lunedì 7 gennaio 2013

The Cars, Let's Go e dove è finito il power pop?

L'album della definitiva consacrazione dei CARS da Boston. Quel CANDY-O che andrebbe mandato a memoria da chiunque si accinga a tentare di emettere singoli pop-rock.
Già, quando il pop incontrava il rock, paiono secoli. Eppure succedeva che una band fondamentalmente guitar-oriented si facesse tentare dalla magica possibilità di evadere dai soliti accordi rock e tra una levata di synth e una melodia ariosa (il genio di Ric Ocasek, vogliamo riconoscerlo prima o poi?) generasse almeno 3-album-3 di grandioso pop rock o power pop o come cavolo volete chiamare quel tipo di musica che ha una matrice rock sotto le chiappe e una penna da hit single un pochino ruffiana sopra.
Ric Ocasek era nel solco del mitico Alex Chilton di Big Star-iana memoria, e aveva dei pards di primaria importanza prima di tutti la voce e il basso di Benjamin Orr (il bello del gruppo,RIP) ma anche la velocissima chitarra di Elliott Smith, le tastiere pesanti di Greg Hawkes e la batteria pesante e "mutt-lange-oriented" (prima che il grande Mutt Lange diventasse quel che è diventato, vogliamo dire anche questa?) di David Robinson.
Insomma dal 1978 al 1984 la produzione fu di notevole spessore ed ancora poco rivalutata.
Con le tre gemme assolute di CANDY-O (quello con la copertina di Vargas), SHAKE IT UP e HEARTBEAT CITY.  Tre album guida che potrebbero davvero insegnare alle nuove leve come si impostano le cose se vuoi dominare le classifiche senza sputtanarti troppo.

Pure Pop. And nothing else.
E LET'S GO fra le tante, probabilmente resterà per sempre la mia preferita per l'equilibrio perfetto tra le tante anime della band.
Nice night friends, anche se non siete d'accordo con me!

5 commenti:

Euterpe ha detto...

un gruppo che con alcuni suoi pezzi ha esaltato la mia gioventù.
Personalmente li ho sempre ascoltati con grandissimo piacere.

Unknown ha detto...

Paradossalmente conosco soltanto "The Lace" di Benjamin Orr: un buon lavoro di AOR nel quale risplende un singolo clamoroso come "Stay The Night". Non credo di aver mai ascoltato nulla dei Cars, provvedo subito!

DiamondDog ha detto...

Benjamin Orr non era la "mente" dei Cars ma ne era il 70% dell'immagine e gran parte dei vocals erano suoi. Una perdita incolmabile.
Ho anch'io quell'album, Stay the night è un bellissimo singolo dimenticato nel tempo sono contento che qualcuno se lo ricordi.
Dopo la divisione sia Orr che Ocasek diedero alle stampe due album solisti entrambi di buon livello (quello di Ocasek contiene la hit single "Emotions in Motion") ma è come se si sentisse la mancanza di "sinergia".
Talvolta paragono il rapporto di Orr e Ocasek a quello di Curt Smith e Roland Orzabal dei Tears for Fears, il primo era quello che cantava meglio, era più belloccio, suonava il basso.....poi sia Ocasek che Orzabal hanno pensato (visto che erano gli autori della maggioranza dei pezzi) di "poter fare da soli" ma così non è stato, per entrambi.

Unknown ha detto...

Grazie per il gradito e puntuale approfondimento, DiamondDog! Provo ad ascoltare anche il lavoro di Ocasek e ti faccio sapere cosa ne penso.

Alexdoc ha detto...

Il "Power Pop" a cavallo tra '70 e '80 sembrava destinato a diventare uno dei, se non IL, sound del decennio a venire, poi le cose sono andate diversamente e quelle band sono sparite o, come i Cars in gruppo e solisti hanno virato verso l'AOR. Ma quella definizione, quello spirito e quell'etica (only for fun), con una estetica completamente differente e votata all'eccesso tanto quanto qui si mirava all'essenziale, si può adattare benissimo anche per l'Hair Metal, contro ogni progetto diventato forse il vero unico irripetibile e inimitabile "Sound of the 80's" (mentre il synth-pop ultimamente è stato riprodotto in tutte le salse).

Tra le "coppie scoppiate" anche Morrissey e Marr hanno dimostrato che avevano bisogno l'uno dell'altro.