sabato 19 gennaio 2013

NERO COME LA PECE

  • Da molti considerato un album “minore” nella sterminata produzione degli Stones, devo spezzare un'alabarda spaziale per sostenerlo.
    BLACK AND BLUE, tra i tanti che hanno fatto, è sicuramente uno dei più vari e fluidi.
    Intanto c’è un mondo di “negritudine” (mi si consenta l’uso assolutamente non razzista del termine) che va ben oltre il blues del delta. HOT STUFF è soul-funky (si dice “torrido”, usually, e se non dici torrido la gente non capisce) (ma il funky è sempre torrido per definizione cappero); HEY NEGRITA (da cui il nome della nostrana aretina band) un reggae-funky sinuoso e con vocals da brivido; l'interminabile MELODY è un soul-jazz felpato opera almeno al 50% di Billy Preston ma con duetto incredibile con tanto di miagolii di Jagger; CRAZY MAMA e HAND OF FATE sono i riffoni di Keith; ma è con MEMORY MOTEL e FOOL TO CRY che Mick piazza il colpo basso, due ballatone da infarto (e anche da lacrimuccia, soprattutto la seconda) che incantano da sempre e che anche se non le mettono nel greatest hits col gorilla meglio.
    Unico neo se vogliamo una presenza non irresistibile di Keith nel disco. Ma Black and blue resta album enorme e nero come la pece, ad imperitura testimonianza che negli anni d’oro (qua era il 1975) gli Stones erano i numeri uno e potevano fare dire suonare un po’ il cacchio che volevano tanto veniva bene tutto.


    PS Sto bazzicando un gruppo su FB, "101 dischi di rock" che mi sta portando via tempo ed energia ma ne vale la pena se qualcuno vuol venire a darci un occhio intanto io posto qua qualcosa che posto anche là.

6 commenti:

Euterpe ha detto...

Concordo con te sulla sostanza di Black and blue.
Tra l'altro con quel titolo non può non piacermi .... ;)

Unknown ha detto...

"Black And Blue" non mi ha mai fatto impazzire... indipendentemente dal blues, dal funk, dal reggae e da mille altre influenze, trovo che il songwriting sia troppo discontinuo, dunque poco convincente (perdonami, ma tra l'altro ho sempre provato una forte insofferenza alle loro ballate :). Tra i dischi meno celebri degli Stones, credo che "Goat's Head Soup" sia la cosiddetta gemma nascosta nella sterminata discografia della band inglese.

brazzz ha detto...

album discreto..di 85 anni fa,se non ricodo male..eh.passo a trovarti su fb

loopdimare ha detto...

negritidune per modo di dire, ovviamente...
album minore, inesorabilmente.

Unknown ha detto...

Un album che inevitabilmente risente del confronto con tanti altri che lo hanno preceduto... In sè neanche malvagio.
Certo che il gruppo di Beggars Banquet o Let it Bleed era altra cosa.

DiamondDog ha detto...

Ehi people, non sto sostenendo che sia il "miglior disco" degli Stones, sto sostenendo che sia un gran disco, un pò atipico, nel contesto della discografia degli Stones.
Che i migliori dischi degli Stones li sappiamo tutti quali sono ma parlarne per la milionesima volta magari viene anche a noia....
:-)
Io trovo ottimi spunti anche qua.