domenica 24 luglio 2011

Noi e Amy

Combattuto tra partecipare o meno alla corsa al post postumo, ma anche conscio che di questa morte si parlerà veramente a lungo, scrivo due righe solo per dire che sapevamo già. Sapevamo già tutti che sarebbe successo e che sarebbe successo presto.
Ergo tutti dovremmo sentirci "idealmente" un filino responsabili, non tanto per responsabilità diretta quanto per contribuire nel nostro piccolo ad alimentare un business che è talmente crudele da non fermare il suo corso nemmeno per cercare di recuperare una ragazza di soli 27 anni.
Non voglio fare nè il cinico nè il moralista nè, tantomeno, l'ingenuo.
Ma siamo davanti, prima che a notevoli artisti, a persone.
Persone che avrebbero meritato di incontrare un discografico o un organizzatore di concerti che tirasse loro un calcio nel culo e le spedisse fuori dai coglioni, "così come sei ridotta vai a fare la cassiera o la guardarobiera che è meglio". Magari dando un colpo irreparabile all'amor proprio, rischiando di istigare al suicidio i veramente fragili. Ma sarebbe stato comunque un gesto di speranza.
Quelli che l'hanno fatta salire sul palco e cantare a Belgrado, in quello che rimarrà un indelebile e dolorosissimo ricordo per tutti quelli che l'hanno intravisto, sono dei delinquenti al pari di quelli che continuavano a procurarle il crack, al pari di quelli che fanno giocare un calciatore che ha una malformazione al cuore, al pari di quelli che fanno salire sul ring un pugile suonato e dalla salute compromessa.
Non sempre chi ti prende a calci nel culo ti vuole male, non sempre chi ti coccola e ti asseconda (per tenerti in vita artificialmente) ti vuole bene.
Rest in peace, e non odiarci troppo.




8 commenti:

Leandro Giovannini ha detto...

Una tristezza infinita, post da condividere in ogni sua parte.

sull’amaca.it ha detto...

Conoscevo poco Amy e mi spiace che abbia preso questa scelta, forse inconsapevolmente chissà.
Sicuramente una voce di talento.
Condivido la parte sul music business però, scusami e scusate, non mi sento responsabile come "consumatore" di musica.

Un pensiero o una preghiera per Amy.

Totonno58 ha detto...

Hai scritto quello che non ho avuto il coraggio di dire io...anzi, da ieri sera soffocavo sul nascere ogni pensiero che cominciava con le parole "sentirsi responsabile...", "se qualcuno l'avesse presa a..." ecc...

Totonno58 ha detto...

...quindi, grazie...

musicheculture ha detto...

Criminali i discografici e tutti coloro che hanno speculato sulla sua vita e sul suo talento, trasformandoli in un oggetto per il business. Come si può non condividere ciò che scrivi?
Occorrerebbe essere cinici o stronzi, o stupidi, per colpevolizzare Amy Whinehouse per la sua auto-distruttività.
Eppure leggo in giro che stanno già dipingendo un mostro:il ritratto di una perdente (da un lato) e di una macchina per fare i soldi (dall'altro). E con buona pace delle tasche dei suoi produttori...
Ciao DD, ti saluto per un po': io mi prendo un lungo periodo di ferie. Buon blogging a tutti :)

Resto In Ascolto ha detto...

e chi ci dice che qualcuno non l'abbia fatto? (prenderla a calci in culo, dico)... si può fermare un treno in corsa?
ciao DD

DiamondDog ha detto...

eh magari qualcuno ci ha anche provato ma ci sono anche quelli che ci hanno lucrato sopra a questa disgraziata...

Valerio ha detto...

Avevo scritto qualcosa di molto simile nel 2007. E no non sono profetico, pero' osservo.

E resta un meraviglioso ricordo di un concerto di quelli che ti rendi conto di stare davanti a qualcosa di grande.

http://liveon35mm.wordpress.com/2008/01/18/amy-winehouse/