venerdì 3 febbraio 2012

LONG COLD WINTER

Mai brano fu tanto coerente con la metereologia che stiamo vivendo, perlomeno da Firenze in su.
Qua a Milano non si riesce a tirare sopra lo zero, oggi c'è anche un pò di sole ma siamo inesorabilmente a -2° e la notte ci si asserraglia dentro casa che neanche l'assedio di stalingrado.
Ieri ho "tentato" di andare verso Firenze in treno ma a Bologna sono dovuto tornare indietro risucchiato nel Grande Gelo come da un'antica profezia lovecraftiana.
(tra parentesi ho visto ora il meteo e a Cefalù danno 16 gradi, porcauacca)

E allora che c'entrano i CINDERELLA di Tommie Keifer?
C'entrano eccome. Il loro pezzone che oggi vi propongo risente del mio stato d'animo attuale.
Un bluesaccio di quelli tristi, che discende in linea diretta dalla canzone rock che amo di più in assoluto, ovvero "Since I've been loving you" degli Zep.
LONG COLD WINTER è un gran pezzo, Tom Keifer una voce da paura e un discreto chitarrista.
I Cinderella però arrivarono nel momento sbagliato, paradossalmente quando i dischi di hard rock e heavy metal dominavano le classifiche di mezzo mondo.
(a proposito a volte penso all'epoca dello strapotere hard&heavy come al periodo in cui sulla terra dominavano i dinosauri, chissà quale meteorite ha abbattuto questo genere e perchè)

Furono confusi, i Cinderella, con la marea dei gruppazzi di glam metal imperanti (forse per le chiome cotonate?), e non riuscirono a farsi notare nel modo dovuto. Pur piazzando un paio di dischi ai piani altissimi, in realtà il loro mood troppo simile ai Grandi Padri e un pò meno simile alle canzonette pop metal dei Poison e dei Motley Crue non fu apprezzato quanto avrebbe meritato. Eppure erano un paio di spanne sopra la media del periodo, fidatevi.
Riuscivano, e lo dico per i miei detrattori, a fare anche incredibilmente a meno degli assoli a millemila l'ora, ripiegando su solidi solos di matrice seventies senza udite udite neanche un accenno di tapping.
E riuscivano a scrivere pezzi al limite del commovente, come questo.
Unico loro neo era indugiare su qualche power ballad di troppo, ma anche lì con più equilibrio e meno melassa del solito. E con l'unico obiettivo di dare al disco quel paio di pezzi giusti da far sdilinquire i romanticoni (es. la famosa e strappalagrime "Don't know what you got till it's gone").

Insomma se Long Cold Winter deve essere, almeno che sia quello giusto!

12 commenti:

unwise ha detto...

son sempre piaciuti anche a me...semplici e diretti... assieme ai grandissimi, ma poco fortunati, Tangier (quasi introvabili oggi).

Euterpe ha detto...

Diamond ed Unwise vi voglio bene.
Cinderella primi tre album un must nel loro genere.In long cold winter c'era anche la mega ballad don't know what you got....
I tangier hanno inciso 2 album uno più bello dell'altro, tra l'89 ed il 91 poi scomparsi

allelimo ha detto...

Questi sono proprio Hot Crap, e quindi, per contrasto, adattissimi al Long Cold Winter... :)
Devo ammettere però che mettere insieme una voce metal e una brutta cover di un pezzo dei Pink Floyd è una ricetta (per me) inedita. Pessima, ma inedita.

loopdimare ha detto...

1 - voce inesorabilmente brutta, inadatta al brano e costretta a forzare per essere di un macho al minimo sindacale.
2 - sono discretamente stanco che ormai il blues, specie se bianco, debba essere essere secondo questi schemi: lentissimo, da sfigato totale e con una chitarronna che sbrindella i soliti stereotipi...
visto per via della storia del jazz (vedi più sotto) sto ripassando il blues anni 30, un po' m'incazzo che tra le tante anime blues che esistevano allora, sia rimasta quasi solo questa molto sterotipata.
3 - visto che ho creato un blog tutto dedicato al jazz (http://www.blogger.com/) con un l'intenzione anche di allargare il pubblico ai curiosi del jazz (ed anche a quelli cui fa un po' schifo) con una storia del jazz in podcast, invito tutti, specialmente gli scettici ad ascoltarmi, anche se la prima puntata, molto interlocutoria può lasciare un po' freddi.
quindi Ste, se mi linki, io ti ho già linkato.
e comunque visitatemi, ascoltate anche gli altri podcast e curiosate un po...
4 - ah io mi faccio chiamare anch DJazz, ma adesso ero loggato così...

Alexdoc ha detto...

Il "meteorite" che ha distrutto l'Hard & Heavy "classico" è esistito, e l'hanno chiamato Grunge. Visto adesso fu grossomodo una rivolta contro i fratelli maggiori nel segno del recupero dei padri, simile al Punk in questo, e anche nel buttare il bambino insieme all'acqua sporca.

All'epoca ero adolescente cultore di questi suoni e band. Tom Keifer era uno smargiassone che mescolava ingredienti in partenza eccellenti: Stones ("Shelter me"), Zepp (questa, ricalcata sul modello di "Since I've..."), Aerosmith un pò ovunque, dai suoni al look, Ac/dc per la voce da "vorrei essere Brian Johnson ma non posso", passabile nei rn'r sfrenati ma inadatta e a tratti ridicola nelle ballate. "Don't know..." mi ha sempre stomacato, da preferire tutta la vita "Heartbreak station", non a caso con voce finalmente moderata e non inutilmente "anormale". Inutile dire che il risultato finale, seppur non particolarmente disprezzabile, non c'entrasse molto con le fonti d'ispirazione. Hai osservato come le Cenerentole erano spanne sopra (e che ci voleva?) e sottovalutati rispetto ai Poison. Per me erano altrettante spanne sotto, per dire una band già citata dello stesso settore e periodo, ai completamente ignorati Tangier. Vale a dire che in questa specifica materia trattata, meglio si seminava e meno si raccoglieva (e viceversa, naturalmente).

DiamondDog ha detto...

Bon, mi avete incuriosito davvero.
1) non conosco i Tangier, anche la mia metallaggine a questo punto ha il suo limite. Debbo comunque rimediare, visto l'unanime giudizio!
2) quale pezzo dei Pink Floyd sarebbe stato coverizzato? Non sono un Floydiano doc ma pensavo di conoscerli praticamente tutti.

Alexdoc ha detto...

Quest'estate mi sono trovato ad ascoltare le band meno appariscenti di quell'ondata, e scopro che di quel gran calderone a cavallo tra '80 e '90 erano le migliori. Alcune le conoscerai già e altre no, ma oltre ai Coverdaliani (o Rodgersiani, e questo mi basta per piacermi) Tangier ti consiglio anche gli australiani Kings of the Sun e Rhino Bucket (Bon Scott redivivo), i finlandesi (!) Gringos Locos, e gli americani Junkyard, Little Caesar, Circus Of Power, tutti poco o per niente "glam" e molto "street". Buona ricognizione sotto la neve! ;)

allelimo ha detto...

"Cover" era una battuta, però dopo le prime note del pezzo mi è subito venuto in mente "Shine on you crazy diamond". In ogni caso, musica (?) molto poco interessante (per me, secondo me, etc.)

DiamondDog ha detto...

@alex
io sono più "ferrato" per motivi anagrafici sul periodo della NWOBHM, ma concordo con te che le band "minori" spesso nascondono grosse sorprese: citerei Raven, Rods, Tygers of Pan Tang, Quartz, Samson, Angel Witch, Anvil come esempi (ma sono solo alcuni) di band che non hanno avuto la determinazione, la fortuna e le capacità di emergere di Maiden e/o Saxon e/o Def Leppard. Ultimamente poi mi sto intrippando nell'hard rock minore dei 70 e sto scoprendo anche lì cose assurdamente rimaste non-tramandate ai giorni nostri. Il successo nel music business è dato da un mix di circostanze tra cui il talento specifico è solo una delle componenti.

@allelimo
Sì, anch'io sull'intro iniziale di chitarra avevo pensato a Shine ma il resto del pezzo mi pareva svilupparsi in modo totalmente diverso..

allelimo ha detto...

DiamondDog, può essere che lo sviluppo sia completamente diverso, ma io dopo circa un minuto ho premuto stop, c'è un limite al mio masochismo... :)

Alexdoc ha detto...

Vedo su Fb i tuoi trip sull'Hard "minore" dei primi '70, davvero niente male, in tema suggerisco gli April Wine. Ecco, per la NWOBHM sono ferrato anch'io, e direi che lì invece le band che hanno sfondato sono realmente le migliori, quelle che avevano quel "qualcosa in più" che le faceva spiccare su una media comunque elevata, senza nulla togliere alle altre da te elencate che conosco e apprezzo più o meno tutte (aggiungo i grandi Diamond Head). Mentre per la fine '80 (se poi ci pensi bene non era altro che una ripresa del vecchio Hard'n'Blues '70 tenuto conto del Punk che quello stesso Hard aveva spazzato via, un paradosso in termini che però funzionava) a mio parere c'è molto più un abisso qualitativo tra le varie bands, per dirne due, Faster Pussycat e Great White, a vantaggio di questi ultimi, ovviamente. L'unico album dei Cinderella che ha resistito bene al tempo e che per me si può ancora ascoltare è il terzo, Heartbreak station, 1990.

Anonimo ha detto...

Adoro i Cinderella.Li ascoltati dal vivo l'anno scorso in Inghilterra. Sono stati grandiosi.
Peccato che non abbiano canzoni nuove