giovedì 16 aprile 2009

I'm afraid of Americans, I'm afraid of the world

Ok bon, ci ho preso gusto.
Proseguo con le canzoni di Bowie che vedono un qualche tipo di collaborazione con altri artisti.
In questa in realtà la collaborazione si limita a:

-l'utilizzo di un certo tipo di sound "industrial" di cui Nine Inch Nails sono tra i padri fondatori
-la presenza divertente e curiosa del buon Trent Reznor nel video

Basta però (e avanza) per rendere grande una canzone già ottima di base.
Dall'ultimo vero grande lavoro del Duca Bianco, quell'EARTHLING a suo tempo leggermente sottovalutato ma che con gli anni si è dimostrato antesignano e seminale come pochi, questa è I'M AFRAID OF AMERICANS, un tiro della madonna arrangiata daddio e un testo assai ironico/provocatorio contro le fobìe.
Mr and Mrs......accattatevilla.
Halleluja!




8 commenti:

DiamondDog ha detto...

Dimenticai di aggiungere il come sempre magico contributo di Brian Eno come co-autore delle musiche.

Anonimo ha detto...

Bisogna proprio ridefinire il concetto di Bowiano, allargarlo, dilatarlo espanderlo.
Il filmato con Robertino Smith mi ha ricordato che nel film su Ian Curtis c'era Ian nella sua cameretta che ascoltava Scary Monster. Poi si truccava gli occhi davanti a uno specchio.
Bowie era stato anche lì, già...

arc

DiamondDog ha detto...

A volte temo che Bowie sia stato per la musica british ciò che Dylan è stato per quella americana.
Però non oso dirlo per paura di rappresaglie....:-)

Anonimo ha detto...

ci sono sempre invii postali da R.?
O alludi a alluvioni di compi-list qui sul blogghe?

arc

DiamondDog ha detto...

no no....era una battuta....sono arrivato al punto che quando dico certe cose mi sento quasi un eretico.
Poi ci penso a mente fredda e concludo che, in una visione del music business che vada oltre l'omino di Duluth, ho assolutamente ragione.

andrea sessarego ha detto...

Anche perchè di Bob Dylan ne abbiamo un pò piene le palle! E' stato un grande poeta, ora un intrattenitore neanche tanto bravo.

DiamondDog ha detto...

Diciamo la verità.
Dylan ha cambiato la storia della musica moderna, ma come intrattenitore ha SEMPRE fatto un pò cagare.
Vuoi perchè antipatico come un opossum, vuoi perchè pieno di sè oltremisura, vuoi perchè dal vivo se possibile canta sempre peggio che in studio.
Io l'ho visto dal vivo ma nonostante mi dissero trattarsi di un concerto eccezionale (per i suoi livelli consueti) rimasi un pò freddino.
Si vabbè la leggenda, le canzoni da treccani (nel senso enciclopedico), il pubblico transgenerazionale.
Ma sarei salito sul palco a prenderlo a calci nel culo.
Sarei.

Anonimo ha detto...

Dylan genera quell'attrazione tipicamente masochistica di chi, non riuscendo a capire chi creda di essere qualcuno, ne è irrestibilmente attratto, e tanto più questo dio-in-terra fa lo scostante, il presuntuoso, il misantropo, tanto più attrae mandrie di gente.
L'importante per il dio terreno è tacere, evitare di esprimere il proprio pensiero per non tradire la propria pochezza. Purtroppo Dylan non è stato bravo nemmeno in questo.

arc