mercoledì 3 novembre 2010

C'è toscano e toscano

Chi mi conosce sa quanto io sia emotivamente legato a Francesco Nuti, a partire dai surreali esordi con i Giancattivi di Alessandro Benvenuti e Athina Cenci ed a seguire con alcuni film di interessante fattura e sufficiente scrittura come Io Chiara e lo Scuro o Caruso Paskowski.

Francesco poi ha deragliato, di testa e di fisico, ed è tuttora in bacino di carenaggio dopo incidenti di vario genere (il coma eccetera). Dicono si stia rigenerando a casa sua, e io francamente ci spero.

E vado a spiegarvi i perchè.

1) Francesco (e i Giancattivi) è stato espressione della toscanità migliore. Quella sardonica e cattivella ma anche surreale e brillante. Quella simpatica e fuori di testa. Quella teatrale e cinematografica più che televisiva. Quella che discendeva da Benigni e Carlo Monni e Novello Novelli e i teatrini off delle case del popolo. Non quella becera omologata e appiattita dei Carliconti e dei Giorgipanarielli (ahimè su Giorgio avevo più speranze, su Pieraccioni invece ancora non mi pronuncio definitivamente ma ormai i passi falsi superano di gran lunga quelli giusti).
Toscani che non fanno una buona pubblicità della Toscana al di fuori del Granducato. Che fanno diventare anche un pò antipatica quella cadenza che con Benigni aveva dilagato in ogni dove. Che fanno diventare strafalcione quel grado di creatività che accompagna ogni nostro gesto spesso alla ricerca dell'originalità.

2) Francesco è un grande cantante. Canta benissimo, davvero. Al di là delle cose ironiche (l'immortale Puppe a Pera....c'hai le puppe a pera pera pera pera pera) Francesco ha partecipato (ve ne eravate scordati?) al Festival di Sanremo e cantava regolarmente le main track dei suoi film.
Canzoni melodiche come GIULIA (o come MADONNA CHE SILENZIO C'E' STASERA o come LOVELORN MAN) che richiamano alla mente i passaggi più romantici dei suoi film o come SARA' PER TE (in concorso a Sanremo).
E ve le giro volentieri, queste due piccole cose calde e piacevoli, senza pretese e delicate come solo un comico un pò triste sa fare.



Giulia Francesco Nuti


Francesco Nuti: Sara' per te - E' Primavera [1991]

5 commenti:

Lucien ha detto...

A me il primo Nuti, genuino e corrosivo, piaceva un sacco, altro che Pieraccioni e Panariello.

Maurizio Pratelli ha detto...

sono d'accordo con lucien, e grazie per questo ricordo. speriamo ritorni

Leandro Giovannini ha detto...

mi associo nel tuo ricordo di Francesco; manca anche a me. Riguardo ad Alessandro Benvenuti ritengo che sia uno degli attori più sottovalutati d'Italia, ma basta andare a vedere un suo spettacolo teatrale per capire di che pasta è fatto. Ho avuto modo di conoscerlo grazie ad uno spettacolo allestito per ragazzi down dove lavora una mia amica; persona squisita e disponibile al punto da non chiedere alcun compenso per la sua partecipazione al progetto. Lo stesso dicasi per Carlo Monni. Il grande Novello Novelli pensa che lo incrociai una mattina che ero andato a fare la spesa in quel di Poggibonsi, suo paese natale. Stava caricando le borse della Coop dentro la sua auto, una polo scassata e ammaccata, con lo stesso sguardo che aveva nel film "Io chiara e lo scuro". Sul carlocontismo e il pieraccionismo stendo un velo pietoso.

Lucy ha detto...

Ho lavorato per un mese a Firenze, il gennaio più freddo che ricordo in vita mia ma anche il più divertente ;)

Non mi pronuncio nè su Piraccioni ( che nn mi piace) nè su Carlo Conti ( mai seguito)

valerio ha detto...

manca tanto anche a me l'umorismo ingenuo di Nuti... mi manca proprio Francesco Nuti a dirla tutta.
Mi manca ancora di piu' Massimo Troisi lo ammetto, ho un debole per il suo "fratello" napoletano, ma messi insieme (e mettiamoci pure benigni e il primo verdone) e poi guardiamo dalla finestra e abbiamo un'ideea di come pure la comicita' in italia sia andata a rotoli.

oggi non so nemmeno fare il nome di un attore comico contemporaneo...