lunedì 11 gennaio 2010

WATERFRONT!

Diciamo che questo pezzo non fa parte dell'album maggiormente innovativo del gruppo, il duplice Sons and fascination / Sister feelings call che resta a mio avviso insuperato.
Diciamo anche che questo pezzo non fa parte dell'album "perfetto", quel New Gold Dream 81-82-83-84 che definì compiutamente uno stile e marchiò un'epoca.
Diciamo pure che ci son pezzi e dischi che, seppur meno significativi, hanno però riempito classifiche e chart della presenza di Jim Kerr e compagni (che dire di Don't you e di tutto Once upon a time?).
Diciamo tutto quello che vogliamo ma SPARKLE IN THE RAIN è assolutamente l'album più POTENTE dei Simple Minds.
Quello con la produzione dell'allora imperante Steve Lillywhite che seppe dare al sound della band un suono secco e duro come mai prima e mai poi.
Quello che contiene un mazzetto di ottime canzoni più un paio di pezzi riempitivi, più due capolavori assoluti.
Upon the catwalk è uno, con quella tastiera incredibile a fare da contrappunto al tema ricorrente.
Ma è WATERFRONT il vertice.
Qualche giorno fa l'hanno passato a Virgin Radio mentre ero in auto e, saltando sul seggiolino, sono quasi sbandato quando entra la batteria.
Inizia con il basso elementare e pulsante Tum TuTum TuTum......e con alcuni armonici di chitarra.
Entra poi una batteria cadenzata e pesante come quelle dei mid-tempos dell'heavy metal e in contemporanea un riff tagliente di chitarra che Charlie Burchill non si è mai sognato di fare in altri momenti.
McNeill, genio del gruppo, resta un pò in sordina ma contribuisce a creare il tappeto sonoro che lo ha reso giustamente famoso e senza il quale la band ha perso irrimediabilmente molte delle sue peculiarità.
Insomma non resta che risentirlo, al massimo volume.
Ma mi raccomando: non mentre guidate eh.
Halleluja!




Simple Minds - Waterfront

8 commenti:

Leandro Giovannini ha detto...

Concordo, ti dirò di più, è il disco più suonato dei simple mind dal sottoscritto.

Totonno58 ha detto...

Sfondi una porta aperta, caro DD e sono lieto di provare la tua stessa sensazione!:) ho vissuto l'era dei Simple Minds in pieno, li ho dorati anche quando la critica li ha...criticati, considero, ad es. Street fighting years uno dei più grandi album di tutta la storia dl rock..ma quando attacca Waterfront non ce n'è per nessuno!ricordo due concerti al palaeura a distanza di tre anni, quel Tum Tutum ebbe la stessa forza tellurica, eversiva, di muovere tutto, corpi, cuori, vetrate ecc...!!!

DiamondDog ha detto...

@harmonica eilà non ti facevo così british!
@totonno non voglio sminuire kerr burchill e compagnia cantante tantomeno un buon album (ma "diverso") come Street Fighting Years. Voglio solo dire che secondo me l'unico vero genio musicale della band era McNeill.
Sono le sue tastiere ad aver reso unici i Simple Minds e dopo la sua dipartita il gruppo si è sviluppato in direzioni diverse. Riparlando di tastiere, anzi mi meraviglio che oggi, in piena epoca di recupero dei synth, i Minds non vengano citati di più tra le fonti ispirative.
Certi pezzi (es. le semistrumentali e leggendarie "Theme from great cities" e "League of nations") riecheggiano in una marea di produzioni odierne.

Euterpe ha detto...

Anch'io se qualcuno mi dovesse chiedere l'album che rappresenta i Simple Minds direi Sparkle in the rain.

Maurizio Pratelli ha detto...

siamo tutti un po' british.

Max ha detto...

Indimenticabili queste sonorità...adoro il sound british di quegli anni, così particolare, quasi decadente e ipnotico, e non solo da parte dei Simple Minds...era tutto un movimento musicale fantastico e irripetibile.

porillo ha detto...

Ottima la tua analisi, Major, soprattutto quando dici che il disco piu' POTENTE. La produzione di Lillywhite li ha portati ad estremizzare quel suono "a cattedrale" che si intuiva solo sporadicamente negli album precedenti. ( per intendersi, ascoltare i primi 40 secondi di "White Hot Day").
Fondamentale e' stato l'ingresso a pieno titolo nel gruppo della possente batteria di Mel Gaynor ( presente solo a part-time in New Gold Dream), che ha caratterizzato l'album assieme alle tastiere di MacNeil ( senza di lui non sono stati piu' gli stessi..)
Sicuramente, come gia' sottolineato, Sparkle in the Rain e' stato l'album della maturita' e probabilmente il piu' rappresentativo; io per motivi sentimentali voglio ancora
rimanere legato a New Gold Dream e alle sue atmosfere piu' cupe e intimistiche.

uffachebarba! ha detto...

mi sembrava strano che mancassero all'appello pure i Sempliciotti del Look...