lunedì 24 settembre 2007

hunter and the hunted

Ho molte loro canzoni nel cuore, però rigorosamente fino a (compreso) "Sparkle in the rain".
Questa è una delle mie preferite perchè viene dopo l'era glaciale di Sister feelings call e cade nel momento di maggior stato di grazia del gruppo.
Che, per inciso, quando era al top, fu il più grande gruppo emerso dalla bolgia new wave.
Sì, perfino sopra gli U2.
Capigliature a parte, aggiungerei.

Da segnalare il delizioso assolo di synth che nel disco fu suonato da Herbie Hancock.

22 commenti:

Anonimo ha detto...

manda una mail al buon andy, che passi di qui...

Anonimo ha detto...

ancora in ballo, 'ste chiaviche?

DiamondDog ha detto...

Andy?
Le ho provate tutte.
Magari si rifacesse vivo.....

DiamondDog ha detto...

Anche se il vero fan dei SM era ed è Porillo.

Anonimo ha detto...

SM sta ovviamente per sadomaso, visto il gruppo...

DiamondDog ha detto...

Mai visto tipi più innocui dei 5 Simple Minds....

Anonimo ha detto...

nel senso che oggi sono come una martellata sui test...

Anonimo ha detto...

i Simple Minds:
grandi promesse - mantenute - del rock oscuro (Empires and Dance non fece epoca ma forse fu tra i più rappresentativi del "sound" che iniziò gli eightes); virarono sulla decadence-dance con malinconica grazia: chi c'era ricorderà alle radio Someone, Somewhere in Summertime, perfetto manifesto dandy ai tempi dell'elettronica.
Tutto New Gold Dream era notevole, e trasmetteva buone vibrazioni anzichè cupe introversioni dark, senza essere perciò superficiale o anestetico. Secondo me tutto terminò lì, punto di massima ascesa. Sparkle in the Rain già dalla cover con scudi e scintille faceva presagire qualcosa di inutile, di ridondante.
Ma prima o poi succede, allora bisogna accontentarsi dei ricordi.

arc

Anonimo ha detto...

Simple Minds: il look e il glamour prima d’ogni cosa.
cioé: i bardi dell’effimero, l’inutile e il pomposo elevato a religione, alla caccia di fans da discoteca sedicenti intellettuali (i fans, non le discoteche…)…

in 7 parole: delle mezze chiaviche con un bel look…

DiamondDog ha detto...

Concordo con Arc, ovviamente, anche se Sparkle fu grande album che soffrì di una over-produzione.
Fu infatti prodotto da Steve Lillywhite, ex-artefice del sound di War (U2) e dette ai SM delle spigolosità inusuali.
Il mix fu sicuramente inferiore alle precedenti levigatezze di NGD.
Ma Sparkle resta album con notevoli composizioni: Waterfront, Upon the catwalk, Book of brilliant things.
Poi il crollo rovinoso di Alive and kicking......

Anonimo ha detto...

Stè, sono d'accordo: in parte.
Mi hai fatto ricordare che quelle che citi sono giusto le 3 che avrei salvato (a buoni voti, oltretutto) di Sparkle.
Sì, Lilliwhite era un gran produttore (mi sembra anche Gabriel 3° e il bellissimo Black Sea degli XTC).

arc

DiamondDog ha detto...

Lillywhite era un gran produttore.
Capace di imprimere al sound di un disco un vero e proprio "marchio di fabbrica".
Ma non sempre adatto alla bisogna.
Mi sovviene anche una produzione per gli Stones, forse l'album di Harlem Shuffle ma non sono così sicuro....
Un altro grandissimo dell'epoca era Hugh Padgham.

Anonimo ha detto...

grazie Major, per il credito che mi concedi.
Ho avuto una sacra venerazione per i Simple Minds, che conservo anche ora, ma solo fino ad determinato momento della loro carriera, che ha coinciso con il grande successo internazionale.
Ha ragione arc, io ho concesso credito anche a Sparkle in the rain, ma a posteriori era troppo "gotico", troppe "cattedrali di suoni". Per fortuna che il doppio live e' venuto di li' a poco...

Porillo (nonostante Tronchetto & Afef)

Anonimo ha detto...

E comunque Major, ho bisogno di aiuto..

http://rifuggidalbove.splinder.com/


Porillo

pieroscaruffi ha detto...

ho detto e ridetto che i Simple Minds
erano solo look,
ma sotto il vestito niente

uffa!

DiamondDog ha detto...

Agnul, non hai bisogno di assumere identità alla Fregoli per dire la tua....

Anonimo ha detto...

A me i Simple Minds non sono mai piaciuti particolarmente; tuttavia li preferisco a gente come Depeche Mode e compagnia bella...

Anonimo ha detto...

Si potrebbe aggiungere che i SM e comunque il suono "epico" di quel tipo e quegli anni ha avuto una discreta ripresa negli ultimi tempi: si vedano i "muri del suono" (spesso noiosi per la verità) dei Muse oppure le trascinanti accelerazioni degli Arcade Fire. Qualcosa di analogo divrebbero essere gli Interpol ma in verità non li ho mai ascoltati...

arc

DiamondDog ha detto...

Non temete.
Prima o poi ci sarà il synth-revival.
I cicli, sono l'unica cosa certa della musica.
Ora siamo in pieno folk-revival.
Basta avere una chitarrina acustica e un motivetto e vendi milioni di copie (Jack Johnson, Leslie Feist.....).
Prima o poi qualcuno ritirerà fuori il casiotone e vai con gli Yazoo....basta solo che non lo crossoverizzino con il rap come hanno fatto con il metal.

Anonimo ha detto...

;)

Anonimo ha detto...

like my picture? ;))
Braid

Anonimo ha detto...

Ah, Maggiore.
Anch'io ho visto il tour di New Gold Dream.
Mestre, Palasport. Casino, cariche della celere.
Dentro, la delizia.
Indimenticabile.


Porillo