lunedì 25 febbraio 2008

Never let me down again (live 1990)

Da quello che molti fa considerano il loro miglior tour di sempre vi metto in onda la loro miglior canzone di sempre.
Certo, c'è chi preferisce Enjoy the silence oppure Walking in my shoes ma anche Somebody o ancora Barrel of a gun.
Io stesso, a seconda dei momenti, ne mando in cima una piuttosto che un'altra.
Ma su questa torno sempre.
Perchè segna la sintesi maxima della filosofia Depeche Mode.
Pop (d'avanguardia? non dimentichiamo il ruolo della storica Mute Records, che spingeva per un riposizionamento della pop music in chiave sociale) abbinato ad atmosfere cupe e densamente opprimenti.
Senza mai scivolare nel dark ma sempre pericolosamente on the border.
Album come Violator o Songs of faith and devotion si avvicinarono molto all'orlo del baratro.
Dave Gahan pure.
Ma è in Music for the Masses (da cui è tratta Never Let me down again) che il miracolo dell'equilibrio del "pop sull'abisso" fu raggiunto.
Punto, stop, halleluja che sennò mi parlo addosso.
E perdo quella obiettività per cui vado giustamente famoso.
Alla faccia di chi li considerava un gruppetto di electro-pop.
Stanno ancora là, in cima.
Dopo quasi 30 anni.
Tiè.

26 commenti:

Anonimo ha detto...

“stanno ancora là, in cima”…

come no! “in cima… di rapa”… mischiati alle orecchiette…

moda pronta: una combricola “plastificata”, semplicemente disgustosa…
davvero ripro-abominevole che ci sia ancora chi li ascolta…

DiamondDog ha detto...

ok, diciamo che a livello creativo è dall'ottimo ULTRA che non aggiungono molto e diciamo anche che purtroppo (vedi i progetti solisti) sono in fase di disgregazione.
Ma diciamo anche senza alcun indugio che i DM hanno fatto la storia del pop.
Coniugandone la parte artificiale (di derivazione Kraftwerk) con quella più sensibile.
Rendendo l'essenzialità la protagonista assoluta ma tenendo sempre sotto la manica l'asso di cuori.
Nessuno come loro ha saputo esprimere emozioni e perfezione stilistica con così poche note.
Se pensi a come procede Enjoy the silence con quelle tre-quattro note di simil-casiotone e tutta quella tensione emotiva sottostante.........
Ma come puoi capire tutto questo?
Non te ne faccio una colpa.
Anche se, as usual, un filo di umiltà in più nel cercare di approfondire non si disdegnerebbe.

Anonimo ha detto...

aridamme i National... ;-)!!!

devo continuare a fare uno sforzo enorme di estraniazione emotiva per accettare che i suddetti abbiano un impatto nella storia del pop.
Purtroppo ce l'hanno, il "purtroppo" ce lo metto io.

Fanno parte di quelli che si so scordati la chitarra sulla metro e hanno cominciato a suonare col synth trovato in studio...mannaggia la memoria mannaggia.
Un po' piu' di fosforo e tutta sta roba synth-etica non sarebbe mai esistita.

Ah per tornare a bassochitarrabatteria, The Enemy hanno fatto una cover di Five Years di Bowie che si puo' scaricare for free se t'interessa, qui!
http://www.nme.com/news/the-enemy/34641

Non l'ho sentita declino ogni responsabilita' alle conseguenze sulle coronarie del blogmaster!

buonpranzo
Vale

DiamondDog ha detto...

Vale, se i depeche mode avessero saputo suonare avrebbero utilizzato chitarra-basso e batteria normali.
Tempo fa scrissi un post provocatorio sul ruolo democratizzatore che abbe l'avvento del casiotone.
Io sono un fanatico della chitarra elettrica come tutti sanno.
Ma non posso non considerare che con l'avvento del casiotone anche un ignorante musicale ebbe le possibilità di esprimersi in musica.
Che è un fatto strordinario.
Poi per mille sinthpopperi che sparirono nel nulla perchè privi di anima ne sono rimasti alcuni che hanno fatto (purtroppo o meno dipende dai gusti....) la storia del pop.

Non sottovalutare quanta importanza A SUO TEMPO Bowie dette al synth.
Non per moda ma per i contenuti e per il fattoche il synth permetteva colori espressivi mai ragguontui prima con gli strumenti tradizionali.
Ed ora la domanda carogna.
Sarebbe mai esistita la trilogia berlinese senza il synth?

Anonimo ha detto...

come no!
“trilogia” è la parola magica!

sta a parlare di “trilogia del Pio Bove (“Low”**, "Heroes"**½ e “Lodger”*½)
quasi fosse, chessò:
- la trilogia di Eschilo
- la trilogia “dantesca”
- la trilogia di Calvino
(“I nostri antenati”, coi tre romanzi brevi “Il visconte dimezzato”, “Il barone rampante”, “Il cavaliere inesistente”
- la trilogia di del Michelangelo (L’avventura, '60, La notte, '60), L’eclisse, '62)

ecc. ecc…

propri sensa vergogna!

P.S.
a parte che, nel bene e nel male, il Bove non c’entra un picchio con la csd. “trilogia berlinese”, se non per la “facciata” (da fauno…): musicalmente (synth), fu praticamente tutta roba del capace sacco di Mastro Braianino…

DiamondDog ha detto...

Errore.
La trilopgia fu una collaborazione a più mani.
Ancor oggi è ricordata come uno dei massimi esempi di sinergìa (cioè la somma fa più del totale delle singole parti).
L'incontro tra due geni, Bowie e Eno, e alcuni non proprio di secondo piano "comprimari" (tipo un certo Fripp....).
Ma magari sto sognando e la musica si è fermata sulla via di Durango....

Anonimo ha detto...

le "colalborazioni" sono un'invenzione dell'uff. P.R. do Bowie...
.
un sommo critico scrive:
.
"è un ansioso disco elettronico, non del tutto compiuto, ma attarversato da folate... ma più che le canzoni colpiscono gl iinquietanti sottofondi strumentali ispirati da Brianino..."

io, che so leggere, capisco che si tratta NON DI MUSICA, ma solo di RUMORE, comunque rumore farina del sacco di tale Braianino...

DiamondDog ha detto...

"è un ansioso disco elettronico"

Quale dei tre?
Immagino si riferisca ad Heroes, che presenta una facciata totalmente strumentale e in cui anche i sassi sanno che Bowie contribuì fortemente ai temi musicali, meno ovviamente all'ambientazione sonora.
Titoli come V-2 Schneider o Neukoln sono bowiani fino al midollo.
Ma, ripeto, NON PUOI CAPIRE.
Anzi, se ti piacesse quella roba mi insospettirei verso di essa.

DiamondDog ha detto...

E comunque basta Bowie, che lo so a memoria.
Voglio parlare, se c'è qualcuno che ne ha voglia, dei Depeche Mode.

Anonimo ha detto...

come no!
lo sai così a memoria, il Bove, che quando abbiamo fatto la sua compi ha dovuto salvarti il culo Janine / Fiona, affinchè fosse presentabile (la compi)...
ai miei occhi... che sono gli unici che contano...

Anonimo ha detto...

...e la cazzo di Rhino?

Per curiosita' chi ha dato 2 stelle a Low quante ne da ai Depeche Mode?

ciao carissimi,
continuate cosi' domani mi diverto a leggere.

Vale

DiamondDog ha detto...

Con Janine (ed Henry) abbiamo avuto divergenze normalissime tra fan.
Come quelli che discutono se è più bella charlize theron o halle berry ma in realtà potendo.....non se ne lascerebbero scappare nessuna delle due.

Anonimo ha detto...

dei DEPECHE MODE ho solo antologie (figurati se compro gli album di quelli sfigati!
del resto i loro brani li ho (doppi) anche nella antologie della Rhino...
.
** The Singles 81 -> 85
**½ The Singles 81 -> 85 – remastered – (½ solo per la rimasterizzazione)
**½ The Singles 86 > 98 (2 cd)

Anonimo ha detto...

Tu pensa, DIAMOND... da quando mi stai facendo ripensare agli anni '80, l'età della mia gioventù abrustolita, non ho potuto che ritornare al 1984. La mia prima estate da solo... e tra le tante canzoni rimaste di quell'anno vi era People are People, dei Depeche.. col suo sound martellante da officina meccanica.
Mi chiedo ancora cosa sarebbe stato di Sandy Marton senza loro.
People are people from Ibiza.
See you later.

DiamondDog ha detto...

La Rhino!
Ha colpito anche coi DM.
Non c'è speranza, maledizione.

Sandro.
Nel 1984 non erano ancora al meglio, ma promettevano bene, i ragazzi...se penso che avevano somebody (voce e piano ma non ditelo al sire che pensa alle macchinette) e blasphemous rumours.

Anonimo ha detto...

La casa discografica del Sire li scritturò nel 1981, quando lanciarono "Just Can't Get Enough"... come fa ora a rinnegarli?
--
Come non ricordare anche Everything Counts e Blasphemous rumors?
Perchè non considerare quello che hai detto sul synt-pop di quegli anni? Gruppi come Human Legue, New Order, Soft Cell, Yazoo (con l'ex D.M. Clarke) non sono proprio da dimenticare... ma sicuramente va dato poi atto ai Depeche di aver proseguito su una strada originale che è riuscita a portarli sino ai nostri giorni.

Anonimo ha detto...

Ops! I rumori blasfemi li ho ripetuti...

Anonimo ha detto...

e poi dicono che siamo noi vecchi i nostalgici!
qui siamo alle seghe a doppia mano!
(scusate l'eleganza...)

DiamondDog ha detto...

Sandro, i New Order vanno un pò al di là del synth pop......essendo i Joy Division senza Ian Curtis.
Certamente hanno svoltato verso uno stile più commerciale ma non me la sento di accomunarli del tutto agli altri gruppi di synth pop.
Gli altri da te citati non sono però nel mazzo degli ignobili che citavon io, anzi.
Gli YAZOO meriteranno un topic essendo stati (troppo brevemente!) un rarissimo esempio di pop di qualità, sintetico (Clarke) ma anche soul (Alison Moyet, grandissima).
Gli Human League pure.
Ma c'è tempo c'è tempo, coming soon.......

DiamondDog ha detto...

Traps, che ci vuoi fare.
Adesso sono in fissa con gli anni'80.

Anonimo ha detto...

concordo sui New Order, siamo un paio di spanne sopra anche se pure li non amo troppo la svolta post-curtis.

riguardo ai Yazoo, Diamond, ti do un motivo in piu' per un topic...ma non t'aspettare altri grossi contributi from my side!

si sono riuniti pure loro e sono in Tour...
http://www.yazooinfo.com/

Anonimo ha detto...

Io preferisco "I just can get enough".

Anonimaqui

Anonimo ha detto...

per favore, parliamo solo di ciò che conosciamo!

i Moda Pronta sono sempre stati “Mute Records Ltd”, gruppo EMI (di proprietà della Terra Firma, brit private equity)
solo in America, dall’86 sono stati distribuiti dalla “Sire” (gruppo Warner”, che a partire dalla fine dei ’70 lanciò in merica diversi gruppi niuueve e postpanc brit (Moda Pronta, La Cura)

DiamondDog ha detto...

Cara anonimaqui, "I just can't get enough" è stato il primissimo hit del gruppo.
Ma anche il canto del cigno di Vince Clarke, che nel primo album era l'autore di tutte le musiche.
UN ottimo compositore poi andato a far fortuna con Yazoo, Erasure e quant'altro.
Però con uno stile....come dire.....gli inglesi direbbero che faceva pop "theathrically". Insomma un'esteta del suono.
Gli subentrò (e questa fu la manna dal cielo per i DM) il fino ad allora oscuro Martin L. Gore.
Che, con il suo stile "dramatically" pop infuse al sound della band quello che le mancava con Clarke: l'ANIMA.
Quindi onore e gloria a I just can't get enough, ma non rappresenta del tutto i veri Depeche Mode.
Anche se a ripensare a Dave Gahan diciottenne che la canta me viè da piagne me viè.

porillo ha detto...

Ohh, bene Maggiore che hai raccolto la mia richiesta....

Sparo subito la mia cartuccia per dire che su tutte preferisco "Home", sinfonica sintesi del "Drammatically" che tu hai citato poc'anzi.
Io reputo che volenti o nolenti, sinth o no, i DM abbiamo lasciato un bel solco profondo nella storia del pop dell'ultimo ventennio.
E non sicuramente per le "piste" che si faceva Dave Gahan o per le ali da angelo con cui si esibivano sul palco, ma per aver attraversato
gli ultimi tre decenni con uno stile unico, inconfondibile, mai imitato perche' inimitabile.
E in anni in cui i gruppi nascono, assurgono agli allori e muoiono in un batter di mani non e' poco...
Onore ai Depeche Mode, trovatemi un altro gruppo così......

Anonimo ha detto...

trovare un altro gruppo così?

mica siamo fessi...