lunedì 18 maggio 2009

DEVO PARLARNE!

Ora io sarò anche ripetitivo ma continuo a pensare che le cose veramente più innovative siano state espresse tra la fine dei '70 e gli inizi degli '80.
Non ho detto che in quegli anni si sia prodotta la migliore musica di sempre. Non sarei onesto.
Ho detto che in quegli anni si è sicuramente spinto l'acceleratore verso qualcosa di nuovo, di diverso.
Tentativi di rompere sempre di più gli schemi, dopo (o mentre) che il punk aveva dato lo scrollone.
Provate a pensare intensamente se oggi, 2009, tra un reflusso di alt-folk, un guaito di nu-metal e un generale back to the roots si presentassero alla porta delle case discografiche gente come i Kraftwerk, i Devo, i B-52's, i Wall of Voodoo. Sai che porte in faccia.
Per concludere questo excursus dedicato al periodo d'oro della creatività mancano sicuramente i DEVO.
Anche loro provenienti dalla sterminata e sconosciuta provincia americana (Akron, Ohio) dove forse si poteva osare di più.
Perchè c'erano meno mode e perchè non si doveva fare i fighetti come a New York o Londra.
E ci si poteva sbizarrire senza tema di spernacchio tanto sai chi ti vedeva.
Fu da lì che partì la "rottura" dei DEVO (la teoria della de-evolution eccetera, non mi fate sproloquiare che per quello ci sono i critici ufficiali).
La band dei doppi fratelli (Casale e Mothersbaugh) più l'intruso Myers fecero vedere cose incredibili, partendo dal look a metà tra un cartoon e un impresa di pulizie e finendo con una musica che mischiava in modo rocambolesco punk, elettronica, dance e rock and roll. Ma in modo che è difficile distinguerli, davvero.
Non posterò per la milionesima volta il prequel di Satisfaction, ma altre cose carine.
Qua una delle più fragorose hit

E qua una celeberrima degli inizi, quella Mongoloid che ancora oggi ritroviamo in numerose antologie punk, visto il tipo di impostazione (ma attenti alle tastiere!).


OK gente, alla prossima.
Halleluja!

22 commenti:

Lucien ha detto...

Quando li vidi dal vivo rimasi colpito dalla perfezione. Pensavo suonassero in playbak!
Girl you want fu uno dei primi segnali di omologazione. Mi ricordo che una discoteca che frequentavo ogni tanto, una sera si presentò Claudio Cecchetto, insopportabilmente coglione, che urlava alla console: ed ora dagli USA una novità assoluta: la niu,niu,niu wavvvvvvvvvvvvv, i DEVO. Erano già due anni che ascoltavamo 'sta e i Devo erano già al terzo disco.

Valerio ha detto...

tie', Mr akron ohio 2009 se oggi si presentasse....

approfondisci questi...

Akron/Family myspaceAkron/Family da meDal folk al free Jazz, da john Lennon al Post-Rock una miscela dolce e esplosiva...come la nitroglicerina.

ciao
Vale

PS-i Devo hanno suonato all'ATP un paio di settimane fa, lo sapevi...qui c'e' una foto fantastica.
http://www.thelineofbestfit.com/2009/05/atp-vs-the-fans-strike-back-minehead-8th-10th-may-2009/

Anonimo ha detto...

Ricordo che sulla copertina di Freedom of Choice vestivano giacche di anguilla (!)

arc

DiamondDog ha detto...

Io li ho comprati fino a "Oh, no!It's DEVO!", quello con Peek-A-Boo e Patterns.
E nonostante l'indubbio percorso progressivo di normalizzazione hanno sempre mantenuto uno standard eccellente.
Valerio, non metto in dubbio che anche oggi ci sia chi prova a fare qualcosa di diverso, solo che oggi manca il "sottofondo", è tutto molto più difficile.
Allora c'era più "prateria".

Strato2006 ha detto...

Azz non è esattamente il mio genere, ma trovo doveroso condividere in pieno la considerazione sul "se succedesse oggi"... che tristezza!

Henry ha detto...

ho capito solo adesso il gioco di parole...

Anonimo ha detto...

Major,
o mi leggi nel pensiero, o ti sei letto attentamente il mio commento al post precedente. Assoluta sintonia di concetti e considerazioni!!
Se me lo concedi, vorrei aggiungere
a questa lista di "artisti che hanno concesso un largo margine alla pazzia, su un binario musicale completamente asimmetrico, sgangherato e sbilenco; mattacchioni, burloni, disperati che hanno trasformato lacrime in coriandoli" (parole del "maestro" Red Ronnie), qualche altro nome, sperando in un prossimo post a loro dedicato:
XTC;
Spizz, alias Athletico Spizz 80, alias Spizzenergi, alias Spizzoil;
Flying Lizards;
Residents;
Throbbing Gristle;
Duffo.
Saluti
Hermitage

porillo ha detto...

Major,
chiama i falegnami....
E' da stamattina che canticchio Peek-a-boo...
E ti ho letto solo adesso....

DiamondDog ha detto...

@strato: hai capito il senso degli ultimi n post.
@henry: stai perdendo un pò di smalto?
@herm: XTC è come con Bowie. Non sono mai oggettivo quando ne parlo, contano troppo nel mio pantheon. Sugli altri che tu menzioni non ho invece sufficiente profondità di conoscenza. Ma vedo che non ci mancano i terreni in comune..
@por: dipende anche dal legno, il costo dico. Una porta di massello di noce è un conto, se restiamo sull'abete magari te ne faccio sfondare qualcun altra....

devo = cacca ha detto...

mammamia, che schifezza!

DiamondDog ha detto...

In effetti ci vogliono anche i dissensi sennò come dice sandro il goniometro sale.....

andy>candy ha detto...

1) Se qualcuno non lo avesse letto:
POST-PUNK 1978-1984 di Simon Reynolds, ed. ISBN, 35 €
E così sia.
2) E comunque i Devo si sono resi involontari protagonisti delle loro teorie in un breve lasso di tempo ma al picco (vedi esordio) sono stati veramente sulla cima del mondo.
3) Non sono d'accordo sulle porte in faccia ma è un discorso complesso e difficilmente affrontabile per post brevi.
Salumi.

DiamondDog ha detto...

Ehi ma noi abbiamo un sacco di tempo e di spazio!

DiamondDog ha detto...

Il vero differenziale è che una volta, anche presentando proposte musicali innovative, si poteva pensare ragionevolmente di camparci con la musica.
Oggi è difficile camparci anche se vai sul bieco trito e ritrito.
Da qui secondo me le maggiori difficoltà nel proporre e reperire cose un pò diverse.

DiamondDog ha detto...

Cioè, restando in Toscana, se oggi si formassero i Litfiba e partissero da cose come Eneide, dove potrebbero trovare sbocco?
Da X Factor?
Su quale radio li passerebbero, quale negozio di dischi "alternativo" li venderebbe?
Niente e nessuno.
Un pò di maispeis e feisbuc e vai alla sperandìo.

andrea sessarego ha detto...

Sono d'accordo con tutto quello che hai detto nel post e anche sul tuo ultimo commento, sul come pensare di campare con questa musica. Forse c'era un pò più incoscienza e meno consapevolezza, si faceva e basta. Non è che le radio americane di allora fossero così disponibili a passare i Devo o i B-52's o i Pere Ubu, però la fruizione da parte di un pubblico "alternativo" (anche se ancora non si usava il termine) permetteva una qualche sopravvivenza. Oggi la critica ufficiale osanna un gruppetto come i MGMT, simpaticamente inconsistenti, con un look "Signore delle Mosche" virato hippy, ma per i quali è difficile prevedere un qualche futuro.
Coincidenza vuole che il mio prossimo post, ancora da scrivere ma presente in testa, abbia attinenza col tuo. Stay tuned.

Anonimo ha detto...

@arc: giacche di anguilla?! brrr...

DiamondDog ha detto...

MGMT, che definire "simpaticamente inconsistenti" è appunto simpatico, a me sono piaciuti.
Sempre considerando ciò che (non) rappresentano hanno offerto una bella miscela di synth-pop come non se ne sentivano da anni.
"Time to pretend", il singolo maggiormente diffuso, è "simpaticamente" figlio delle cose che faceva Gary Numan.....
Per ascolti disimpegnati sono validi.

Sandro ha detto...

EgoGNometro, egognometro... c'ha la sua ragione il GN... di GNomo.

andrea sessarego ha detto...

A me piace anche "Kids".

andy ha detto...

Per ascolti disimpegnati da macchina, di evidente derivazione wave (Cars, non a caso) ti segnalo i Built By Snow, Maggiò.
Potrebbero piacerti mentre sgommi per la Padania.
Ah ... non hanno una etichetta.

andy.candy ha detto...

...quello sopra songhe ie...