giovedì 27 ottobre 2011

DISCOTIME: Deee-Lite e Groove Is In The Heart



Ma chi l'ha detto che la musica dance debba essere per forza limitata al periodo dorato lustrini e paillettes della Disco Music?
All'inizio degli anni '90 esplose nuovamente la dance mania, con arrangiamenti al tempo stesso più techno e più contaminati dall'hip hop culture.
DEEE-LITE da New York spaccarono di brutto con questo GROOVE IS IN THE HEART, funkettone inframezzato rap e progenitore di tanta musica venuta dopo (penso a Andre 3000 e i suoi Outkast, per esempio).
Lady Kier (uno dei corpi più belli mai visti su palco abbinato ad una voce che levati) e i suoi due pards (ballerini clamorosi inventori di mosse e mossettine che neanche MJ) imbastirono questo pezzo epocale colorato musicalmente e visivamente e per alcuni anni impazzarono in ogni dove.
A risentirla, questa canzone, non suona datata. Potrebbe uscire oggi e sembrare attuale.
Se solo esistessero ancora i dance club di una volta e il tutto non fosse ridotto ad un orrendo "aspira-al-privè-che-c'è-quello-famoso-del GF12 o 13" (aspira nel senso del desiderio, non della coca eh).
Notte gente, che la danza vi ritrovi.

21 commenti:

Totonno58 ha detto...

Sarà che ho la febbre...ma è troppo per me, passo:)

DiamondDog ha detto...

Ammazza oh, ti ho battuto in ecumenismo!!
A parte le battute, auguri di pronta guarigione e poi buttati in pista e smetti di languire dietro a quello che "gnaola"...
:-)

allelimo ha detto...

Speriamo che la danza faccia fatica a trovarci...

ps - una canzone che non piace a Totonno è una vera una tantum :)

Overthewall91 ha detto...

Questo brano mi è sempre piaciuto.

Euterpe ha detto...

Ricordo perfettamente era l'autunno del 90 e questo brano andava per la maggiore anche nella mia emittente, ricordo anche che brani coevi erano Tom's diner di Suzanne Vega nella remix dei DNA, e le prime degli Snap.Al'epoca proprio non le digerivo anche se dovevo programmarle, oggi sono un bel ricordo di un periodo irripetibile, però onestamente preferisco qualcos'altro .

DiamondDog ha detto...

Io nel 1990 facevo il militare e vi giuro che qualunque cosa passasse la radiolina-anni-60 che avevamo in caserma sembrava un capolavoro....comunque penso che questo brano sia a testimonianza di un'epoca e di uno stile poi ognuno di noi sicuramente non passa il tempo ad ascoltare le compilation di dance anni '90 (peraltro godibilissime e assolutamente superiori, nel genere specifico, a quelle degli anni '80 dove impazzava l'orrida italian disco dance di dan harrow e gazebo e p.lion....).
Ma se per caso mi trovo in un locale dove mandano musica a palla (evento rarissimo oramai) e parte la canzone in questione vi giuro che riempie ancora benissimo la pista!

Leandro Giovannini ha detto...

Contestualizzare in questo caso è cosa buona e giusta...Certa musica se la togli dalle discoteche perde tutto o quasi della sua carica e comunque qui siamo ad un livello che gli sborioni dell'italo disco se lo sognano. La dance dei 90 non la digerivo neppure io, troppo forte il ricordo della disco americana dei '70 per infatuarmi anche con queste sonorità, poi all'epoca preferivo andare con l'acid jazz, più nelle mie corde. Certo prima di dover ballare la techno e roba simile, vanno bene anche i dee-lite.

popsylon ha detto...

Bel pezzo, me lo ricordo. C'è pure Bootsy Collins fa te.

DiamondDog ha detto...

Sì, esiste anche una versione live da rock in rio con il bootsy collins e il suo basso a stella.....con un arrangiamento quasi salsa.
Una performance strepitosa che non ho postato io perchè altera tantissimo la versione-base.
Ma che merita sul serio...

allelimo ha detto...

Ma perchè ce l'avete su con l'italo disco, uno dei pochi generi musicali "moderni" nati dall'Italia?
E' musica da ballare, ha avuto un sacco di successo in tutto il mondo e ha influenzato fior di "artisti" della scena dance (dai Pet Shop Boys ai New Order), con padri nobili come Moroder, Kraftwerk e Devo e discendenti illustri come l'eurobeat, la house, l'italo dance e l'eurodance.

DiamondDog ha detto...

Non ce l'ho con l'italo-disco in generale (Moroder per me è un big dei suoni).
Ce l'ho con l'italo-disco degli anni '80, in particolare con quella che abbinava arrangiamenti ruffiani, melodie mielose e beat medi non troppo veloci.
In poche parole: Den Harrow, Gazebo, Baltimora, P. Lion, Sabrina ecc. ecc.
Cose che magari ci hanno fatto bene alle esportazioni ma che sono ancora oggi esempi di cattivo gusto da cui star lontani come la peste.
In my humble opinion ovviamente.

allelimo ha detto...

Ma guarda, son d'accordo con te sul cattivo gusto e sullo stare lontano come la peste dall'italo disco, non più che dalla disco music tout court però... :)

Epperò.
Io ho ricordi piacevoli legati alle (brutte) canzoni di Tracie Spencer (ah, la Tracie!) e di Sandy Marton (quando ancora aveva i baffi), quindi questo parlare male dell'italo disco offende profondamente la mia sensibilità e i miei ricordi musicali.
Non ho niente contro la musica anni '80, sinceramente ti dirò che la ascoltavo dai '70.
Pensa che ero amico di Gazebo e di Taffy, e (bomba delle bombe) ho fatto parte dei Via Verdi...

DiamondDog ha detto...

obbravo.

Euterpe ha detto...

...Negoziante che hai fatto parte dei Via Verdi metti da parte i tuoi ricordi dammi i regali di Natale....

Euterpe ha detto...

Tra l'altro i Via Verdi ti hanno anche dedicato il loro più grande successo ...oh oh Diamond...oh Diamond.... ;)

Anonimo ha detto...

Perdona l'intrusione cosi "a gamba tesa"... Ma internet é strano e per una ragione strana sono stato catapultato sul tuo blog di questo marzo: grunge eccetera. So che non c'entra nulla più ma non resisto (ho il superpotere della saccenza) e devo/voglio fornire il mio punto di vista.
La musica é un'industria che sfrutta le dinamiche marketing di qualsiasi altro prodotto commerciale (l'arte l'hanno svenduta? In alcuno casi si). "Grunge", "punk" e "crossover" sono solo parole che servono a creare "novità" e in fondo non vogliono dire nulla! Tecnicamente i nirvana hanno fatto con bleach (sottovalutatissimo) un qualcosa stile mudhoney (e quindi vicino al metal), con nevermind banalissimo rock insieme all'incesto e nell'utero. I pearl jam fanno hard rock. Gli stone temple uguale. Il "crossover" funk e metal? Uh geniale. I clash decenni prima cos'erano allora? Il punk? I sex pistols sono punk? Ma de che. Se quello é stato il punk (come oggi) é servito solo a vendere vestiti strambi della westwood (che poi alcuni sciorinano aggettivi a destra e a manca per definire la moda io non ci riesco). E i ramones anni prima cos'erano? Ascoltate tutto gente ma pensate a chi viene prima e chi viene dopo per educare le orecchie.
SAMO

Anonimo ha detto...

Perdona l'intrusione cosi "a gamba tesa"... Ma internet é strano e per una ragione strana sono stato catapultato sul tuo blog di questo marzo: grunge eccetera. So che non c'entra nulla più ma non resisto (ho il superpotere della saccenza) e devo/voglio fornire il mio punto di vista.
La musica é un'industria che sfrutta le dinamiche marketing di qualsiasi altro prodotto commerciale (l'arte l'hanno svenduta? In alcuno casi si). "Grunge", "punk" e "crossover" sono solo parole che servono a creare "novità" e in fondo non vogliono dire nulla! Tecnicamente i nirvana hanno fatto con bleach (sottovalutatissimo) un qualcosa stile mudhoney (e quindi vicino al metal), con nevermind banalissimo rock insieme all'incesto e nell'utero. I pearl jam fanno hard rock. Gli stone temple uguale. Il "crossover" funk e metal? Uh geniale. I clash decenni prima cos'erano allora? Il punk? I sex pistols sono punk? Ma de che. Se quello é stato il punk (come oggi) é servito solo a vendere vestiti strambi della westwood (che poi alcuni sciorinano aggettivi a destra e a manca per definire la moda io non ci riesco). E i ramones anni prima cos'erano? Ascoltate tutto gente ma pensate a chi viene prima e chi viene dopo per educare le orecchie.
SAMO

DiamondDog ha detto...

SAMO non ci ho capito molto però il tuo intervento si vede che è "sentito" e ti ringrazio per aver partecipato.
Sul fatto che poche cose sono veramente nuove sono totalmente d'accordo con te.
Sul fatto che la stragrandissima maggioranza delle uscite discografiche siano puro "business" (che male c'è?) pure.
Quindi.....su cosa non sei d'accordo e soprattutto con chi?
A presto, spero tu ritorni a trovarci.

allelimo ha detto...

Anche io faccio un po' fatica a capire il senso: la musica è un'industria, ok. Sfrutta le dinamiche del marketing, ok, soprattutto la musica "brutta".
Poi però mi perdo: grunge, punk e crossover sono solo parole che non vogliono dire nulla, però i Nirvana hanno fatto un album metal e i Pirl Jam hard rock, e mi viene da pensare ma allora metal e hard rock sono parole diverse, che vogliono dire qualcosa?
Poi tra punk, metal, crossover, sexpistols, Ramones e Clash mi perdo.

Le orecchie si educano anche attraverso le parole, e le parole e le definizioni sono importanti: servono proprio ad comunicare, a far capire, a mettere in relazione chi viene prima e chi viene dopo.
Senza parole, rinunciamo a parlare di qualsiasi cosa.
Rinunciamo a comunicare le nostre idee.
Può essee una scelta, ma visto che siamo su un blog mi sembrerebbe una scelta piuttosto strana...

Lucy ha detto...

Eccerto che me la ricordo sta canzone! Inizio anni '90, quando c'erano anche gli Stone Roses

Anonimo ha detto...

perdonate il ritardo.
dunque volevo solo dire che la musica non dovrebbe aver bisogno di etichette e classificazioni, in quanto "libera" perchè "arte". la musica è tutta "commerciale" (perchè tutti vendono). semmai mi preme sottolineare che quelli che vendono di più fanno musica più orecchiabile, tutto qua, più melodiosa.
che poi indagando vien fuori che è sempre la stessa tecnica da decenni vabbeh.
la musica che piace a me fa schifo. è orribile. inascoltabile. questo volevo dire.
che bello e brutto non esistono nell'arte.
in musica pochi lo evidenziano.

ecco perchè togli "seattle" e la storia della musica resta invariata
SAMO