martedì 1 febbraio 2011

The Decemberists "This Is Why We Fight" Live on SiriusXM



Non sono (finora) mai stato un particolare fan dei DECEMBERISTS.
Ma l'ultimo lavoro, peraltro un pò criticato dai fan duri&puri della prima ora, mi sta convincendo a diventarlo.
In un'epoca in cui l'estetica conta ancora molto, pur lontani dagli eccessi di look dei decenni che hanno chiuso il secolo, i ragazzi di Portland appaiono gli antidivi per eccellenza.
Ancor più della genia del "new folk" o della schiera dei "nuovi suoni da brooklyn" che, per quanto low profile, mantengono una loro iconografia ben riconoscibile; i Decemberists sembrano impiegati del catasto vestiti all'upim.
Ma zitti zitti e bassi bassi sono andati al numero uno su Billboard, tanto per gradire, rendendo il loro lavoro un pò più masticabile per le masse ma senza sputtanarsi più di tanto.
E, per me, questa canzone è veramente veramente bella.

PS il primo che dice che ricordano i REM è un sacripante (ma insomma c'ha anche un pò di ragione eh). Ma in fondo, che c'è di male?

17 commenti:

Lucien ha detto...

No, non c'è niente male (anche qualcosa di Neil Young).
In realtà hanno raggiunto uno spessore che permette loro di spaziare senza problemi ed inventarsi dischi in apparenza semplici come questo.
Hanno avuto anche il merito di farmi rispolverare la mia vecchia 12 corde: che spasso. :)

Mr Montag ha detto...

Canzone bellissima, ottimo album. Io sono un sacripante, ho pure scritto che non c'è più bisogno dei Rem adesso (non che senza i decemberists ne sentissi la mancanza).

DiamondDog ha detto...

@lucien,
sì, anche il vecchiaccio aleggia come uno Spirito Sacro...
@montag
a parte il fatto che non riesco più a commentare da te (mi rimbalza dicendo che sono una specie di spammer...??? boh) vedo che siamo allineati...
:-)

Aggiungo al discorso una considerazione ricavata leggendo per blog di questo disco.
E' come se piacesse moltissimo a chi prima aveva "snobbato" il talento dei Decemberists e come se avesse deluso i fan della prima ora. O no?

Mr Montag ha detto...

mmmh, farò presente all'amministratore, visto che ci tengo ai tuoi contributi...
a me piace tutto dei decemberists e mi piace proprio il loro essere anche imprevedibili

totonno58 ha detto...

Bellissima canzone...comunque da vecchio "progger", amante delle suite, dei concept album, dopo l'emozione provata ascoltando l'album precedente, ho deciso che volgio provare a seguirli qualunque cosa facciano!:)

Euterpe ha detto...

Prima dei rem cmq l'ispirazione o la somiglianza va verso alcuni brani di Cougar-Mellencamp e più semplicemente a Fogerty e Dylan.
ai puristi o presunti tali dà fastidio il fatto che sia arrivati al numero 1 in classifica perchè non sono più di nicchia e allora non fa più figo ascoltarli

DiamondDog ha detto...

@totonno
non conoscevo questa tua "passionaccia"...
@euterpe
eccaaaalllà, direbbero a roma. Ci siamo alfine arrivati allo snodo. Finchè sono indie va tutto bene, appena si mettono un incollatura avanti (è successo anche con Vampire Weekend e Arcade Fire) e fanno qualche hit di troppo tutti in fila a storcere il naso.

SigurRos82 ha detto...

Diamond, non è il fatto di essere indie. Parlo ovviamente per me, ma sinceramente non mi frega una mazza di quante copie abbiano venduto. Personalmente, il fatto che abbia apprezzato meno gli ultimi lavori dei Decemberists e degli Arcade Fire ha a che fare col contenuto di suddetti dischi, (e ad odni modo, mesi fa, mi sono rallegrata per il numero 1 degli Arcade Fire anche in classifiche mainstream).

P.S.: Hai mai ascoltato Castaway & Cutouts e Her Majesty The Decemberists? Prova, ci scoprirai un Meloy creatore di narrazioni straordinario. O perlomeno credo che riuscirai a carpire la differenza tra questi Decemberists e quelli dei primi 3-4 album. Differenza che sta alla base del mio attuale 'storcere il naso'.

DiamondDog ha detto...

ehi mi risulta ancora consentito "storcere il naso"!!!
:-)
Per quanto mi riguarda apprezzo più i Decemberists attuali perchè meno sovraccarichi. Non avevo capiti quando sembravano i Jethro Tull rivisti e corretti li sento più miei adesso. E non c'entrano le copie vendute, io dico che in questa versione arrivano di più alle masse, a prescindere dalle copie è un modello musicale più immediato e fruibile.

Leandro Giovannini ha detto...

non li conoscevo, la canzone non è male, per il resto non so dire di più. sul discorso dello snobismo sfondi una porta aperta, sul resto, se queste sono le novità, 'aridateme i jethro tull.

Mr Montag ha detto...

D'accordo con Diamond (a proposito, il problemino sul blog dovrebbe essere sistemato). Sui Decemberists in particolare, il mio gusto conta parecchio, è chiaro che un debito così spinto verso il Neil Young dei primi anni Settanta non può che farmeli amare...
In generale, non sono uno che si scandalizza o storce il naso se un gruppo indie arriva al primo posto...può anche cambiare per arrivarci, io guardo solo il risultato...Arcade Fire e Decemberists mi pare l'abbiano fatto con ottimi risultati

SigurRos82 ha detto...

@ Diamond: di tutti i paragoni che ho sentito, quello coi Jethro Tull mi risulta, oltre che inedito, il più fantasioso ;) Posso chiederti in che cosa, in quali passaggi di quali album ti ricordano i JT? Forse, magari gli ultimi due precedenti a questo (per la ricerca del concept e della sovrastruttura), ma i primi...boh.

Sulla immediatezza/fruibilità...boh anche qui, mi rendo conto che si va sul gusto soggettivo. Io continuo a ritenere molto, ma molto più personale e interessante il primo Meloy...questo di adesso non ha neanche più titoli originali da dare alle canzoni, i quali mi sembrano alquanto ordinari se paragonati a, che so, Here I dreamt I was an architect, Shanty for the Arethusa, The gymnast high above the ground, I was meant for the stage...;)

DiamondDog ha detto...

Sigur, il penultimo mi ricordava (ma non solo a me, ho amici che vivono in inghilterra che mi dicevano la stessa sensazione) un pò le atmosfere dei JT....comunque era un pò sovraccarico di roba.
Non so se si trattava di overproduzione oppure di arrangiamenti un pò barocchi. Ma mi dava quella sensazione lì, chettedevodì.

totonno58 ha detto...

Il penultimo è un vero concept album in chiave folk-rock che si potrebbe avvicinare, in qualche modo, a Thick as a brick, ma ancora di più a John Babbacombe Lee, dei Fairport Convention...ho studiato con profitto, egregio blogmaster?:)

DiamondDog ha detto...

oddio totonno anche troppo!
io ai fairport convention non ci arrivo proprio, non sono mai riuscito ad "entrarci" in quel mondo là....però thick as a brick rende l'idea.

Maurizio Pratelli ha detto...

un gran bel disco, poi sui Jt...

chiara ha detto...

Beh, più che ricordare i REM hanno la stessa chitarra, ovvero Peter Buck che suona in un sacco di pezzi. A me st'album invece non mi prende affatto, not my cuppa, ma voglio vederli a maggio dal vivo... ciao coccone. (peruginian inside of me)