lunedì 3 marzo 2008

TEARS FOR FEARS - Woman In Chains

Se uno vuole tirarsela può anche far finta di storcere la bocca.
Se uno vuole fare un’analisi più attenta mettiamo da parte i luoghi comuni e cerchiamo di vedere le cose con serenità.
Roland Orzabal e Curt Smith, ovvero i Tears for Fears, se ne uscirono con un disco di una certa levatura (The Hurting) nel lontano 1983.
In piena epoca new wave e new romantic furono “bollati” un po’ così e un po’ cosà.
In realtà il lavoro di esordio in questione è una vera gemma pop, raramente eguagliata.
Un pop con la consueta vena malinconica inglese (il famoso “spleen”), ma con una forza melodica ed espressiva clamorosa considerando che i due erano ragazzini in fasce o poco più.
Mad World e Pale Shelter sono le punte acuminate da classifica ma è soprattutto con Watch me bleed e Memories Fade che si toccano vette altissime e purissime e levissime.

Difficile da bissare, un esordio così.

Eppure con Songs from the Big Chair i due riescono ad andare oltre, ad uscire dal pop post-adolescenziale per entrare in una dimensione sonoramente più matura e universale.
Shout è l’inno imperituro con la sua costruzione di crescendo a strati, certuni lo bollano come fastidioso ma non dimentichiamo quante centinaia di volte ci è passato sotto gli orecchi. Ma The Working Hour è il pezzo capolavoro, perennemente in bilico tra stili, tempi e generi.

Difficile salire ancora.

Ma con The Seeds of love (pur pagando pesanti tributi beatlesiani) il duo assurge allo status di Grandi Musicisti.
Una musica che diventa sempre più world, sempre più black, sempre più raffinata e complessa pur rimanendo fortissimamente pop.
L’innesto in un paio di brani della bravissima Oleta Adams, nonchè la collaborazione di Phil Collins rendono l’album imperdibile e certi pezzi clamorosamente trasversali.
Sentire oggi Woman in chains (tra parentesi un pezzo stupendo anche come testo e di cui vi inoltro questo video magistrale) o Standing on the corner of the third world fa un po’ impressione per quanto sono rimaste attuali.

Difficile proseguire su questa strada.

Difatti il tonfo, le incomprensioni, l’ego smisurato di Orzabal, la caduta libera, la Fine.
Nonostante qualche cenno di ripresa mai seguito da alcuna certezza.
Ci restano 3 album eccellenti e non è poca cosa, credetemi.
Conserviamoli ed ogni tanto recuperiamo qualche pezzo qua e là, shuffle.
Che anche se partono una Suffer the children o una Advice for the young at heart qualsiasi il cuore se ne giova e lo spirito anche.
Per i chitarroni c’è sempre tempo.

Halleluja!

40 commenti:

Anonimo ha detto...

Se c'e' una cosa sul pianeta terra che condivido con Johnny Rotten e' il voler uccidere Phil Collins.

shout, shout let it all out these are the things I can do without, come on, I'm talking to you...si ma...per dirmi che?

...aspetto i chitarroni, cioe' aspetto che te passa cogli anni '80.
Ieri riflettevo come la discografia di gente come Neil Young, Rolling Stones, Bob Dylan e chissa' quanti altri ha subito un crollo nel decennio dei maledetti anni '80.

ciao
Vale

Anonimo ha detto...

per i chitarroni non c'è mai abbastanza tempo...
infatti se n'è andato pure Healey...

...amme sti TEARS me fanno venì sonno...

Anonimo ha detto...

OT
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Denise,

se ti piace(va) Healey,

prova con Joe Bonamassa...siamo su quei territori, sempre che c'hai gia' tutto Stevie Ray Vaughan.

Vale
------

DiamondDog ha detto...

Non si vive di sole guitar....dai, ve lo dice uno che ne ha fatto letteralmente indigestione.
Sul fatto che i TFF facessro venir sonno vi do ragione solo in parte.
In concerto (ahimè li ho visti) erano totalmente rigidi.
Ma continuo a pensare che questi tre dischi furono gioiellini del pop 1983-1989.

Anonimo ha detto...

grazie Vale...troverò qualcosa (anche se direi una bugia se dicessi che conosco tutto tutto di Healey...)

Maggiore, non lo metto in dubbio...il mio era solo un parere personale...

DiamondDog ha detto...

No no denny, DEVI mettere in dubbio.
In usica conta solo ascoltare e farsi un giudizio senza dare ascolto appunto ai falsi profeti, me compreso.
Chi scrive di musica serve solo a generare curiosità.

Anonimo ha detto...

Ti dirò: a parte "Mad World" mi hanno sempre piuttosto infastidito. Poi hanno fatto "Everybody loves a happy ending" e me so piaciuti.

Pogo.

Anonimo ha detto...

"" Difficile salire ancora ""

ah, ah, ah

no, no, lacrimucce da paura, restate pure dove siete
(cioè nello sprofondo sotto le fogne...), non salite

Anonimo ha detto...

Ricordo vagamente i TFF, qualche canzone pop carina..

Valerio, hai ragione sulla caduta negli anni 80, ma ne fanno parte delle cosette non trascurabili:
DYLAN:
- il ciddì SHOT OF LOVE (1981), Considerato dalla critica come uno dei suoi dischi minori, mentre per me (e qualche critico sensato) non lo è affatto; fosse anche solo x la blueseggiante "The groom's still waiting at the altar", o per la semplice ma romantica "Heart of mine";
- il ciddì OH MERCY (1989) e qui i critici ci vanno piano nel dire che non è un capolavoro (contiene perle del tipo: "Political world", "Ring them bells", "Most of the time"..);
- in realtà sarebbe da ripescare anche INFIDELS (1983).
NEIL YOUNG:
- il ciddì FREEDOM (1989) è un capolavoro (attacca con “Rockin’ in the free world”..)
ROLLIN STONES:
- “Start me up” e altre stanno in TATTOO YOU, del 1981.
BlueseulB

Anonimo ha detto...

Il duo inglese di Bath, con “Songs from The Big Chair” nel 1985, sfornano uno tra gli album più venduti di tutti i tempi, con 3 singoli nella Top 5 negli USA e UK. (lo ricordiamo al SIRE... sempre così attento alle posizioni nelle charts)
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Caro DIAMOND, nel 1984, allora 14 enne ed in vacanza presso un mio caro cugino il cui padre (caro zio) aveva, ed ha, una rinomata struttura ricettiva sui mari pugliesi, veniva iniziato all'arte dello scratching proprio con i T.F.F. ed il loro primo grande successo planetario "CHANGE".
Li mixai con "the original sin" degli Psychedelic furs (di cui conservo gelosamente, di entrambe, il vinile originale).
---
Ti confesso che lo sto ascoltando ora in sottofondo (avendolo portato sul PC).
Ciao DIAMOND.
Sandro

Anonimo ha detto...

una volta che, delle lacrimucce, nel synth-poppetto-niuueve brit, hai messo:

- Shout
- Head over Heels
- Change
- Sowing the Seeds of Love
- Everybody Wants to Rule the World
Mad World

poi possono tornare subito nel loro sprofondo...

e io questo ho fatto nella mia storia del rock...

ma non li ascolterai mai per nessuna ragione, neppure se mi dicessero
'ascolta le lacrimucce che domani sera facciamo passare il turno al milan....'

ricordo che le lacrimucce, negli anni '80 (metà-fine), piacevano alla mia assistente... ma si vergognava a dirlo, per cui diceva sempre, in ufficio, che le piaceva mark knopfler (i colleghi erano brit...)

DiamondDog ha detto...

Fermi restando i rispettabilissimi gusti personali, chi scrive di musica per puro piacere no può sempre limitarsi ai soliti 4 nomi.
Se andiamo sempre sulla "scala dei valori" dovrei strare qui a parlare di Bowie, degli Stones, di Dylan, di Neil Young, del Boss, dei Pink Floyd e di non moltissimi altri.
Ma a me (se non si fosse ancora capito) piace andare a riscoprire cose interessanti che magari non saranno mai nel "GOTHA" ma che un loro motivo ce l'hanno e che hanno procurato piacere all'ascolto di qualcuno. Questo a discapito del numero dei commenti che da quando ho cambiato piattaforma non mi interessa più.
Quindi i commenti "a me non sono mai piaciuti" ci stanno.
Quelli "ci sono mille altri gruppi prima di loro di cui parlare" un pò meno.
Altrimenti metto in gestazione una raffica di post sui gruppi minori della new wave.
O della NWOBHM.
O dell'hair metal.
O del Punk.
Fate vobis, io certamente non mi piego......:-)

Anonimo ha detto...

Blues (sicuramente hai il nick migliore della truppa!)

alla fine ti do ragione ma la dai anche tu a me.
Perche' finisci per prendere dei dischi dell '81, che vivono ancora dello strascico della fine dei 70s e non del'influenza degli eighties (che esplose intorno all'83) e dell'89 periodo in cui seattle, dinosaur jr e altri simpatici amichetti stavano ricordando al mondo che una bella chitarra e' meno plasticosa dei synth.

diciamo che gli 80s che non tollero sono dall'83 all'87 in inghilterra. In quel periodo gli unici a suonare ancora con la chitarra erano U2, REM, Smiths e seppur parzialmente i Cure.
Tutta gente che e' ancora in giro.
Gli altri sepolti e in tour revival.

ciao
Vale

Anonimo ha detto...

OK Smiths a parte, ma non certo perche' non avrebbero successo oggi.

DiamondDog ha detto...

Vale secondo me poni un problema in parte falso.
Cioè, tu ti rifai aggli arrangiamenti.
I Simple MInds ad esempio, pur tra quintali di sintetizzatori, usavano molto (sia in fase compositiva che in fase di struttura armonica) la chitarra di Burchill.
Così come non era del tutto ininfluente la chitarra "quasi" heavy di Midge Ure negli Ultravox (meno su pezzi come Vienna, molto su pezzi come One Small Day).
Così come contava assai la chitarra di Phil Manzanera nel suond sintetizzato dei Roxy Music anni '80.
Capisco l'odio per il sound di uno strumento ma è l'uso che ne fai che devi valutare.
E qui ti ripropongo la domanda da un milione di dollari: che ne sarebbe della trilogia berlinese di Bowie senza synth?
O di tutto il mondo-Eno?
Beccate questa.
:-)

Anonimo ha detto...

Major,

Gli arrangiamenti sono quelli che il produttore decide, vengono poi incisi e io ascolto nel prodotto finito.
Che dietro ci fosse la chitarra OK, ma il suono che usciva fuori era tutto riprocessato da computer e a me non me piace.
A parte pochissime eccezioni.

In cui non includo Brian Eno che lo tollero poco, I Roxy Music che non li tollero proprio e gli Ultravox che quasi non li conosco.
Insomma, un mio limite di cui ne sono consapevole.

Poi per motivi (piu' sentimentali che musicali) ci sono alcune cose che mi piacciono tipo Bowie o New Gold Dream they simple minds, ma non li porterei certo con me sull'isola deserta.
Come non ci porterei Fellini ma ci porterei Antonioni.
Come non ci porterei Robert Capa ma ci porterei Cartier Bresson.
Mica dico che non valgono niente.

Insomma una cosa e' condividere che ci sono fenomeni artistici importanti.
Un'altra e' che me li devo far piacere perche' qualcuno dice che sono importanti.

Tutta qui la (mia) differenza
Vale

Anonimo ha detto...

OT...
VALE! tu che sei un esperto...ma è vero che il "falling soldier" di CAPA è na grandissima sola????

Anonimo ha detto...

il sound nel rock è importante quasi quanto il look.
avvisami quando hai finito il tuo Amarcord che ritorno...

DiamondDog ha detto...

Vale non è che te li devi far piacere.
Ma non puoi prescindere dalla loro importanza "storica".
Anch'io sono un guitar-addict.
Ma devo dire che il sintetizzatore ha avuto (se la avrà ancora non lo so) la sua importanza storica.
Sennò Eno, i Kraftwerk, il progressive, tante cose belle della new wave (ciofeche a parte) che facciamo? Un colpo di spugna e via?
Denigrale pure, ignorale, è nel tuo pieno diritto.
Ma non puoi cancellarle dai libri di storia.

Anonimo ha detto...

certo, Dende,
non vedi che l'ombra del soldato che cade è fasulla, contraria alla posizione del sole?
se guardi la foto sembra che ìo sole illumini o surdatiello 'nammurate sul davanti,
mentre se guardi il cielo vedi che la luce arriva da dietro il corpo...

insomma, è un fotomantaggio...
un collagene di più scatti diversi...

io non ne capisco, di macchine fotografiche (in vita mia avrò fatto siennò due scatti, e rigorosamente con la polaroid), però penso che all'epoca, per fare dei fotomontaggi del genere, bisognasse avere le palle quadrate...

ergo: Capa, il genio dei fotomonteurs...
lo si potrebbe mandare a fotografare emi enoteca...

Anonimo ha detto...

Songs from the Big Chair è uno dei primi dischi che comprai...capolavoro assoluto! Un disco tecnico ma pieno di melodia con alcune canzoni che non mi stanco mai di ascoltare. Devo dire però che a me piace anche il periodo con Orzobal capo assoluto: canzoni come Raul and the king of spain o schetches of pain o anche Laid So Low (Tears Roll Down).
In ogni caso i miei pezzi preferiti sono Head Over Heels e the working Hour

Anonimo ha detto...

grazie...
ce lo disse anche un prof a lezione, ma avevo totalmente rimosso la spiegazione...magari me la potevo cercare su internet...
vabbè...
(Diamond, scusa l'OT!)

Anonimo ha detto...

Denise,
velocemente.

Lascialo parla'...la luce il sole non c'entra niente, quelle so le scuse che si usano sulle foto sulla luna come scusa per dire che gli USA non ci sono mai andati.

La foto di Capa funziona come foto.
La discussione che gira da anni e' che e' stata staged, ovvero fatta in posa, leggenda che si basa sul fatto che si racconta che nei negativi originali ci sono tante foto simili in sequenza, cosa impossibile da fare con una leica nel 1936.

Impossibile pure fare un fotomontaggio come quello che improvvisa mister certezze. Manco co photoshop sarebbe facile.

un mesetto fa hanno trovato un sacco di negativi di Capa creduti dispersi.

http://www.nytimes.com/slideshow/2008/01/27/arts/20080127_KENN_SLIDESHOW_index.html

se ci saranno dentro quelli del soldato spagnolo e Magnum vorra' svelarlo, il mondo finalmente sapra'.

ciao
Vale

Anonimo ha detto...

mi viene un dubbio: pf1 sarà mica quel cicci-prog di Andy-cicci?

chi altri avrebbe potuto comprare, come "nickelino n.ro 1" un disco delle lacrimucce?

io, ad esempio, come 1° Lp comprai "Elvis Presley" (l'album)

come cd,
"Bob Dylan's Greatest Hits"


embé, si vede la differenza...

Anonimo ha detto...

il soldato nella foto doveva essere pronto ad attaccare, ma è evidente che non è una "foto rubata".
non è un fotomontaggio perchè allora sarebbe stato difficilissimo farlo bene.
io avevo sentito dire che puzzava di fasullo anche perchè non si va all'attacco quando hai il sole contro...

Anonimo ha detto...

ah! adesso ricordo...il prof ci aveva detto entrambe le versioni: quella della luce e quella della messa in posa...
in entrambe i casi: na sola...
eheheh!
(in senso buono...)

DiamondDog ha detto...

Spiacente di deluderti ma pf1 è un mio amico che di giorno fa il pubblicitario e di notte canta in una band.
Scusa Nicco se ti ho "romanzato" un pò la vita ma questi qua sò duri di comprendonio......e ti confondono con un altra persona.
Agnul, piuttosto.
Se chiedevi a mi'nonno buonanima magari ti diceva che il suo primo disco era di natalino otto.
E ricordati che non sono i primi acquisti a fare la differenza, ma quelli che fai a fine carriera.
Perchè depongono a favore della tua "evoluzione".

Anonimo ha detto...

x primi nickelini di zio pap

la differenza è soggettiva... a me Bob Dylan dopo due canzoni fa venire il latte alle ginocchia... bravissimo per carità, ma non mi fa "sentire" nulla.
I gusti son gusti...
Ho di tutto in "discoteca", ma non sto certo a fare le gare...ognuno ascolta quel che più gli piace. Ho un padre jazzista e un fratello "fogato" dei beatles...Io ascolto prettamente rock, ma ho preso spunto da mille direzioni...

Per Major: in effetti la mia vita romanzata è più carina che in realtà :-)
Benvenga!

DiamondDog ha detto...

Beh, Nicco puoi sempre usare la mia (presuntuosa, visto che ti conosco poco) descrizione della tua vita nel CV.....

Anonimo ha detto...

allora, se le persone si giudicano dal loro ultimo acquisto,
mi posso sparare!

l'ultimo mio acquisto è la versione cartonata dell'ultimo cd di Nick Cave (l'ho dovuta prendere per via del libretto allegato, che quella che già avevo non lu teniva...)

perciò esco subito, prima che si scateni l'uragano (si sta preparando giusto per Milan-Arsenal...), e vado a comprare un disco qualsiasi... anche di Gigliola Cinquetti...

P.S. il primo LP (Elvis) fu acquistato nel 1956, fresco di stompa
il primo cd (Bob) nel 1983, quando arrivarono i primi cd...

per cui la sindrome - Natalino Otto (peraltro il cantante "leggero" preferito da mio padre, una volta sparito Alberto rabagliati) non c'entra un bélàn: ho vinto qualchecosa?

DiamondDog ha detto...

Ustia. Il Milan. Mi stranguglia lo stomaco.
Ma è vero che gioca Paloschi?
Bravo il ragazzino, ma mica all'altezza di stasera......

Anonimo ha detto...

Diamond, fai bene a rispolverare questo tipo di canzoni, a me fa piacere..La mia era una precisazione su quanto detto da Valerio (e poi quei tizi hanno scritto la mia bibbia, non mi contengo, alla prima occasione devo dì quarcosa, è + forte di me). Poi figurati, sul fatto di scrivere su cose 'interessanti' (ma poco diffuse o diffuse x poco), qualche mese fa avevo provato ad aprire un blog, ma faceva scherzetti sin dall'inizio, sarà che non sono pratica; poi ho capito il problema (uso mozilla e non explorer..) e magari ci riprovo; ho in mente belle cosette che mi piacerebbe propinare a qualcuno; vi farò sapere
Ciao a tutti
BlueseulB

Anonimo ha detto...

Come ho detto per i Depeche Mode, anche i Tears for Fears hanno da subito sviluppato un loro sound personale, certamente all'interno della corrente, ma particolare, riconoscibilissimo.
E scusaseèppoco....

porillo

DiamondDog ha detto...

BluesseulB: vedo che hai compreso lo spirito del saloon. Sarebbe troppo facile parlare di Cinnamon Girl o di Heroes o You can't always get what you want. Vabbè a volte mi scappa qualcosa ma in generale preferisco riproporre cose non universalmente già beatificate. Per il resto, se apri un blog sono il tuo primo "cliente".

Porillo: con te su questi argomenti so di giocare "in casa"....troppo facile.

Others: chiuso per lutto calcistico.

Anonimo ha detto...

prima o poi doveva arrivare.
non puoi far fare sempre gli straordinari ai soliti.
adesso il quarto posto è questione di vita o di morte.
però è realisticamente più alla portata, qui non ci sono Liverpool, Barcellona, Real e sopratutto Arsenal!

Anonimo ha detto...

blues/seulb, se non hai voglia o modo di aprire un blog, c'è sempre il bloggone, il refugium peccatorum...

DiamondDog ha detto...

Certo che fare del quarto posto in un campionato di merda l'ultima spiaggia........è ben triste.
Berlusca maledetto, invece di pensare alla campagna elettorale, tira fuori un pò di danè.

Anonimo ha detto...

lasciate perdere Seulb/Blues,
checc'ha da lavorà!
altro che blog!

Anonimo ha detto...

Si dice mirabellese, Sire...

Traspa, secondo me l'avversario più tosto l'ha preso l'Inter (cioè il Liverpool, che ha in Gerrard un valore aggiunto che nessun altro ha al mondo); per il Milan il problema è stata la freschezza atletica: se ci sono 10 anni di differenza di età media, un po' di problemi li hai.

Henry: quando passerai di nuovo in Jdland?

Pogo.

Anonimo ha detto...

The eighties was a great and wonderful era to have grown up in or lived in!
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