martedì 15 dicembre 2009

Radiohead Exit Music live (high audio quality)

Dunque, diciamo alcune cose in merito.
Che i RADIOHEAD siano il gruppo più grande degli ultimi 20 anni è ridondante ma lo ribadisco con assoluta convinzione.
Che questa performance sia ai limiti della perfezione, se solo non ci fossero quei cazzo di urletti da parte del pubblico, pure.
Che Thom Yorke sia il fratello intelligente di Matthew Bellamy (o che Matthew Bellamy sia il fratello scemo di Thom Yorke, fate voi) non mi pare neanche in discussione. Tanto i Muse devono ai Radiohead. In termini di stile, pathos, tensione e propensione al crescendo.
Che questo brano probabilmente lo ascolteremo quando lei se ne andrà e noi rimarremo soli con il nostro blog e la nostra cazzo di testardaggine pare altrettanto pleonastico dirlo.
Insomma, sto dicendo una serie di banalità sconcertanti, ma su questi temi è difficile trovare un contraltare.
Oppure no?
Stupitemi e contestatemi se ne avete il coraggio.
Halleluja!

21 commenti:

Lucien ha detto...

Non sarò certo io a contraddirti, in quanto nutro per Yorke e soci una specie di venerazione. Però ho un paio di amici-conoscenti appassionati di musica (e non di stronzate) che proprio non li digeriscono. Più che altro non li capiscono e non riescono ad emozionarsi. Peggio per loro, io me li godo e mi sono emozionato fino alle lacrime nel sentirli dal vivo nel 2003 a Ferrara.

DiamondDog ha detto...

Curioso, magari sono gli stessi amici miei?
Quelli che ti dicono "non mi prendono" o "non mi dicono niente"?
Penso derivi dal fatto che dopo i primi lavori la band ha abbassato il tasso commerciale della propria proposta e questo forse ha assottigliato la prima base di fan ed ha impedito loro di avere un fanatismo di massa a-la U2.

Euterpe ha detto...

L'album che mi è piaciuto di più a pelle è stato the bends,ma il disco con cui li ho apprezzati maggiormente è stato Kid A ,perchè hanno dimostrato di essere artisti con la A maiuscola interessati ad un percorso di crescita e di innovazione e non angosciati solo dal vendere più copie.A quel livello,intendo dopo il riscontro di vendite di Ok computer non so in quanti lo avrebbero fatto.

mr montag ha detto...

Enormi, niente da dire, una spanna su tutti. Ammentto però che In rainbows mi ha un po' deluso e Hail to the thief non mi ha entusiasmato. Ma sono i più grandi anche per questo, fanno quello che sentono, senza seguire le mode, le classifiche, l'affetto del pubblico. Artisti con tutte le maiuscole del caso.

mrmontag ha detto...

Non avevo letto il tuo commento, Euterpe, son stati contemporanei praticamente e vedo che anche tu hai scritto la frase sugli artisti con la maiuscola :-)

Aggiungo che OK Computer ha avuto un riscontro di pubblico non scontato, era già un album molto coraggioso, anche se meno "ostico" dei successivi.

DiamondDog ha detto...

OK Computer è l'album perfetto.
In magico equilibrio.
Ancora abbastanza commerciale (mi si passi il termine, lo uso nel senso del "compatibile con una normale memoria umana che poi canticchia le canzoni nei momenti più disparati").
Ma già molto molto pieno di innovazione anche se privo di sperimentalismi (mi si passi il termine, lo uso nel senso del "assolutamente incompatibile con una normale memoria umana che poi canticchia le canzoni nei momenti più disparati").

Anonimo ha detto...

Non capisco perchè per esaltare i Radiohead e Thom York sia necessario degradare Muse e Matt Bellamy...
Sarò strana io ma li amo entrambi...
E, scusa se ho il coraggio di contestarti, ma Bellamy sarà pure il fratello scemo, ma è un musicista di gran lunga più talentuoso, sia come pianista che come chitarrista.
Comunque grazie per il vidio.
Bellissima esibizione!
Debora!

DiamondDog ha detto...

Cara Debora, anche a me certe cose dei Muse piacciono e trovo che Matthew sia un musicista dotato.
Solo che a differenza di Thom (e dei suoi compari) si limita a ripetere all'infinito lo stesso schemino da anni.
Ogni album dei Muse contiene un paio di singoloni cavalcanti molto belli, qualche discreto brano più ambizioso e un pò di fuffa riempitiva.
Diciamo che per quanto mi riguarda li ritengo abbondantemente sopra media nel contesto attuale del pop-rock ma non hanno partecipato per niente all'evoluzione musicale degli ultimi 20 anni.
Come invece penso abbiano fatto i Radiohead.
Poi il paragone fratello intelligente / fratello scemo mi serviva per sottolineare certi concetti in modo enfatico ma concordo con te che è un pò eccessivo.....e penalizzante per Bellamy.
Ciao e continua a "contestarmi" che a me piace, sul serio, avere qualche voce fuori dal coro.

Resto In Ascolto ha detto...

io ne sono un'altra ... di voce fuori dal coro. 1° lavoro "normale". 2° gran bel disco. ok computer tra i miei preferiti di sempre ed equilibrio perfetto come dicevi tu. nei successivi Yorke ha smesso di cantare e iniziato una lunga cantilena(compreso quello da solista), durata troppi album (tolta una manciata di canzoni al di sopra). va bene non scadere nell'U2ismo(???) ma il troppo ecc. ecc. purtroppo io sono legato ancora al "hai sentito quell'assolo di chitarra in quel pezzo?" "...e quando canta ...??"
cordiali saluti

Anonimo ha detto...

"Ogni album dei Muse contiene un paio di singoloni cavalcanti molto belli, qualche discreto brano più ambizioso e un pò di fuffa riempitiva."

Ehm, odddio, su questo potrei anche essere d'accordo :-), ma solo se dall'analisi escludiamo "Origin of Symmetry".

"non hanno partecipato per niente all'evoluzione musicale degli ultimi 20 anni."

NO, su questo non sono proprio d'accordo. Secondo me invece hanno influenzato tanto la musica degli ultimi 10 anni. E neanche sul fatto che siano ripetitivi. Trovo che ogni loro album sia totalmente diverso dagli altri e che abbiano saputo evolversi e cambiare profondamente.

Io ci torno volentieri a "contestarti", ma sui Radiohead non avrei nulla da ribattere, visto che mi sembra siamo d'accordo. Ma prometto che se torni a "parlar male" dei Muse io mi rifaccio viva.
A parte gli scherzi, complimenti per il blog.
Ciao, Debora!

DiamondDog ha detto...

ok Deb, prometto che per averti tra i miei frequentatori ogni tanto sparlerò di Bellamy e co.
Anche se consentimi di spezzare a loro favore una lancia (ma che dico lancia, un lancione) per aver preso per il culo la Ventura in quel modo.
Andrebbero ammessi alla Rock and Roll Hall of Fame solo per quello!!!

Restoinascolto (ce l'hai un nome?) benvenuto. Ti segno tra quelli "era meglio quando i Radiohead facevano canzoni normali", ok? Anch'io mica ho deciso poi così bene da che parte stare, a parte Kid A ho ancora alcune difficoltà con Amnesiac e altri lavori.....

Maurizio Pratelli ha detto...

I muse, che poi matthew se la spassa dalle mie parti, non riescono proprio a piacermi. I radiohead sono di un altro pianeta. Anche senza andare a san siro....

Leandro Giovannini ha detto...

Wake from your sleep
The drying of your tears, today we escape, we escape

come si fa a non amarli?
come si fa a paragonarli con gli U2 visto che questi da Rattle and Hum hanno smesso di fare musica?

riguardo ai Muse facciano un album come OK Computer e poi ne riparliamo.

Anonimo ha detto...

Mmmmmm, mi sto affezionando a questo blog per cui dico che...ascolterò il brano domani per non svegliare mio figlio ma temo che DD dovrà annoverarmi tra "quegli amici suoi"...e già questo sarebbe gratificante per me!:)Totonno

MrMontag ha detto...

Boccio i Muse, che pure m'avevano incuriosito coi primi due album. I Radiohead sono un'altra cosa...non solo i Muse non hanno fatto un Ok Computer, ma nemmeno un The Bends...ancora tanta strada da fare per loro.
Io preferiso i Radiohead fino a Ok Computer, ma ho amato la svolta di Kid A e Amnesiac.

Anonimo ha detto...

sarà, diamantifero,
ma com'è che io non sono mai riuscito ad ascoltare per più di 10secondi un brano delle teste di radio...???

infatti, di loro, per 10 anni non sono andato oltre
- The Bends ***
e
- O.K. Computer ***½
poi, l'altr'anno, ci hi ho riprovato con
- In Rainbows **,
ma la confezione in carta colorata fa così schifo (sembra una bustina di preservativi gigante...)
che l'ho scartato una volta sola e
non sono andato oltre... dentro ci sono pezzettini assurdi di carta colorata... roba per strafattoni only... azz, che bella "clientela" devono avere...
non l'ho mai manco messo nel lettore, quel cd...
l'avevo ordinato da amazon, per cui mica lo sapevo della confezione "da pere"...

DiamondDog ha detto...

Sull'operazione di In Rainbows andrebbe scritto un libro.
Mi riferisco al fatto che fu distribuito in prima battuta solo on line e ad offerta libera.
Per quanto riguarda il packaging potrei essere parzialmente d'accordo con te, ci vedo della creatività ma a volte si esagera.
Per quanto riguarda l'album non è affatto brutto.
Sarebbe stato eccellente se fosse stato più "condensato".
Ma si sa, oggi quando esce un CD non ci sono solo le belle canzoni.
Ci sono anche gli scarti (quei pezzi che una volta, con il formato LP non c'entravano e venivano segati), gli outtakes, le alt-version, i remixes, i cazzi e mazzi ricchi premi e cotillons.

Difatti le mosse successive della band indicano che hanno percepito il pericolo della sovraabbondanza e i Radiohead si stanno dedicando ai singoli.
In modo abbastanza pionieristico (non sono i primi e il mercato già va in quella direzione ma solitamente il singolo è il biglietto da visita dei "nuovi", mica dei big).

Resto In Ascolto ha detto...

in fin dei conti credo che se una band riesce a far parlare di se e a creare dibattiti e punti di vista DIAMETRALMENTE OPPOSTI significa (a prescindere) che è vitale e cerca di non impantanarsi nei soliti clichè. e a questo va dato grande merito ai Radiohead. il coraggio di esprimere le proprie idee non è da tutti.
ciao
GIANNI

Anonimo ha detto...

Ferve il dibattito, vedo. Io tempo addietro conoscevo i Radio solo da Ok Computer in avanti, e li vedevo in ritardo di 25 anni sul "dark" (Cure, per intenderci) che sembravano riproporre. Mi sono ampiamente ricreduto e sottoscrivo sulla loro originalità e importanza nella storia musicale recente.
Quanto ai Muse ho ascoltato un paio di album recenti e forse non il meglio, mi sembra che eccedano con un "wall of sound" inutile e roboante quando con un po' di misura riescono ad azzeccare qualche buon pezzo, temo però che difettino in inventiva.
"Amnesiac": va ascoltato più di una volta, magari a distanza di tempo. Alla prima è da suicidio, ma bisogna ritornarci su, poi rischia di piacere parecchio (ogni tanto)...

arc

zero in-coscienza ha detto...

Vabbè, ma non lo spaevi che sono sono alieni? se ascolti i brani al contrario vedrai che ne saprai di più sul 2012.

countryfeedback.splinder.com ha detto...

Non sarò di certo io a contraddirti, sai bene che su questo argomento siamo sulla stessa lunghezza d'onda...