai presentato a quell’appuntamento. Torno a casa e mio padre si era fratturato un paio di vertebre cadendo dalla bici di mio fratello. Niente di insolito se non che mio fratello ha 12 anni e la bici è da cross. Tale padre, tale figlio pensai. La Barbara quindi non la vidi più, almeno per quell’estate.
(stesso posto, stesso periodo, un anno dopo......)
Strada facendo vedrai che non sei più da solo…….
Baglioneggiando a mezzagosto (giuro che il jukebox non l’avevo mandato io) con in mano una moneta indeciso tra il flipper e il Cremino (nel frattempo il bar aveva cambiato marca di gelati…..), la vedo.
E’ lei, la Barbara.
-Ciao, scusa per l’anno scorso-
-Ho saputo, non preoccuparti. Come sta tuo padre?-
-Niente, un sei mesi di ospedale e di gesso, poi è tornato più sano e rompiballe di prima-
-Ah-
-E tu, come stai?- proseguo aiutato dal Baglioni.
-Bene……-
-Senti adesso devo andare, ci sentiamo.- Concludo con un certo nervosismo.
Non era più la stessa cosa. Il “magic” se ne era andato chissà dove.
Forse Phil Collins era più intrigante di Baglioni.
O forse il moletto…..
O forse io non sono più quello dell’anno scorso.
Chissà perchè. Non ho mai capito perché.
Ma una certezza da allora non mi ha più lasciato. La pelle d’oca è merce rara. Bisogna assecondarla. Bisogna prenderle al volo, le situazioni. Afferrarle con decisione. Stringerle forte e viverle appieno subito subito.
Perché poi non ripassano mai uguali.
Halleluja!