domenica 14 ottobre 2012

no l'amore non è nel cuore, ma è riconoscersi dall'odore

Nel 1977 non avevo idea che la vita mi avrebbe portato a Milano e guardavo da lontano a questa grande metropoli con un misto di paura e di ammirazione. Erano anni bui e io da ragazzino non capivo molte cose, mi limitavo a registrare gli eventi e a dipingere nella mia mente una realtà possibile ma non sicura.
Anche se molto giovane ero stato conquistato da SUGO, album epocale di Eugenio Finardi del 1976 con molti musicisti degli Area a dar man forte, e dal singolo generazionale "Musica Ribelle" del quale ho già scritto in passato e che forse mi spinse sulla via del rock.
Non voglio ripetermi sulla grandezza di questa canzone pertanto salto un anno e vado a DIESEL, l'album che per noi ragazzini quattordicenni sembrò un tonfo della madonna. Ma come? Dov'era finita la ribellione sotto la cenere dell'album precedente? In una serie di canzoni più soft e riflessive, molte delle quali d'amore?
Eppure con gli anni Diesel ha riacquistato smalto, almeno agli occhi degli adolescenti di allora, visto che crescendo le pulsioni rivoluzionarie si sgonfiano e sale la ricerca di qualche certezza legata anche alla vita quotidiana.
In quell'album, che molti a torto giudicarono fiacco, c'era questa splendida canzone che resta a tutti gli effetti una delle migliori nel descrivere il rapporto di coppia.
NON E' NEL CUORE, di Eugenio Finardi, quando ancora credevamo che sarebbe stato il più grande cantautore di tutti i tempi, resta una delle migliori canzoni italiane di quegli anni, E non invecchia neanche male, ad ascoltarla oggi è molto meno datata di Musica Ribelle.
Augh!

14 commenti:

Euterpe ha detto...

Diverse cose di Finardi di quell'epoca sono sicuramente pregevoli.

Anonimo ha detto...

Musica ribelle è insuperabile. Resterá un "must" ancora nel futuro. se ricordo bene, Finardi fece anche un tonfo personalmente, passando, come tanti altri, dalla rivoluzione alla siringa o giù di lì. Adesso mi piace come interprete, lo vedo appassionato alle cose che fa. Uno intelligente, insomma, che non ha avuto una vita facile ma che cerca di dare alla sua arte ciò che di positivo ha trovato in lui e in quello che lo circonda

Augh

Sieg

loopdimare ha detto...

proprio l'altro ieri guardano un manifesto del Blue Note che annunciava una serata con Finardi, mi sono lasciato andare ad alcune osservazioni:
1 - era antipaticissimo, sembravo sapesse solo lui ocsa fare ed era pure americano di cittadinanza...
2 - Musica ribella era una delle poche che mi piaceva.
3 - mi viene in mente il casino del fastival del parco lambro, dove l'autonomia cominciò a mostrarsi nella sua totale insensatezza e cattiveria.
4 - com'è cambiato invecchiando. adesso fa spesso blue (benino). è riflessivo. forse il figlio con handicap lo ha maturato bene...
5 - l'unica vera canzone su cha amo davvero è Le tagazze di Osaka
http://www.youtube.com/watch?v=3zSEa5hJNR8

loopdimare ha detto...

orrori di stompa a parte...

Anonimo ha detto...

Orrori di "stompa", Loop?

Sieg.

Concordo su "Le ragazze di Osaka"

loopdimare ha detto...

si stompa... se no che orore é?
(con una ere...)

allelimo ha detto...

Son d'accordo con Euterpe: di Finardi mi ricordo una bella Fender Usa, un paio di giacche di pelle e un divano molto comodo.

Alexdoc ha detto...

Personaggio di cui mi sono sempre piaciute moltissimo alcune cose (i primi 4 dischi e "Acustica", con riletture come da titolo di brani suoi e altrui) e ne detesto altrettante. Dotato di un'antipatia naturale messa a dura prova da guai e intemperie di una vita danneggiata, ho sperato invano che il riprendersi da questi tormenti personali e familiari lo rimettesse in una giusta carreggiata artistica. Ma ha mancato la "seconda chance" per riallacciarsi alla qualità degli esordi, l'ultima fermata di quei treni che non ripassano più. Resta il rimpianto per quel che avrebbe potuto essere, veramente se non il migliore come dice DD uno dei nostri migliori cantautori.

Leandro Giovannini ha detto...

il primo album arrivò come un pugno nello stomaco nel'italia cantautprale autoreferenziale di allora. di diesel mi ricordo la title track, un bel pezzo in chiave fusion, se non ricordo male. lui poi si è bruciato.

DiamondDog ha detto...

Non ho incensato Finardi, ho solo rimembrato una sua canzone che mi sta a cuore.
Per me era una grande speranza, poi "naufragata" per tanti motivi.
Tipo Alberto Fortis, autore di tre album strepitosi e poi via di melone come pochi.
Due autori che alla fine degli anni 70 avevano davvero un loro spazio e un loro perchè. Per chi c'era.

joyello ha detto...

bellissima canzone. se posso esprimere una preferenza dico che mi piace di più la versione di "non è nel cuore" che uscì sul 45 giri, qualche mese prima di "Diesel". Più scarna e diretta, più (in qualche modo) pop.

gattasorniona ha detto...

Grazie, non l'ascoltavo da chissà quanto tempo... ricordi scatenati di una vita fa che ora mi sembra addirittura la vita di un'altra persona.. :-)

DiamondDog ha detto...

Ma noi siamo "tante persone ogni tanto bisognerebbe che riuscissimo a coordinare la community, tutto qua.
:-)

lorenzo ha detto...

canzone bella tanto nel testo quanto nella musica.
Grazie, proprio non la conoscevo. Se ti va passa pure dal mio blog, così ci scambiamo un po' di commenti:

Good Vibration: Approfondimenti Musicali