lunedì 31 agosto 2009

tartine e champagne supernova

Venerdì 28 Agosto, ore 10 a.m.:
mi arriva una mail dove mi invitano all'I-day Festival di Milano-Rho.
Sono in cartellone, fra gli altri, Kooks, Kasabian e, on top of the bill, Oasis.
Si vocifera per l'ultimo concerto della loro travagliata storia.
Purtroppo non posso, non avevo neanche cercato i biglietti prima, ho un impegno, devo per forza cedere il posto. Un mio fortunato amico quasi bacia per terra al mio cammino, perchè gli cedo il pass. "'Fanculo, salutami i Gallagher che io mi sa che non li rivedo più", bofonchio fingendo rabbia e rancore in realtà contento di averlo fatto contento.

Sabato 29 Agosto, ore 2 a.m.:
leggo un trafiletto sull'ultima scazzottata dei fratelloni poco prima del concerto di Parigi in programma per la sera stessa. Noel Gallagher annuncia con un comunicato sul sito che lascia per sempre il fratello. Annullati tutti i restanti (2, Milano compreso) concerti. Non ho il coraggio di chiamare il mio amico, un pò per l'ora, un pò perchè lo avrei ucciso.

Domenica 30 Agosto, ore 1 p.m
:
messaggino del mio amico "sei un tirapacchi, ma almeno mi sono goduto un pò di Deep Purple...." (n.b. chiamati in fretta e furia a tenere in piedi il Festival).

Perchè vi racconto questo.
Perchè i fratelli Gallagher sono stati gli ultimi grandi rocker.
Perchè trasudano ancora di quella "english street culture" che ormai è svanita per sempre dietro alle spinte della globalizzazione (questa l'ho letta in qualcuno dei blog che frequento, non ricordo quale, ma sono MOLTO d'accordo con esso, mi scusi l'autore se non lo cito). I pub, le pinte di birra, le freccette, l'humour britannico, le spacconate. I gruppi di oggi sono bravi (attenzione, sto rivalutando moltissimo il nuovo lavoro degli Arctic, dopo un pò di ascolti mi pare veramente degno di nota) ma non hanno più quel quid che univa i gruppi inglesi dagli who agli stones ai kinks agli slade ai buzzcocks fino agli oasis. Non importa il valore musicale specifico della proposta. Era la cultura di base che li accomunava e che oggi non c'è più. Quella cultura che svanisce e svapora dopo e con Trainspotting e Full monty. Forse era JOYELLO che lo sosteneva, mi pare il tipo giusto per fare queste analisi. Andrò a ricercare il post e a chiedere venia.

Insomma io gli Oasis non li ho visti, però me li porto dentro, non c'è storia.
Noel più di Liam probabilmente. La mente contro l'immagine. Ma voglio bene anche al fratello che canta, come non riconoscere che ha "definito" gli Oasis almeno al 50%?
E non me ne frega niente se sono stati smargiassi, frignoni, piantagrane, figli di puttana, sopravvalutati, sottovalutati, ribelli, belli, fatti, sani come pesci, tifosi del manchester city, teste di cazzo o geni.
Come dice l'altro amico Luca di Onanrecords "that's rock and roll". E non si può dire altro, suppongo.

E ritengo doveroso salutarli con questo pezzo, cantato da Noel (tiè Liam, l'ultimo dispetto è per te!) in un'atmosfera di tripudio nel magico Wembley.
Halleluja!


Oasis - Don't Look Back In Anger - Wembley Stadium 2000

martedì 25 agosto 2009

Back to the future!

In trappola.
Come molti altri prima di me, negli anni che vanno dalla fine dei '60 ad oggi.
Ogni tanto qualche appassionato di musica riscopre questo incredibile brano (io ringrazio Stefano Magni che lo ha postato su Facebook) dei tardi anni '60 e ringrazio il sito di Julian Cope per l'approfondimento.
Siamo in Inghilterra, c'è un oscurissimo e semi-ignoto gruppo che si chiama THE FACTORY che spara una manciata di pezzi provenienti direttamente dal futuro.
PATH THROUGH THE FOREST è un classico pezzo di psichedelia inglese dell'epoca ma contiene caleidoscopicamente così tanti elementi che rimandano anche al glam ed al brit-pop ma anche a certo hard rock insomma un mega-contenitore distorto che sicuramente arrivò in studio di registrazione attraverso qualche frattura spazio-temporale.
Ascoltatelo e poi pensate ripetutamente come un mantra (siamo nel 1968 siamo nel 1968 siamo nel 1968....).
Poi immergetevi nel suo dedalo sonoro e seguite il sentiero per la foresta che una voce proveniente from outer space vi indicherà.
Quando vi sarete persi, prima di pensare quasi quasi ci resto, andate carponi alla ricerca di qualcosa di inglese di recente.
Non spaventatevi, non siamo più nel 1968.
Halleluja!


The Factory-Path Through The Forest (Original Version)

giovedì 20 agosto 2009

Momento d'oro per i Kasabian

Parliamo seriamente.
Mantenendo i piedi per terra senza farsi prendere da eccessive smanie "indie" o dubbi tipo "qualcuno ha già fatto queste cose 10 anni fa".
Parliamo dei KASABIAN (una piccola curiosità personale, può essere che il nome derivi dal cognome di una delle donne, Linda Kasabian appunto, che effettuò la strage di Bel-Air agli ordini del demonio Charles Manson? Rispondete se sapete).
Sicuramente stanno ancora cercando una direzione precisa, come dimostra il leggero spostamento avvenuto dal primo album (eccellente, senza se e senza ma) al terzo. Da una dance elettronica spruzzata di brit-rock, Pizzorno e company stanno approdando ad un mainstream brit-pop meno originale ma molto attraente e godibile. Sicuramente c'è del ragionamento commerciale dietro, un pò meno spontaneità, ma siamo nel business, non a fare musica nella propria cameretta per pochi amici.
Niente di rivoluzionario e di incendiario, ma probabilmente quanto di meglio in circolazione in quel tipo di musica.
KASABIAN vantano una notevolissima presenza scenica, sanno scrivere ottime canzoni, suonano decentemente e soprattutto non hanno cannato il fatidico terzo disco, che anzi si sta concretando come quello della consacrazione.
Se non a livello di critica perlomeno a livello di vendite e notorietà.
Cosa che auguro anche agli Arctic Monkeys per esempio. Ma pare che il loro Humbug non stia convincendo come i primi due e anche la risposta delle chart non è così pronta.
Insomma sono le cose che vanno oggi, non facciamo i soliti proclami di scopiazzamenti, di scarso spessore, eccetera.
Oggi questa è la musica che piace di più (sicuramente in Britannia ed Europa, non negli USA dove sono ancora alloffiati su HipHop di quart'ordine e zoccolette-pop).
Godiamocela e non facciamoci troppe domande.
Qua i KASABIAN in un loro cavallo di battaglia: L.S.F.
Halleluja!


Kasabian - L.S.F.

lunedì 17 agosto 2009

Sempre attuale, Sempre sia lodato

Sempre da TOTP '70 uno splendido pezzo di Sua Maestà Ray Davies con i suoi Kinks.
Nel mio Olimpo Ray sta un pelino sotto Daviddino, appaiato ad Andy (Partridge) e Colin (Moulding).
Ma cazzo se è bravo.
Halleluja!

PS I testi dei Kinks devono sempre essere letti e riletti e riletti e riletti.....


The Kinks - Apeman 1970


I think I'm sophisticated
cos I'm living my life like a good homosapien
But all around me everybodys multiplying
Till theyre walking round like flies man
So I'm no better than the animals sitting in their cages
In the zoo man
'cos compared to the flowers and the birds and the trees
I am an ape man

I think I'm so educated and I'm so civilized
cos I'm a strict vegetarian
But with the over-population and inflation and starvation
And the crazy politicians
I dont feel safe in this world no more
I dont want to die in a nuclear war
I want to sail away to a distant shore
and make like an ape man

I'm an ape man, I'm an ape ape man
I'm an ape man I'm a king kong man I'm ape ape man
I'm an ape man

Cos compared to the sun that sits in the sky
Compared to the clouds as they roll by
Compared to the bugs and the spiders and flies
I am an ape man

In mans evolution he has created the cities and
The motor traffic rumble, but give me half a chance
And I'd be taking off my clothes and living in the jungle
cos the only time that I feel at ease
Is swinging up and down in a coconut tree
Oh what a life of luxury to be like an ape man

I'm an ape, I'm an ape ape man, I'm an ape man
I'm a king kong man, I'm a voo-doo man
I'm an ape man

I look out my window, but I cant see the sky
cos the air pollution is fogging up my eyes
I want to get out of this city alive
And make like an ape man

Come and love me, be my ape man girl
And we will be so happy in my ape man world

I'm an ape man, I'm an ape ape man, I'm an ape man
I'm a king kong man, I'm a voo-doo man
I'm an ape man

I'll be your tarzan, you'll be my jane
I'll keep you warm and youll keep me sane
And well sit in the trees and eat bananas all day
Just like an ape man

I'm an ape man, I'm an ape ape man, I'm an ape man
I'm a king kong man, I'm a voo-doo man
I'm an ape man.

I dont feel safe in this world no more
I dont want to die in a nuclear war
I want to sail away to a distant shore
And make like an ape man.

La la la la la la la.


The Kinks - Apeman 1970

venerdì 14 agosto 2009

*Top *Of *The *Pops* 70s*- David Bowie-Heroes

Il tema resta lo stesso, i passaggi a Top of The Tops dei '70.
Dopo aver ascoltato questa versione di "Heroes", anche tentando di mantenere un minimo di dignità personale e di evitare i consueti eccessi che mi associano al tizio in questione non posso fare a meno di notare.
-la perfezione estetica di David, dall'abbigliamento all'aspetto.
-l'interpretazione (la voce non è in playback) incredibile giocata anche sui falsetti
-che prima che ne rinasca un altro così anche Berlusconi avrà smesso di governare.

mercoledì 12 agosto 2009

David Bowie-Starman #12.*Top Of The Pops 70s*

Ehilà, ho trovato un canale youtube dedicato a "Top of the Pops" anni '70.
Un programma storico della BBC dove sono passati tuttimapropriotutti a fare promo televisiva.
In tempi in cui la video-musica non esisteva era forse l'unico mezzo con il quale un'artista poteva far conoscere al grande pubblico la propria faccia. Concerti a parte.
Nacquero anche piccoli fenomeni dovuti solo al passaggio televisivo, ma avendo gambe corte ebbero comunque vita commerciale breve (penso ai Bay City Rollers....).
Nostalgia canaglia, forse.
Ma anche tempi in cui non tutto veniva bruciato in un amen ed in cui personaggi di qualsiasi livello non snobbavano la gente.
Ci son video degli Who, dei Kinks, degli Stones.....se penso che oggi un qualsiasi gruppetto dopo due singoli in chart se la tira mi si rivoltano le budella.
Non potevo ovviamente cominciare questa strada senza passare dai miei miti personali.
Qua Daviddino con la sua STARMAN.
Da notare quanto è bello (e ancora attuale) il look di Mick "un uomo un suono" Ronson.
Halleluja!

sabato 8 agosto 2009

Corsi e ricorsi

Ve lo giuro.
Oggi alla radio è partito questo pezzo che io avevo riposto nella parte della memoria meno raggiungibile.
Si tratta di Summer of '69 di Bryan Adams (qua in versione semiacustica), un pezzo tra i più noti del cantautore che riscosse un certo successo all'epoca sulla scia della popolarità del canadese, veramente in auge ovunque nel globo dalla prima metà degli '80 alla prima metà dei '90.
Insomma.....com'è come non è......prima di ripiombare indietro con la memoria nel mio passato e riconoscere il pezzo mi son ritrovato istintivamente a pensare "che palle 'sti Kings of Leon, "Use Somebody" la passano proprio dappertutto.....".
Sbaglio?

Halleluja!


Bryan Adams - Summer of 69 - Live In Lisbon.

lunedì 3 agosto 2009

Non c'è due senza tre.


(ok ok, il dibattito sulla new wave è impegnativo....dopotutto siamo in piena estate, magari lo riprenderemo a Settembre, chissà...tanto è argomento che capita spesso da queste parti)
(adesso vi propino qualcosa di più consono al periodo, un pezzettino di me in connubio come sempre con la musica che mi porto dentro, già apparso ai tempi di splinder ahimè sono proprio senza vergogna)






Tum tutututu tutum.
Tum tutututu tutum.
I can feel it coming in the air tonight, oh Lord….
Phil Collins, spregiudicato dopolavorista, ha appena iniziato la carriera solista che ne distruggerà l’immagine ma non il conto in banca. E io me ne sto qua con la moneta in mano indeciso tra il flipper e il Sorbello (variante toscana del Cremino).
Che afa.

(madre-figlio)
-Ma perché non andiamo più a Castiglione? Cazzo ci andiamo a fare a Vada?
-Perché così siamo più vicini alla zia e anche te, sempre a lamentarti.....non c’era il tuo amico di scuola che viene qua?
-Sì ma io a Castiglione c’ho gli amici, la banda, e tutto il resto…..-
-Insomma un posto vale l’altro, l’importante è fare un po’ di mare che lo iodio non ti fa venire la bronchite quest’inverno! E poi conoscerai sicuramente nuovi amici.....
In effetti.
E’ un paio di giorni che ci puntiamo.
Lei ha dei magnifici occhi azzurri. Che illuminano la notte di Vada. E anche il giorno se è per questo. E me li punta addosso con una certa continuità. Un non trascurabile fisico curvilineo completa la buona impressione che ho comunque di lei.
C’è un piccolo molo, per le barchette e i canotti randagi.
Appena arrivato in cima mi tuffo nel mare caldo e deserto delle due. Del pomeriggio.
Che classe. Sembro Klaus, penso.
Qualche bracciata lenta, un po’ loffia. No, così non va. Devo prendere l'iniziativa.
Decido di risalire.
Mentre mi isso sul moletto ho la conferma che lei è lì (da quanto?).

(young diamonddog-young girl from vadabeach)
-Ciao-
-Ciao- rispondo fingendo disinteresse.
-Come ti chiami?
-Stefano.
-Ah.
-E tu? - replico sentendomi in colpa per non averlo chiesto subito e per tirarmela un pò troppo
-Barbara.
Segue silenzio di almeno 5 minuti effettivi. Silenzio di parole, comunicazione a sguardi.
Di fronte, di lato, anche di nuca.
Poi decido di rompere il ghiaccio.
-C’è poco da dire, penso- esordisco con estrema sicurezza.
-Eh già - fa lei altrettanto decisa.
-Non preoccuparti, mi capita spesso – (sborone.....smettila) –ma con te è diverso.
-A me invece non è mai capitato di incontrare uno sguardo e sentirmi immediatamente di sua proprietà. (Tum. Colpito e affondato in un amen).
-Non preoccuparti ci si fa l'abitudine..... Maddai scherzo, anch’io sono imbarazzato come te.

L’emozione sale, il tasso di feromone al picco annuale, la voglia di stare con lei insopprimibile come l’afa di questa fantastica giornata.
-Ci vediamo stasera, allora- (concludo frettoloso la conversatio precox)
-Ok, qua davanti alle 9-
Bacetto.
Non mi sono mai presentato a quell’appuntamento. Torno a casa e mio padre si era fratturato un paio di vertebre cadendo dalla bici di mio fratello. Niente di insolito se non che mio fratello ha 12 anni e la bici è da cross. Tale padre, tale figlio pensai. La Barbara quindi non la vidi più, almeno per quell’estate.


(stesso posto, stesso periodo, un anno dopo......)
Strada facendo vedrai che non sei più da solo…….
Baglioneggiando a mezzagosto (giuro che il jukebox non l’avevo mandato io) con in mano una moneta indeciso tra il flipper e il Cremino (nel frattempo il bar aveva cambiato marca di gelati…..), la vedo.
E’ lei, la Barbara.
-Ciao, scusa per l’anno scorso-
-Ho saputo, non preoccuparti. Come sta tuo padre?-
-Niente, un sei mesi di ospedale e di gesso, poi è tornato più sano e rompiballe di prima-
-Ah-
-E tu, come stai?- proseguo aiutato dal Baglioni.
-Bene……-
-Senti adesso devo andare, ci sentiamo.- Concludo con un certo nervosismo.

Non era più la stessa cosa. Il “magic” se ne era andato chissà dove.
Forse Phil Collins era più intrigante di Baglioni.
O forse il moletto…..
O forse io non sono più quello dell’anno scorso.
Chissà perchè. Non ho mai capito perché.
Ma una certezza da allora non mi ha più lasciato. La pelle d’oca è merce rara. Bisogna assecondarla. Bisogna prenderle al volo, le situazioni. Afferrarle con decisione. Stringerle forte e viverle appieno subito subito.
Perché poi non ripassano mai uguali.

Halleluja!